Patti Smith, icona della musica rock e poetessa, torna in Italia per un evento imperdibile. Il 7 luglio, si esibirà nella storica Piazza San Marco a Venezia, un concerto che promette di essere un omaggio non solo alla sua musica, ma anche a figure emblematiche come Pier Paolo Pasolini e San Francesco. Questo evento si inserisce in un tour che prevede altre tappe significative, tra cui Roma il 15 settembre e Bergamo il 10 ottobre, in occasione del cinquantesimo anniversario dell’album “Horses“. In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, Smith ha condiviso il suo profondo legame con l’Italia e il suo percorso artistico.
Un legame speciale con Venezia
Patti Smith considera Venezia un luogo di grande significato personale e artistico. Descrive il concerto come un evento “speciale”, dove la sua musica si intreccerà con tributi a Pasolini e San Francesco. La prima visita dell’artista a Venezia risale al 1978, un’esperienza che ha lasciato un’impronta indelebile nella sua vita. Ricorda un aneddoto significativo: “In gondola, Isabella Rossellini mi disse di gettare le scarpe in acqua e di pregare in una chiesa per un figlio. Lo feci e ora ho un bellissimo figlio, Jackson, che suona con me”. Questo legame personale rende il suo ritorno a Venezia un momento carico di emozione e significato, un’opportunità per riflettere su come la città lagunare abbia influenzato la sua vita e la sua carriera.
Omaggio a Pier Paolo Pasolini
Il concerto di Venezia non sarà il primo tributo di Patti Smith a Pier Paolo Pasolini. Lo scorso anno, l’artista aveva partecipato a un evento culturale dedicato al regista e poeta, leggendo brani delle sue opere e interpretando canzoni ispirate alla sua visione artistica e politica. Questo rinnovo del tributo si inserisce nella lunga tradizione di Patti Smith di celebrare le figure che hanno influenzato il suo percorso, unendo arte e impegno sociale. La sua capacità di fondere musica e messaggi significativi rende ogni sua esibizione un momento di riflessione e celebrazione della cultura.
Horses e la rivoluzione del punk rock
Il 2025 segna un anniversario importante: i 50 anni di “Horses“, l’album che ha rivoluzionato il panorama musicale e ha dato vita al punk rock. Patti Smith, all’epoca agli esordi, aveva un obiettivo chiaro: riportare il rock alla sua essenza, lontano dalle star glamour che avevano reso il genere troppo commerciale. “Volevo fare qualcosa di nuovo”, ha dichiarato. “L’album ha fuso poesia e sonorità crude, diventando una pietra miliare”. Per celebrare questo anniversario, dopo il concerto di Venezia, Patti Smith si esibirà a Bergamo il 10 ottobre, in una data unica per il tour europeo.
Chi è Patti Smith: poesia, musica e impegno
Nata a Chicago nel 1946, Patti Smith è un’icona della musica rock, poetessa e artista visiva. Con il suo debutto “Horses” nel 1975, ha rivoluzionato il mondo musicale, unendo poesia simbolista e sonorità proto-punk. La sua carriera è costellata di successi, da album come “Easter” a memoir come “Just Kids“, che ha vinto il National Book Award nel 2010. Smith si definisce semplicemente “un’artista”, rifiutando le etichette e le categorizzazioni di genere. La sua influenza culturale è riconosciuta a livello globale, culminando con l’ingresso nella Rock and Roll Hall of Fame nel 2007.
L’arte come forma di resistenza
L’impegno politico di Patti Smith è un elemento centrale della sua carriera. Nell’intervista al Corriere, ha espresso critiche nei confronti di figure politiche come Donald Trump, definendolo un “bullo”. Per Smith, l’arte rappresenta una forma di resistenza in tempi difficili. “Viviamo in un periodo turbolento e penso che ci saranno sempre più artisti che reagiranno a quanto accade nel mondo”. Brani come “People Have the Power” incarnano questa visione, anche se oggi nota con amarezza che “la gente ha ancora il potere ma ha dimenticato come usarlo”.
Un messaggio per le nuove generazioni
Patti Smith offre un consiglio prezioso alle giovani donne: “Devi essere il giudice e il critico di te stessa. Non lo sono i social media, non la famiglia, non gli amici”. Questo invito a seguire la propria strada, senza cedere alle pressioni esterne, riflette la sua filosofia di vita. Ha superato le critiche sulla copertina di “Horses“, dove veniva giudicata per il suo aspetto androgino. “Sembra un ragazzo… non sa cantare, dicevano i critici… ma io ero quello”. Un messaggio di autenticità che continua a risuonare oggi.
La dualità tra musica e poesia
Per Patti Smith, musica e poesia sono due aspetti di un’unica espressione artistica. “La poesia è personale, una lotta fra me e le parole. Le canzoni, invece, sono per la gente e mi servono per raccontare qualcosa”. Questa dualità emerge in brani come “Free Money“, ispirata ai sogni di una famiglia povera. “Ho scritto quella canzone perché venivo da una famiglia povera: mia madre sognava di vincere alla lotteria per comprare una casa più bella”. La sua capacità di trasformare esperienze personali in arte continua a ispirare generazioni di artisti e appassionati di musica.
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