L’1 e il 2 giugno 2025, il Pala de Andrè di Ravenna ospiterà un evento straordinario che vedrà la partecipazione di oltre tremila persone, tra cui amatori, professionisti e giovani cantori. Guidati dal celebre direttore d’orchestra Riccardo Muti, i partecipanti prenderanno parte a una masterclass aperta al pubblico, un’opportunità unica per esplorare il mondo della musica e del canto. Il progetto, intitolato “Cantare amantis est“, trae ispirazione dalle parole di Sant’Agostino, che affermava che “cantare è proprio di chi ama”. Questa iniziativa è curata da Anna Leonardi e Michele Marco Rossi, i quali hanno lavorato instancabilmente per realizzare un evento che promette di essere memorabile.
Un evento di grande portata
La masterclass rappresenta un’importante occasione di incontro e condivisione per tutti gli appassionati di musica. Con la presenza di cantori esperti e principianti, il progetto si propone di abbattere le barriere tra le diverse generazioni e livelli di esperienza. I partecipanti avranno l’opportunità di esibirsi con alcune delle opere più celebri di Giuseppe Verdi, tra cui “Va pensiero” dal “Nabucco”, “Patria oppressa!” da “Macbeth” e “Jerusalem!…Jerusalem” da “I Lombardi alla prima crociata”. Questo repertorio non solo celebra la grande tradizione musicale italiana, ma offre anche un’importante riflessione sul significato del canto come espressione di amore e unità.
Il messaggio di Riccardo Muti
Riccardo Muti, figura di spicco nel panorama musicale internazionale, ha voluto lanciare un forte messaggio attraverso questa iniziativa. In un contesto globale segnato da conflitti e divisioni, il maestro ha sottolineato l’importanza della musica come strumento di pace e coesione. Durante una recente dichiarazione, Muti ha evidenziato come, in un momento drammatico in cui le persone soffrono a causa di guerre e calamità naturali, il canto possa rappresentare una forma di resistenza e speranza. La sua chiamata è rivolta a tutti, senza distinzione di età, sesso o provenienza, sottolineando come la musica possa unire le persone in un comune desiderio di armonia e bellezza.
Un coro di voci diverse
Il progetto “Cantare amantis est” non si limita a coinvolgere solo cantanti esperti, ma abbraccia una vasta gamma di partecipanti, dalle “voci bianche” di quasi cento bambini fino a quasi novantenni. Questo coro eterogeneo rappresenta un simbolo di unità e inclusione, unendo persone di diverse generazioni e background sotto il segno della musica. Anna Leonardi e Michele Marco Rossi hanno descritto questa iniziativa come una “sfida” e una “nuova avventura” per Muti, evidenziando come il canto possa creare legami profondi tra individui che non si sono mai incontrati prima.
La potenza del canto
Il canto, come forma di espressione artistica, possiede un’incredibile potenza emotiva e evocativa. Le parole di Sant’Agostino, “Cantare amantis est”, risuonano fortemente in questo contesto, suggerendo che la musica è un linguaggio universale che trascende le differenze. Leonardi e Rossi hanno espresso il desiderio che il messaggio di questo progetto arrivi anche al nuovo pontefice Leone XIV, sottolineando come la musica possa fungere da ponte tra le persone e contribuire a costruire una società più coesa. La masterclass al Ravenna Festival rappresenta quindi non solo un’opportunità per esibirsi, ma anche un momento di riflessione sul ruolo della musica nella nostra vita quotidiana e nel contesto sociale attuale.
Riccardo Muti continua a essere una figura centrale in questa avventura, incarnando non solo la cultura musicale, ma anche un impegno costante nella ricerca e nell’approfondimento. La sua energia e passione per la musica sono contagiose, e il suo approccio invita tutti a scoprire e valorizzare il potere trasformativo del canto.
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