Pietro Ghisaldi, noto attore e comico italiano, è venuto a mancare all’età di 68 anni dopo una lunga malattia. La sua carriera, caratterizzata da una versatilità unica, lo ha visto protagonista in numerosi programmi televisivi e film, rendendolo un volto amato dal pubblico. La sua scomparsa segna una grande perdita per il panorama culturale italiano, in particolare per il mondo della televisione e del cabaret.
Gli inizi della carriera di Pietro Ghisaldi
Pietro Ghisaldi è nato nel 1957 a Comun Nuovo, un comune situato nella provincia di Bergamo. La sua carriera artistica ha avuto inizio negli anni ’80, quando ha cominciato a farsi notare come cabarettista e ventriloquo. La sua abilità nel maneggiare i pupazzi e nel far ridere il pubblico lo ha portato a partecipare a importanti manifestazioni televisive. Nel 1987, Ghisaldi raggiunge la finale di “Fantastico 7“, un programma di grande successo della Rai, dove ha avuto l’opportunità di esibirsi con il suo pupazzo Sergio. Questo momento rappresenta un punto di svolta nella sua carriera, che lo porterà a lavorare anche nel cinema.
Dopo il suo debutto in televisione, Ghisaldi ha iniziato a collaborare con importanti nomi del cinema italiano. Ha lavorato come controfigura di Renato Pozzetto nel film “È arrivato mio fratello“, e ha partecipato a pellicole come “Grandi Magazzini“. Tuttavia, il suo vero successo è arrivato con il film “Soldati – 365 all’alba“, dove ha interpretato il soldato Del Grillo, un ruolo che lo ha reso particolarmente popolare tra il pubblico.
Un attore versatile e amato
Nel corso della sua carriera, Pietro Ghisaldi ha preso parte a numerose produzioni cinematografiche, dimostrando la sua versatilità come attore. Tra i film più significativi ci sono “Il muro di gomma” di Marco Risi, “I mitici – Colpo gobbo a Milano” di Carlo Vanzina, e “Vajont” e “Porzûs” di Renzo Martinelli. Ghisaldi è stato anche un attore molto richiesto da Leonardo Pieraccioni, con il quale ha collaborato in diversi film, tra cui “Il principe e il pirata“, “Il paradiso all’improvviso“, “Ti amo in tutte le lingue del mondo” e “Il professor Cenerentolo“.
Oltre alla sua carriera cinematografica, Ghisaldi ha prestato la sua voce a vari personaggi Disney, contribuendo così al mondo del doppiaggio. La sua presenza in programmi iconici di Mediaset, come “Drive In” e “Striscia la notizia“, ha ulteriormente consolidato il suo status di celebrità nel panorama televisivo italiano. La sua capacità di far ridere e intrattenere il pubblico ha lasciato un segno indelebile nella memoria collettiva.
Il legame con il ventriloquismo
Nonostante il suo successo in vari ambiti, Pietro Ghisaldi ha sempre mantenuto un forte legame con il ventriloquismo. In una recente intervista, ha raccontato di come la sua partecipazione a “Fantastico” nel 1986 abbia rappresentato un momento fondamentale nella sua carriera. “Nei tempi d’oro la Rai era una potenza e aveva a disposizione un sacco di soldi, faceva 25 milioni di ascolti a serata ed era vista anche oltre confine”, ha dichiarato. Durante quei sei mesi di esibizioni, Ghisaldi ha guadagnato dieci milioni a settimana, un successo che gli ha permesso di mettere da parte i primi risparmi per realizzare il sogno di acquistare una casa a Ponteranica.
Il ventriloquismo è stato per Ghisaldi non solo una professione, ma una vera e propria passione che ha coltivato nel corso degli anni. La sua abilità nel creare un legame con il pubblico attraverso il suo pupazzo Sergio ha rappresentato un elemento distintivo della sua carriera, rendendolo un artista unico nel suo genere.
La scomparsa di Pietro Ghisaldi lascia un vuoto nel mondo dello spettacolo italiano, ma il suo talento e la sua eredità continueranno a vivere attraverso le sue opere e i ricordi che ha lasciato nel cuore di chi lo ha amato.
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