La violenza maschile, in particolare quella perpetrata da giovani uomini, rappresenta un problema sociale di grande rilevanza. L’attrice Anna Foglietta, in un’intervista rilasciata all’Adnkronos, sottolinea l’importanza dell’educazione all’affettività e alla sessualità nelle scuole come strumento fondamentale per prevenire questo fenomeno. La sua dichiarazione arriva in concomitanza con il lancio del video “È come sembra“, realizzato dalla Fondazione Una Nessuna Centomila, che sarà proiettato durante i concerti di artisti italiani e internazionali.
L’importanza dell’educazione all’affettività
Anna Foglietta evidenzia che l’educazione all’affettività deve essere una priorità nelle scuole, fin dai primi anni di vita. Secondo l’attrice, senza un intervento educativo mirato, è difficile affrontare e arginare il problema della violenza di genere. La mancanza di consapevolezza e di strumenti per riconoscere comportamenti inappropriati porta a una perpetuazione di stereotipi e pregiudizi che danneggiano sia le donne che gli uomini. Foglietta afferma che è essenziale fornire ai giovani gli strumenti necessari per comprendere le dinamiche relazionali e per sviluppare una cultura del rispetto reciproco.
Il video “È come sembra” si propone di sensibilizzare il pubblico su questi temi, coinvolgendo un cast di attori noti, tra cui Michela Cescon, Cristina Donadio e Vittoria Puccini. La proiezione avverrà durante eventi di grande richiamo, con l’obiettivo di raggiungere un vasto pubblico e stimolare una riflessione profonda su questioni spesso trascurate.
Un risveglio collettivo contro la violenza
Foglietta esprime fiducia nel fatto che le donne oggi siano più consapevoli e capaci di riconoscere situazioni di molestia. Secondo lei, c’è un cambiamento in atto, un “risveglio” che permette di affrontare la violenza di genere con maggiore determinazione. L’attrice sottolinea che, sebbene ci siano episodi eclatanti che attirano l’attenzione dei media, esistono anche movimenti silenziosi che stanno contribuendo a un reale cambiamento culturale.
Il cinema, in questo contesto, riveste un ruolo cruciale. Foglietta lo definisce come uno strumento politico e di grande impatto, capace di risvegliare le coscienze. Cita il film “C’è ancora domani” di Paola Cortellesi, che ha avuto un effetto significativo su molte donne, portandole a riconsiderare esperienze passate e a riconoscere comportamenti che prima consideravano normali, ma che in realtà non lo erano.
La realtà del set cinematografico
Parlando della sua esperienza nel mondo del cinema, Foglietta descrive il set come un ambiente protetto, dove la parità tra i membri della troupe è fondamentale. Racconta di un episodio in cui ha dovuto affrontare un comportamento inappropriato da parte di un macchinista, che ha fotografato un’attrice senza consenso. La denuncia ha portato all’espulsione dell’individuo dal set, dimostrando che è possibile mantenere un clima di rispetto e sicurezza.
L’attrice conclude affermando che il set cinematografico è un luogo di collaborazione e rispetto, dove ciascuno contribuisce alla realizzazione di un progetto comune. Questo spirito di parità è ciò che dovrebbe caratterizzare anche la società, promuovendo relazioni sane e rispettose tra uomini e donne. La sua testimonianza rappresenta un invito a riflettere su come ogni individuo possa contribuire a un cambiamento positivo, partendo dall’educazione e dalla consapevolezza.
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