La stagione lirica 2025-2026 del Teatro La Fenice di Venezia si appresta a inaugurarsi il 20 novembre con l’opera “La clemenza di Tito” di Wolfgang Amadeus Mozart, diretta da Ivor Bolton. Questo titolo, assente dal palcoscenico dal 2014, segna un ritorno significativo per il teatro veneziano. La presentazione del programma è avvenuta presso il Teatro La Fenice, alla presenza di figure di spicco come il sovrintendente Nicola Colabianchi, il direttore generale Andrea Erri, il responsabile danza Franco Bolletta e la consigliera delegata alla Cultura del Comune di Venezia, Giorgia Pea. Colabianchi ha definito questa stagione come una delle più ambiziose degli ultimi anni, promettendo un’offerta variegata che spazia dal barocco vivaldiano alla lirica contemporanea.
Un cartellone ricco e variegato
La stagione lirica 2025-2026 si compone di undici titoli d’opera, quattro spettacoli di danza e due nuove produzioni nell’ambito del progetto Education. Come di consueto, il cartellone affianca opere del repertorio classico a titoli meno frequenti, offrendo così l’opportunità di riscoprire opere dimenticate e di esplorare la modernità musicale. La stagione si aprirà con “La clemenza di Tito”, presentata in un nuovo allestimento di Paul Curran e con la direzione musicale di Ivor Bolton. A seguire, il pubblico potrà assistere a due opere di Giuseppe Verdi: “Simon Boccanegra”, diretto da Renato Palumbo e con la regia di Luca Micheletti, e “La traviata”, che vedrà la regia di Robert Carsen e le scenografie di Patrick Kinmonth. Quest’ultima rappresenta un allestimento storico, essendo stata la prima opera presentata dopo la ricostruzione della Fenice.
Un’altra opera di Vivaldi, “Ottone in Villa”, sarà diretta da Diego Fasolis, mentre “Lohengrin” di Richard Wagner tornerà in scena dopo un lungo periodo di assenza. Questa nuova produzione internazionale, realizzata in collaborazione con l’Opera di Roma e il Palau de les Arts Reina Sofia di Valencia, vedrà la regia di Damiano Michieletto e la direzione musicale di Markus Stenz. La stagione proseguirà con “Carmen” di Georges Bizet, presentata in un allestimento controverso di Calixto Bieito, e con “Enrico di Borgogna” di Gaetano Donizetti, un’opera rara che rappresenta un’importante tappa nel catalogo del compositore bergamasco.
Novità e riscoperture nel repertorio
Un evento di particolare rilevanza sarà la prima rappresentazione in Italia di “Venere e Adone” di Salvatore Sciarrino, un’opera composta nel 2023 per Amburgo, diretta da Kent Nagano. La stagione includerà anche due titoli noti: “L’elisir d’amore” di Donizetti e “Pagliacci” di Ruggero Leoncavallo, quest’ultimo presentato in una nuova produzione in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Venezia. A chiudere la stagione sarà un dittico novecentesco composto da “The Telephone” di Gian Carlo Menotti e “Trouble in Tahiti” di Leonard Bernstein, con la regia di Gianmaria Aliverta e la direzione musicale di Francesco Lanzillotta.
Nell’ambito della programmazione Education, verrà presentata in prima assoluta “Piccolo orso e la montagna di ghiaccio”, un’opera di Giovanni Sollima su libretto di Giancarlo De Cataldo, realizzata in coproduzione con AsLiCo. Inoltre, “Il piccolo principe” di Pierangelo Valtinoni, frutto della collaborazione tra la Fenice e il Conservatorio Benedetto Marcello di Venezia, arricchirà ulteriormente l’offerta formativa.
Spettacoli di danza e temi attuali
La stagione di danza prevede quattro spettacoli, tra cui “Lo schiaccianoci” di Pëtr Il’ič Čajkovskij, presentato in una nuova versione dal coreografo canadese Wayne Eagling. Questo spettacolo sarà interpretato da étoiles, primi ballerini, solisti e il corpo di ballo dell’Opera Nazionale di Budapest. La Martha Graham Dance Company parteciperà per celebrare il centenario della sua fondazione. Inoltre, due eventi toccheranno il tema attuale della guerra: l’Hamburger Kammerballett, una compagnia di danza composta da ballerini professionisti, si esibirà per sostenere i danzatori ucraini rifugiati in Germania, mentre “Dear Son”, una creazione di Sasha Riva e Simone Repele, offrirà un ritratto coreografico di una famiglia colpita dalla perdita di un figlio partito per il conflitto.
La stagione sinfonica e progetti futuri
La stagione sinfonica 2025-2026 avrà inizio il 28 novembre 2025 e si protrarrà fino al 31 ottobre 2026, con la partecipazione di direttori di fama internazionale. L’apertura sarà affidata a Ivor Bolton, che dirigerà un programma dedicato a Johannes Brahms. Tra i debutti, il direttore giapponese Kazuki Yamada presenterà musiche di Tōru Takemitsu e Rachmaninov, mentre Vincenzo Milletarì proporrà opere di Martucci e Rimskij-Korsakov.
Un recital lirico dedicato a Giuseppe Verdi e Franz Liszt vedrà protagonisti il tenore Francesco Meli e il baritono Luca Salsi, accompagnati al pianoforte da Nelson Calzi. Anche Michael Hofstetter debutterà sul podio veneziano con un programma di musiche sacre, mentre altri direttori come Markus Stenz e John Axelrod torneranno per eseguire opere di autori come Strauss, Dvořák e Brahms.
La Fenice si prepara a una stagione ricca di eventi, con una programmazione che si svolgerà anche al Teatro Malibran e al Goldoni, in attesa dei lavori di manutenzione previsti per il 2026. L’intervento, del valore di due milioni di euro, si concluderà entro l’estate del 2027. La stagione promette di essere un’esperienza artistica intensa, confermando Venezia come un importante centro per l’opera e la musica del futuro.
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