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La scena della partita a scacchi con la morte in “Il settimo sigillo” è entrata a far parte dell’immaginario collettivo

Il settimo sigillo è un film svedese del 1957 diretto da Ingmar Bergman. È la trasposizione cinematografica della pièce teatrale Pittura su legno che lo stesso Bergman aveva scritto nel 1955 per la sua compagnia di attori teatrali. La pellicola ha avuto una forte influenza culturale e ha ottenuto varie citazioni in altri film come in Amore e guerra di Woody Allen, Strade perdute di David Lynch e Last Action Hero di John McTiernan. Anche in campo musicale sa il fatto suo, infatti nell’album Balance dei Van Halen, pubblicato nel 1995, la prima canzone si intitola proprio The Seventh Seal. Il film è stato registrato soltanto in 32 giorni con un budget di 40 milioni di dollari ed è ambientato nella Svezia del XIII secolo.

Il settimo sigillo, la trama e la scena della partita

Antonius Block è nobile cavaliere svedese che recatosi come crociato in Terrasanta vi ha passato dieci anni della sua vita. Antonius ritorna ora nel suo Paese. Sbarcato, davanti a lui gli si para una figura dal volto bianchissimo e con il corpo avvolto in un enorme mantello nero e non è altro che la Morte che reclama la sua anima, essendo giunta la sua ora. Block allora chiederà di giocarsi la vita in una partita a scacchi contro la morte. La partita ha inizio ma poi il viaggio riprende. Sul percorso Block incontrerà una coppia di attori con il loro bambino, una strega e altri personaggi. La peste intanto sta mietendo vittime ovunque.

In quella sequenza c’è già tutto intanto: la vita, la sfida, il tempo che passa, la morte, Dio con riprese esterne fatte a Hova Haltar sulle coste svedesi. In definitiva Il settimo sigillo si rivela, ad ogni rilettura, un testo decisamente poliedrico. Qui di seguito la famosa scena di “Il settimo sigillo”.

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