La poesia contemporanea si trova a un bivio cruciale, dove la sua funzione sociale e civile deve tornare a essere protagonista. Questo è il messaggio chiave della nuova collana “Fendinebbia”, pubblicata dalla casa editrice La Scuola di Pitagora. Ieri pomeriggio, nella suggestiva cornice della Pinacoteca di Brera a Milano, è stata presentata la prima antologia di questa iniziativa, intitolata “Sfilata d’alti modi“. L’opera raccoglie 114 pagine di poesia, scritte da 33 autori, di cui dieci hanno partecipato attivamente all’evento, offrendo una selezione di testi brevi ma densi di significato, che mirano a costruire un alfabeto di valori fondamentali per una vera civiltà umana.
L’ideazione della collana e il ruolo della poesia
Il progetto editoriale è stato concepito da Giuseppe Langella, professore di Letteratura italiana moderna e contemporanea presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore. Durante la presentazione, Langella ha delineato i principi fondamentali che guidano la collana: «La poesia deve tornare a essere un mezzo di comunicazione pubblica, con un forte impatto sociale. Sebbene non possa risolvere i problemi del mondo, deve comunque difendere l’umanità». Secondo Langella, la poesia civile ha il potere di innescare un cambiamento profondo, aiutando a distogliere l’attenzione delle persone dalle crisi sociali attuali, come guerre, cambiamenti climatici e crisi umanitarie. Gli autori di questa antologia hanno scelto di esprimere la poesia del “noi”, piuttosto che dell’“io”, sottolineando l’importanza della comunità e della responsabilità collettiva.
Tematiche e figure rappresentate nell’antologia
Le 33 poesie incluse nell’antologia, pur presentando stili e temi diversi, condividono un comune filo conduttore. Il professor Davide Savio dell’Università “D’Annunzio” di Chieti-Pescara ha messo in evidenza che la raccolta è dedicata a coloro che hanno dedicato la propria vita al bene comune, spesso diventando vittime della storia. I poeti, attraverso le loro opere, cercano di esplorare la poesia civile in molteplici forme, dimostrando che essa può essere un mezzo costruttivo. Tra i protagonisti delle poesie si trovano figure storiche e contemporanee, come Mahatma Gandhi e Fidel Castro, donne simbolo della lotta per i diritti come Sibilla Aleramo e Roya Heshmati, l’attivista iraniana condannata a 74 frustate per aver rimosso l’hijab. Non mancano riferimenti a Julian Assange e sua moglie Stella, Simone Weil e Domenico Iannacone, così come a figure religiose come Papa Francesco, San Francesco d’Assisi, il teologo David Maria Turoldo e i martiri trappisti di Tibhirine.
Un evento significativo e la connessione con la realtà attuale
Durante la presentazione, un evento inaspettato ha catturato l’attenzione dei presenti: mentre il poeta Davide Chindamo recitava la sua poesia “Giornalista del mondo”, dedicata a Papa Francesco, è giunta la notizia della fumata bianca del Conclave che ha portato alla nomina del nuovo Pontefice Leone XIV. Chindamo ha spiegato che, sebbene non si senta in grado di valutare Papa Francesco dal punto di vista dottrinale, desidera ricordarlo per il suo approccio umanista e per il suo ruolo di pontefice francescano. Nel suo sonetto, ha descritto Bergoglio come colui che ha “riacceso la luce, faro della verità, ostile rispetto alla comoda menzogna”, sottolineando l’importanza di una Chiesa che sia divina ma anche profondamente umana.
Prospettive future per la collana “Fendinebbia”
“Sfilata d’alti modi” rappresenta il primo passo di una collana che promette di continuare a esplorare temi di rilevanza sociale attraverso la poesia. A breve, sarà pubblicato il secondo volume, intitolato “Una gioiosa fatica ” di Angelo Gaccione, uno degli autori presenti nella prima antologia con la poesia “L’Indicibile”, dedicata allo scrittore e disarmista Carlo Cassola. Gaccione si propone di affrontare con rigore e onestà le sfide della società contemporanea. Ulteriori opere sono previste per il resto del 2025, tutte con l’intento di promuovere un messaggio di impegno e responsabilità. Giacomo Maria Prati, funzionario della Pinacoteca di Brera, ha concluso affermando che «La poesia è arte, e l’arte ha il potere di commuovere. La poesia civile rappresenta un atto di coraggio che può salvare la poesia da un momento di stallo, rendendola accessibile a tutti».
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