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La mafia uccide solo d’estate – La serie – Recensione

La mafia uccide solo d’estate diventa una serie tv in onda su Rai1 per sei settimane, a partire da lunedì 21 novembre 2016.

La mafia uccide solo d’estate – La serie: il film di Pif diventa una serie tv

La mafia uccide solo d'estate - La serie

L’apprezzamento del pubblico e della critica della sua opera prima “La mafia uccide solo d’estate” ha portato Pif ad ampliare gli orizzonti di questa sua lotta cinematografica alla mafia, pensando e riuscendo a realizzare una serie tv che prende spunto dal film.

La fiction Rai affonda le proprie radici narrative nel film ma ha una sua autonomia, l’ampio respiro di un prodotto televisivo ha permesso ai realizzatori di dare una forte caratterizzazione ai personaggi e di mostrare quel periodo travagliato della storia del nostro paese, gli anni dei ‘delitti eccellenti’ di mafia, con una maggiore cura per quei dettagli che il film non ha potuto trattare.

La mafia uccide solo d’estate: l’ironia come mezzo per smitizzare i mafiosi

Il punto forte della serie, come del film omonimo, è l’aver saputo raccontare anni terribili con grande ironia, mostrando gli aderenti alla mafia per quello che sono: non eroi ricchi di potere e denaro, ma uomini comuni, spietati e bramosi di ricchezze, senza scrupolo alcuno, ritratti però nelle loro debolezze, quasi derisi, sempre grotteschi.

Questo lampo di genio di Pif, al secolo Pierfrancesco Diliberto, regala tante risate allo spettatore e permette di evitare la mistificazione del male, come purtroppo è avvenuto per molte serie ‘criminali’.

La mafia uccide solo d’estate: la lotta alla mafia attraverso la tv

Pif, che ama definire questa sua personale crociata un lotta ‘partigiana’ alla mafia, ha curato il soggetto della serie, di cui è anche la voce narrante, ma non se l’è sentita, dopo l’impegno emotivo sostenuto per il film, di occuparsi della sceneggiatura.
Cresciuto nel quartiere Libertà di Palermo, era in quegli anni un ragazzino, come il piccolo protagonista e percepiva la mafia in base a quello che gli veniva detto.

Alla regia abbiamo Luca Ribuoli, mentre tra i protagonisti, oltre al delizioso Eduardo Buscetta, che interpreta il piccolo Salvatore, ricordiamo Caludio Gioé, Anna Foglietta, Francesco Scianna, Nicola Rignanese, Nino Frassica e Maurizio Bologna, tutti bravi nei loro ruoli.

“La mafia uccide solo d’estate” è un prodotto di qualità, che porterà nei salotti italiani, con una precisione storica minuziosa, una storia divertente ma sincera su quello che siamo stati e in parte ancora siamo.
La speranza è che, tra una risata e l’altra, il pubblico si renda conto che la mafia non è un problema siciliano, come per anni ci è piaciuto credere, ma è un male che ha messo radici ovunque, arrivando a continue trasformazioni, che l’hanno portato fin nei più insospettabili ambienti di potere, affiliando non solo chi usa la lupara, ma anche i tanti colletti bianchi che impuniti parassitano nel nostro paese.

Pif spera che la serie arrivi anche ai mafiosi che, non “avendo senso dell’umorismo”, non gradiranno il pubblico ludibrio al quale verranno sottoposti e capiranno che non fanno più così tanta paura.

Maria Grazia Bosu

 

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