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Joan Baez: Un viaggio tra poesia e memoria alla Milanesiana di Milano

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Joan Baez, icona della musica folk e attivista, ha recentemente presentato il suo nuovo libro di poesie e prose, “Quando vedi mia madre, chiedile di ballare“, a Milano. L’evento ha avuto luogo nell’ambito della Milanesiana, un’importante manifestazione culturale ideata da Elisabetta Sgarbi. La Baez, che ha compiuto 84 anni, ha condiviso con il pubblico le sue riflessioni sulla vita, la musica e le esperienze che l’hanno segnata, rivelando un lato intimo e personale della sua esistenza.

La relazione con Bob Dylan e il suo impatto

Durante l’incontro, non è mancata la domanda su Bob Dylan, il suo ex compagno di vita e di arte. Joan Baez ha risposto con un sorriso, affermando di essere abituata a questa costante associazione. Nonostante la loro relazione sia stata intensa e significativa, Baez ha chiarito che Dylan non l’ha mai contattata per discutere del film “A Complete Unknown“, che narra la storia di Dylan e in cui lei è interpretata dall’attrice Monica Barbaro. La Baez ha espresso il suo apprezzamento per il film, sottolineando le abilità di Barbaro e notando che Timothée Chalamet, nel ruolo di Dylan, appariva “troppo pulito” per rappresentare la complessità del personaggio.

Un libro di poesia e introspezione

“Quando vedi mia madre, chiedile di ballare” non è solo una raccolta di poesie, ma un’opera che riflette un viaggio interiore. Joan Baez ha rivelato che molte delle sue poesie sono state scritte come se fossero dettate da una voce interiore, un processo che ha definito come una risposta a un disturbo dissociativo dell’identità. Baez ha spiegato che dentro di lei coesistono diverse versioni di se stessa, e una di queste è una scrittrice. Il libro, ha precisato, non è un manifesto politico, ma un’espressione intima delle sue esperienze e delle sue emozioni.

La musica come forma di resistenza

Nonostante abbia annunciato che non intende più intraprendere tournée, Joan Baez ha affermato che la scrittura rimane un modo per resistere e per ricordare. Durante l’incontro, ha anche intonato “One in a million” di Janis Ian, dimostrando che la sua voce, sebbene non più sul palco, continua a risuonare con forza. Baez ha descritto le tournée come troppo faticose e ha espresso il desiderio di dedicarsi a progetti più personali e meno logoranti.

Riflessioni sulla malattia e il passato

Nel suo libro, Joan Baez affronta anche temi dolorosi legati alla sua infanzia, inclusi abusi fisici e sessuali. Ha condiviso con il pubblico che, per anni, ha rimosso questi ricordi, un’esperienza comune tra le vittime di abusi. Baez ha parlato delle sue ansie e delle sue paure, rivelando come la disciplina, piuttosto che l’uso di droghe, l’abbia aiutata a far fronte alle difficoltà. Ha intrapreso un percorso terapeutico profondo, e il suo libro rappresenta una parte significativa di questo viaggio di guarigione.

Joan Baez continua a essere una figura di riferimento non solo nella musica, ma anche nella letteratura e nella lotta per i diritti umani, dimostrando che la sua voce, anche se non più sul palco, resta potente e significativa.

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Giulia Barone

Giulia Barone

Sono Giulia Barone, un'appassionata di cinema che ama esplorare il mondo del grande schermo. Condivido recensioni, curiosità e riflessioni sui film che mi hanno emozionata, dai classici intramontabili alle ultime novità. Seguo con grande interesse i programmi tv e il gossip.

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