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Il Camaleonte di Hollywood vince l’Oscar come Miglior attore protagonista

L’attore Gary Oldman, anche detto “Il camaleonte” per via della sua incredibile versatilità nelle sue varie interpretazioni, ha vinto l’Oscar come Miglior attore protagonista per il film “L’ora più buia”.

Il Camaleonte di Hollywood vince l’Oscar come Miglior attore protagonista

Gary Oldman Oscar 2018

Alcuni non nutrivano più speranze, altri invece hanno incrociato le dita per tutta la notte. L’Oscar come Miglior attore protagonista è stato vinto da Gary Oldman per la sua interpretazione di Winston Churchill nel film “L’ora più buia“. Finalmente il cosiddetto Camaleonte ha ottenuto il giusto riconoscimento per il proprio talento, che troppe volte gli era stato negato. Certo, è vero che un Oscar non è tutto per un artista del cinema (Stanley Kubrick ne vinse solo uno…) ma di certo sembrava strano che un attore di questo calibro non avesse ancora ricevuto la famosa statuetta.

Gary Oldman è, infatti, considerato uno degli attori più versatili di sempre e talvolta completamente irriconoscibili sul set. Impossibile dimenticarsi di “Dracula di Bram Stocker”, diretto da Francis Ford Coppola: questo è stato uno dei ruoli che segnò Oldman tra i migliori attori del decennio. L’attore era destinato, evidentemente, a diventare uno dei migliori della sua generazione. Ci fece provare tensione e inquietudine con la follia del pericoloso personaggio di Norman Stanfield nel celebre “Léon”.

Ma non solo. Oldman fu anche Mason Verger, l’unica vittima rimasta in vita del cannibale Hannibal, nell’omonimo film del 2001: un’altra interpretazione in cui l’attore diede il meglio di sé e in cui, per ovvie necessità, è irriconoscibile in tutto e per tutto. Da vittima del personaggio di Anthony Hopkins, divenne zio e padrino di Harry Potter, dando vita ad un mago apparentemente folle e costretto a fuggire dalla prigione più cruda di tutto il regno magico. Nessuno potrà mai negare di aver pianto quando, nel quinto capitolo della saga di J. K. Rowling, siamo stati costretti a dire addio a Sirius Black. Incarnò poi il tradizionale poliziotto, ligio al dovere e incorruttibile, James Gordon nella trilogia di Batman diretta da Christopher Nolan.

Passando per Nicholas Wyatt ne “Il potere dei soldi“, Oldman arriva a interpretare Winston Churchill. È proprio questo il ruolo chiave che gli permette di vincere l’Oscar. Attraverso questo filo evolutivo di interpretazioni mai banali e mal riuscite, arriva anche per Gary Oldman il momento di salire sul palco e pronunciare il discorso di ringraziamento. Le sue parole, a tratti confuse, ripercorrono le tappe della sua vita e della sua carriera, fino a ringraziare anche la madre novantanovenne in modo scherzoso ma commosso. Ma come ha detto lo stesso Oldman, è valsa la pena aspettare.

«I miei più sentiti ringraziamenti all’Academy per questo premio. Devo così tanto a così tante persone. Ho vissuto in America per così tanti anni che devo tante cose a questa terra: la mia casa, la mia vita, la mia famiglia, e adesso anche un Oscar. I film hanno il potere di catturare un ragazzo che viene dal sud di Londra. E Douglas Urbanski, mio caro amico e fratello, hai aiutato a mantenere vivo quel sogno. Joe Wright grazie per questo, ci sono voluti vent’anni per arrivare qui. Ma è valsa la pena aspettare. […] Vorrei ringraziare Winston Churchill per questo viaggio incredibile e mia moglie Gisele per essermi stata sempre accanto. Mia madre, che è più vecchia di un Oscar, una “giovane di 99 anni” che adesso sta guardando la cerimonia nel comfort del suo divano. Grazie per il tuo amore e supporto. Adesso puoi mettere su il bollitore, mamma, torno a casa con un Oscar!»

 

Claudia Pulella

6/3/2018

 

 

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