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I produttori di The O.C. hanno ricordato un momento molto delicato per la serie

The O.C. è una delle serie più popolari e seguite dei primi anni 2000. I veri fan della serie però, non potranno mai dimenticare uno degli eventi più scioccanti della serie, la morte di Marissa Cooper. Il personaggio interpretato da Mischa Barton era apprezzatissimo, soprattutto per la complicata storia d’amore con Ryan Atwood, interpretato da Benjamin McKenzie.

Ancora oggi, dopo 17 anni dalla messa in scena della morte di Marissa nel finale della terza stagione, molti fan non riescono ad accettare l’accaduto. Com’è stato possibile porre fine alla vita di uno dei personaggi più apprezzati dai fan? In occasione del 20° anniversario della messa in onda della serie, l’ideatore Josh Schwartz e la produttrice Stephanie Savage hanno rilasciato alcune dichiarazioni sulla questione.

The O.C. ha probabilmente segnato una generazione intera, i fan di tutto il mondo erano affascinati dalla location principale, Orange County, e soprattutto erano affezionati al cast principale. Mischa Barton nel corso degli anni aveva subito in modo negativo l’enorme popolarità acquisita. Si arrivò quindi ad un punto di non ritorno in cui l’attrice aveva bisogno di prendere una pausa. A causa di pressioni sui produttori, si optò per eliminare definitivamente il personaggio, per accrescere il dramma della serie. Questa condizione era indispensabile per il rinnovo della quarta stagione, come dichiarato da Stephanie Savage.

Ovviamente questa scelta portò ad uno shock per il pubblico e ad un progressivo allontanamento dei fan dalla serie. Schwartz però, ha affermato di aver capito subito che forse avevano preso la decisione sbagliata:

“Non ci sembrò di aver servito e rispettato quel pubblico come abbiamo sempre voluto e mirato. A quel punto, ci siamo pentiti immediatamente.”

La stessa Mischa Barton, nel corso di un’intervista nel 2021 con E! Online, ha dichiarato di aver ricevuto dallo show due possibilità. Andarsene per tornare successivamente o interpretare la morte definitiva:

“Sembrava la cosa migliore per me e per la mia salute. Onestamente, 15 anni dopo, penso che sia triste che non ci sia stato un modo migliore per gestirlo. Ma adoro anche il fatto che abbia avuto questa morte epica e che sia finita in quel modo, perché è memorabile e non è solo un altro fuoco di paglia.”

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