Eco Del Cinema

Festival di Berlino 2017: il programma di oggi, 11 febbraio

Terza giornata per il Festival di Berlino 2017, la più ricca e densa, con ben 83 proiezioni. Ancora sugli schermi alcuni dei film e dei documentari presentati nei giorni precedenti e le ultime tre proiezioni di “T2 Trainspotting”.

Festival di Berlino 2017: una giornata all’insegna della musica e dell’arte

Wilde Mous Festival di Berlino 2017

Una scena del film “Wilde Maus”

Terza giornata per la Berlinale, la più ricca e densa, con ben 83 proiezioni. Tra ii film in concorso si parte con due pellicole che parlano di musica, rispettivamente, “Félicité” di Alain Gomais e “Wilde Maus” di Josef Aider.
Nel primo vi è il tema delicato dell’amore materno di Félicité , una cantante che vive con il figlio malato a cui viene amputata una gamba malgrado gli sforzi della donna per impedirlo. Persa in un un dolore inconsolabile ritroverà la voglia di vivere nell’amore per la musica.

In “Wilde Maus” invece, produzione austro-tedesca, la musica non è riscatto ma perdita. George è un uomo di mezza età che perde il suo lavoro di critico musicale e comincia a condurre una doppia vita all’oscuro di sua moglie. Di giorno trascorre le giornate con un suo ex amico disoccupato, con il quale decide di ristrutturare una vecchia giostra di montagne russe, mentre di notte è impegnato a seguire il suo ex-capo.

Presentato fuori concorso il quarto film di Stanley Tucci, “Final Portrait”. Tucci è noto per il suo lavoro da attore e caratterista, considerato tra i più versatili della sua generazione, basti pensare alle sue numerose interpretazioni: da “Il diavolo veste Prada” al recente “Hunger Games”. In “Final portrait” dirige l’australiano premio Oscar Geoffrey Rush nel ruolo del pittore svizzero Alberto Giacometti. Ad affiancarlo ci sarà lo statuario Amie Hamer , nel ruolo del critico d’arte James Lord. Il film narra di un fatto accaduto nella realtà: il ritratto che il critico volle farsi fare dal pittore e che durò due giorni e comportò una rottura del loro rapporto di amicizia

Festival di Berlino 2017: Panorama tra documentari politici e omosessualità

Pfestival di berlino 2017 politica, manual de instrucciones

Una scena del documentario “Politica, manual de instrucciones”.

Ricco e variegato è l’odierno programma della sezione Panorama, a cominciare dai documentari, cinque quelli in proiezione. Si inizia con la sottosezione Europa Europa con lo spagnolo “Politica, manual de instrucciones”, film di Fernando Leòn de Aranoa, regista ispanico che ha recentemente diretto Penelope Cruz in “Escobar”. La pellicola è incentrata sull’attuale situazione politica spagnola in un paese che sembra interessato solo al resto del mondo, alla Siria, al momento Trump e non alla propria politica interna.

Si prosegue con un documentario tedesco sul tema dell’omosessualità, “Dream boat” di Tristan Milewski, che salpa su una crociera in Europa per soli uomini omosessuali. La camera segue cinque personaggi alla ricerca dell’accettazione da parte della società ma prima di tutto di loro stessi. Di omosessualità si parla anche in “My wonderful west Berlin” di Jochen Hick , un’occasione per scoprire le origini del movimento per i diritti degli omosessuali nella Germania degli anni ’80.

Festival di Berlino 2017: Forum, Generation e Berlinale Special

Molto corposo anche il programma della sezione Forum, nel quale spicca il documentario “El mar la mar” di J.P. Sniadecki e Joshua Bonnetta, un’opera visionaria che strizza l’occhio all’opera d’arte. La vicenda narra l’eterna odissea degli immigrati che attraversano il deserto di Sonora, che separa il Messico dagli Stati Uniti in modo del tutto innovativo.

Nella sezione Generation i disagi adolescenziali vengono descritti in chiave musical nell’inedito ed australiano “Emo the musical” di Neil Triffett, che narra la storia d’amore tra due giovani opposti, tra un ragazzo emo e una fervente attivista cristiana.

The trial: the state of Russia vs Oleg Sentsov festival di berlino 2017

Il film-maker ucraino Oleg Sentsov rinchiuso nel carcere russo.

Infine, nella sezione Berlinale Special, viene mostrato il documentario tra il meta-cinematografico e il biografico “The trial: the state of Russia vs Oleg Sentsov”, il film che mette in luce la storia del regista ucraino Oleg Sentsov, che a causa di un complotto è stato accusato di terrorismo dallo Stato russo e successivamente condannato a 23 anni di prigione. Una sorte toccata a molti artisti in diversi periodi storici, che mostra come la situazione russa non sia molto cambiata dal periodo stalinista, portando un uomo come Sentsov alla prigionia, che dura tutt’oggi.

Moira Chiani

10/02/2017

 

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