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Ecco a voi 5 capolavori del cinema italiano da vedere almeno una volta nella vita

Il cinema Italiano è un universo ricco di capolavori. Molti, soprattutto i più giovani, tendono ad ignorare e a dimenticare l’importanza e l’impatto di esso. Sebbene sia impossibile riassumere tutta l’essenza della cinematografia italiana in questo articolo ed includere tutte le perle presenti, abbiamo creato una classifica che contiene alcune delle pellicole più belle ed essenziali.

la dolce vita

Navigheremo tra Vittorio De Sica, Federico Fellini e molti alti registi che sono stati di impatto, divenendo dei veri cult amati da tutti gli italiani e non solo. Abbiamo deciso di inserire un solo film per ognuno di questi registi, altrimenti la lista sarebbe stata infinita!

Ecco a voi 5 capolavori del cinema italiano da vedere almeno una volta nella vita

Mediterraneo

mediterraneo

Mediterraneo, film diretto da Gabriele Salvadores ed ispirato direttamente al romanzo di Renzo Biasion, ovvero Sagapò. Ci troviamo nel 1941, il tenente Montini – interpretato da Claudio Bigagli – giunge insieme a sette soldati – trai quali Diego Abatantuono, Claudio Bisio e Giuseppe Cederna – su una piccola isola greca con il compito di presidiarla. Il posto è quasi completamente desolato, gli abitanti infatti sono fuggiti in massa in seguito ad una invasione tedesca.

Dopo lo sconforto iniziale, i soldati inizieranno non solo ad abituarsi, ma ad amare l’isola, con quei pochi locali che hanno deciso di rimanere. Creeranno così il loro posto sicuro, lontano dai bombardamenti della guerra, che diventerà teatro di forti emozioni, come l’amicizia, l’amore, ma anche la sofferenza per la distanza dalla propria casa.

I soliti ignoti

i soliti ignoti

Da una novella di Italo CalvinoFurto in pasticceria – nasce l’idea dei Soliti Ignoti, film diretto da Mario Monicelli nel 1958 e dal cast unico. Vi troviamo infatti Totò, Vittorio Gassman, Marcello Mastroianni, Claudia Cardinale, Lella Fabrizi.

La commedia è ambientata a Roma, dove una banda di squattrinati, in seguito ad una serie di peripezie, si unisce per tentare la rapina della ”comare”, ovvero la cassaforte presente a casa di due donne anziane. A formare il gruppo in maniera tecnica su come eseguire la rapina c’è Dante, scassinatore in pensione, interpretato da Totò.

La pellicola è un classico senza tempo, che ha fatto ridere e divertire generazioni intere, ma che non è invecchiata di una virgola.

Leggi anche: I soliti ignoti

Ricomincio da tre

ricomincio da tre

Ecco un’altra commedia da aggiungere alla lista, scritta e diretta nel 1981 da Massimo Troisi. La pellicola ci racconta la storia del giovane Gaetano, ragazzo napoletano in piena crisi esistenziale. Stanco ed insoddisfatto della vita di provincia, del suo lavoro, delle uscite noiose e ripetitive con i suoi amici, decide di partire per Firenze, alla ricerca di un nuovo inizio.

Inizierà così a vivere una serie di nuove esperienze formative e al limite dell’assurdo. Il tutto poi, ruota attorno ad una donna, di cui Gaetano sembra essersi innamorato e che gli farà capire l’importanza di affrontare la vita, senza fuggire e nascondersi.

Troisi tratta temi esistenziali in maniera intelligente, ironica e divertente. Ci parla di immigrazione, lavoro, amicizia, ma soprattutto: d’amore. Mette a nudo l’animo di un uomo mediocre, provinciale, che non ha mai vissuto a pieno la sua vita e cerca di comprendere il mondo più ampio ed emancipato di una città viva e moderna.

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Sciuscià

sciuscià

Impossibile non citare questo grande classico del cinema italiano, capolavoro del neorealismo, diretto da Vittorio De Sica. Diventato un successo mondiale e vincitore di un premio Oscar. Ci troviamo nella Roma da poco liberata dagli americani, dove due ragazzi, per vivere, si occupano di lucidare le scarpe ai soldati gridando: ‘sciuscià!’ (Neologismo dall’inglese ‘shoe shine’).

Da qui però si inseriranno in un losco affare che li porterà ad essere arrestati e condotti in un carcere minorile. All’interno della struttura dovranno fronteggiare un ambiente negativo e degradato, che metterà a dura prova la loro forte amicizia.

La trama, narrata con estremo realismo ed efficacia, riesce a calarci alla perfezione nella Roma dell’epoca, grazie anche ad una eccellente fotografia di Anchise Brizzi. Il tentativo del regista non è solo quello di portare sullo schermo una denuncia sociale o una questione ideologica, ma vuole mostrare l’umanità ed i sentimenti puri, ma immaturi di due semplici bambini.

La dolce vita

la dolce vita

Era doveroso inserire in questa lista un film di Federico Fellini, nonostante non sia stato affatto semplice selezionarne uno solo. Amarcord, Otto e mezzo, Roma e tanti altri capolavori del cinema sono venuti fuori dalla mente del regista italiano. La nostra scelta però è ricaduta su La dolce vita, probabilmente il più popolare e conosciuto tra tutti.

Pubblicato nel 1960, è un perfetto dipinto della dolce vita italiana, ma anche della intera società, degli anni ’50 e ’60. Nella pellicola, tra le più influenti dell’intera storia del cinema, Federico Fellini mescola con maestria dramma e commedia in un solo ed unico quadretto.

Il protagonista è il giornalista Marcello Rubini – interpretato da Marcello Mastroianni – che vive una vita movimentata e salottiera, che si ritrova quasi come uno spettatore dinanzi ad una serie di eventi che sembrano onirici e surreali. Il tutto sembra un susseguirsi di flusso di coscienza, ricchissimo di significati profondi e nascosti.

Scene che rimarranno per sempre impresse nella vostra mente, tra tutte l’indimenticabile bagno nella fontana di Trevi della meravigliosa Anita Ekberg – Marcello, come here. Hurry up!– emblema della settima arte, che come una dea appare irraggiungibile e Marcello, che la segue incantato.

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