Il mondo della musica italiana sta vivendo un periodo di grande fermento, con artisti sempre più seguiti e apprezzati dal pubblico. Tra questi, Alfa, al secolo Andrea De Filippi, si distingue non solo per il suo talento ma anche per la sua visione critica dell’industria musicale. Dopo aver conquistato al Festival di Sanremo con il brano “Vai!” e aver accumulato incredibili successi come sei Dischi di platino e quattro Dischi d’oro, ora il giovane artista genovese è pronto a lanciare il suo nuovo singolo “Il filo rosso“. Con un tour che partirà da Roma il 16 novembre, è chiaro che Alfa ha molto da raccontare.
Un artista con i piedi per terra
A soli 24 anni, Alfa ha già affrontato sfide significative e compiuto notevoli progressi nel suo percorso musicale. In un’intervista, ha messo in evidenza la sua relazione complicata con il successo. A differenza di molti artisti della sua generazione, lui ammette di avere un “pessimo rapporto” con la fama, rivelando che il successo lo spaventa e lo intimorisce. “Cerco di non farmi intossicare da informazioni come i dischi d’oro e gli stream“, confessa. Questo approccio lo differenzia in un settore noto per la sua superficialità e per la ricerca costante della popolarità.
Alfa sottolinea una critica al sistema musicale attuale, caratterizzato da pressioni immense per conformarsi alle tendenze. “Oggi l’industria discografica si basa sulla moda“, avverte, lamentando che il pubblico ascolta principalmente canzoni per paura di essere emarginato, piuttosto che per apprezzarne il valore artistico. Egli stesso è riuscito a ritagliarsi uno spazio in questo mondo frenetico grazie a una piccola etichetta indipendente, Artist First, che rispetta i suoi tempi e la sua creatività. Questa scelta gli ha dato la libertà di riflettere su ciò che desidera davvero fare e di prendersi il tempo necessario per crescere artisticamente.
Riflessioni sul bullismo e il potere della musica
Un aspetto toccante della vita di Alfa è legato alle esperienze di bullismo vissute durante l’infanzia. Ha rivelato che a 13 anni ha subito atti di violenza che hanno lasciato profonde cicatrici emotive. La musica è diventata il suo rifugio e il suo strumento di crescita. “Ne sono uscito scrivendo una canzone al giorno,” racconta, evidenziando come la creatività possa essere una forma di catarsi e liberazione. La sua storia è una testimonianza di come il talento possa emergere anche dai periodi più bui, trasformando il dolore in bellezza e arte.
La nuova canzone “Il filo rosso” affronta il tema delle relazioni a distanza, un’esperienza che Alfa conosce bene, avendo avuto una relazione con una ragazza di New York quando aveva solo 16 anni. “Era venuta in vacanza a Genova con i suoi genitori. Era il classico colpo di fulmine,” ricorda, dimostrando che l’amore, anche se complicato, può ispirare alcune delle espressioni artistiche più adatte ed emozionanti.
Verso un nuovo modo di scrivere canzoni
La ricerca di autenticità è un pilastro fondamentale del lavoro di Alfa. In un momento in cui molti artisti si concentrano su produzioni commerciali e superficiali, lui si impegna a scrivere canzoni che parlano di temi universali. “Quando ho capito che la mia scrittura stava diventando troppo autoreferenziale, ho abbassato l’ego. Voglio scrivere delle bombastic songs,” spiega, citando l’influenza di artisti come Cesare Cremonini. Questo desiderio di andare oltre il personale è un segno di maturità artistica e di un forte senso di responsabilità verso il proprio pubblico.
In un settore radicato in convenzioni, Alfa si distingue anche per la sua posizione contro il sessismo e la misoginia, che spesse volte caratterizzano il panorama musicale contemporaneo. La sua visione inclusiva e il suo desiderio di smuovere le acque della musica trap rappresentano un importante passo verso un’industria più rispettosa e consapevole. Crede che sia essenziale tornare a dare priorità alla musica e non al gossip o alla moda, un cambiamento che spettatori e ascoltatori possono contribuire a promuovere.
Alfa, con il suo approccio fresco e sincero, ci ricorda che la musica è anche la storia di chi la crea e di chi la vive.