La band veneta Messa, conosciuta per il suo approccio unico al metal, ha rilasciato il suo quarto album in studio, intitolato ‘The Spin‘, l’11 aprile 2025. Questo nuovo lavoro segna un’evoluzione significativa per il gruppo, che si distingue nel panorama heavy europeo. Con un mix di sonorità che spaziano dal doom metal a influenze jazz e post-punk, ‘The Spin‘ si presenta come un disco che esplora emozioni profonde e complesse, riflettendo il percorso personale e musicale dei membri della band.
Un disco che segna un giro di boa
Il titolo ‘The Spin‘ rappresenta un momento di transizione per i Messa, come spiegano i membri Sara Bianchin e Alberto Piccolo. “Negli ultimi tre anni ci sono successe tante cose, sia come band che come persone,” affermano. Questo album è il risultato di tali esperienze, simboleggiato visivamente dall’artwork che presenta un copertone di moto incastonato in un uroboro. “Questo simbolo esprime perfettamente l’intento dietro la creazione di quest’album,” aggiungono.
A differenza di molte band metal che tendono a sperimentare con strutture complesse, i Messa scelgono una linearità che rende le loro canzoni più accessibili. Alberto sottolinea l’importanza di mantenere una forma canzone, per garantire una maggiore intelligibilità. “Cerchiamo di fare qualcosa di semplice, nel senso positivo del termine, eliminando ciò che è superfluo,” spiega.
Evoluzione nei testi e ispirazioni letterarie
Dal punto di vista lirico, ‘The Spin‘ segna un’evoluzione per la band. Sara Bianchin racconta di come i testi siano diventati più diretti e crudi, affrontando temi come l’amore non corrisposto e la ricerca di identità. “Ho sempre usato metafore, ma in questo album mi sono messa più a nudo,” afferma. Una delle influenze letterarie più significative per Sara è stata lo scrittore Cormac McCarthy, in particolare il suo romanzo ‘La Strada‘, che ha avuto un impatto sul suo modo di scrivere.
Musicalmente, il disco attinge a diverse fonti di ispirazione, dai suoni degli anni Ottanta a elementi jazz. I membri della band citano influenze come i Sisters of Mercy e Killing Joke, ma mantengono elementi distintivi del loro stile, come le dinamiche forti e le accordature tipiche del doom. “Cerchiamo sempre un fil rouge che unisca tutto il nostro universo creativo,” spiegano.
La scena metal italiana e l’evoluzione culturale
I Messa hanno trovato un pubblico anche oltre i confini italiani, riscontrando un’accoglienza positiva sia in patria che all’estero. “In Germania e Olanda c’è un silenzio religioso durante i concerti, mentre in America il feedback è più diretto,” osservano. Riguardo alla scena metal italiana, Alberto nota che ci sono molte band valide che stanno spingendo i limiti del genere, mentre Sara sottolinea un cambiamento culturale riguardo alla presenza femminile nella musica. “Una volta era visto come insolito che una donna suonasse, ora è meno raro,” afferma.
Tuttavia, rimane molto da fare. Sara evidenzia come spesso le donne siano giudicate per il loro genere piuttosto che per il loro talento artistico. “Il termine ‘female fronted metal’ mi fa impazzire: è metal e basta,” dichiara. Alberto, d’altra parte, riflette sul calo del ricambio generazionale nella scena musicale, notando che ci sono sempre meno nuove band emergenti.
L’artigianato del suono e le performance dal vivo
Dopo dieci anni di carriera, i Messa hanno sviluppato una visione chiara del loro percorso musicale. Alberto utilizza l’espressione “artigiano del suono” per descrivere il lavoro di un musicista, paragonandolo alla costruzione di un oggetto. “Devi fare ciò che serve, mediando tra ciò che ti piace e ciò che è necessario,” spiega. Sara aggiunge che ci sono elementi magici e emotivi nel processo creativo, ma anche un lavoro di rifinitura e costruzione.
Con l’inizio delle performance dal vivo, la band si impegna a mantenere la fedeltà al suono del disco. “Vogliamo riproporre il nostro album il più fedelmente possibile,” affermano. Grazie alla collaborazione con il trombettista Michele Tedesco, i Messa stanno creando un’esperienza dal vivo curata nei dettagli, adattando la scaletta per i festival.
Dopo un’estate dedicata ai festival europei, la band prevede di tornare nei club italiani per una serie di concerti invernali. Sara consiglia di iniziare l’ascolto dell’album con il brano ‘Void Meridian‘, mentre Alberto suggerisce ‘Immolation‘ per la sua accessibilità. Con ‘The Spin‘, i Messa consolidano la loro posizione nel panorama doom metal internazionale, dimostrando di essere una delle realtà più interessanti e autorevoli del genere.
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