Negli ultimi anni, l’intersezione tra musica e sostenibilità ha guadagnato sempre più attenzione, dando vita a un fenomeno in crescita: i festival musicali ecosostenibili. Secondo il rapporto “Festival Insights 2024” di A Greener Festival, il 46% dei festival nel Regno Unito ha implementato una gestione ambientale strutturata, un cambiamento significativo rispetto a pochi anni fa. In Francia, il 35% degli eventi ha un responsabile per la responsabilità sociale d’impresa , e il 73% dei partecipanti è disposto a pagare di più per un festival che rispetti l’ambiente. Questo nuovo approccio ha portato a una riduzione dei rifiuti del 29% tra il 2018 e il 2024, dimostrando che la musica può essere un potente veicolo per la sostenibilità.
Il festival We Love Green: un esempio di innovazione ecologica
Uno dei festival più emblematici in questo contesto è il We Love Green, che si svolge a Parigi dal 6 all’8 giugno. Questo evento, fondato nel 2011 da Marie Sabot e Manuel X, si propone di dimostrare che un grande festival musicale può essere realizzato in armonia con l’ambiente. Marianne Hocquard, responsabile CSR del festival, spiega che l’obiettivo iniziale era quello di ridurre l’impatto ambientale, integrando conferenze e contenuti educativi nella programmazione musicale. Il festival ha scelto di non utilizzare generatori diesel, optando invece per biocarburanti e sperimentando soluzioni innovative come pannelli solari e idrogeno.
We Love Green è diventato un laboratorio di idee sostenibili, vincendo quest’anno il Green Operations Award agli European Festival Awards per i suoi progetti pionieristici sulla biodiversità. Tra le iniziative, l’installazione di nidi per uccelli e studi scientifici sull’impatto ambientale hanno dimostrato l’impegno del festival verso la sostenibilità.
Obiettivi e sfide future del festival
Tra i principali obiettivi del festival c’è la protezione del suolo e la riduzione delle emissioni. Per raggiungere questi traguardi, l’uso di veicoli a motore è vietato sui prati, sostituito da biciclette e mezzi leggeri. Anche la produzione artistica deve rispettare criteri ambientali, con clausole di eco-responsabilità inserite nei contratti degli artisti. Questo modello mira a ridurre progressivamente l’impatto del festival, coinvolgendo attivamente tutti i partner.
Un’innovazione significativa è la scena delle conferenze, introdotta nel 2014. Inizialmente pensata per un pubblico limitato, oggi accoglie fino a 1200 spettatori. Il programma alterna esperti scientifici a format più leggeri, come il Greenwashing Comedy Club, che ironizza sulle contraddizioni dell’industria “green“. Anche la scenografia è progettata per essere riutilizzata, con un inventario dettagliato che facilita il recupero degli elementi da un anno all’altro.
L’impatto degli artisti e la partecipazione del pubblico
La risposta degli artisti all’iniziativa di unire musica ed ecologia è stata generalmente positiva. Molti, come Björk e Pomme, sono già sensibili a questi temi. Dal 2023, l’intera offerta gastronomica del festival è vegetale, e nonostante le iniziali resistenze, le reazioni sono ora favorevoli grazie alla qualità dei piatti proposti. Gli artisti sono invitati a partecipare a una “call to action” prima dei concerti, un momento di consapevolezza che coinvolge migliaia di fan.
La partecipazione del pubblico è fondamentale, e gli artisti giocano un ruolo chiave nel motivare i partecipanti. Limitiamo le richieste energetiche degli spettacoli e collaboriamo con le produzioni per promuovere scelte più sostenibili. Tuttavia, la sostenibilità comporta costi e la ricerca di finanziamenti rimane una sfida, richiedendo politiche a lungo termine e investimenti coerenti.
Un movimento globale verso la sostenibilità
Il fenomeno dei festival musicali ecosostenibili non è isolato. Festival come Shambala nel Regno Unito, completamente vegano, e Roskilde in Danimarca, noto per il suo impegno nella mobilità sostenibile, sono esempi di eventi che si allineano a questa nuova filosofia. In Francia, eventi come La Pluie de Juillet e Cabaret Vert si distinguono per le loro pratiche sostenibili. La politica gioca un ruolo cruciale in questo cambiamento, con normative che spingono il settore verso una maggiore responsabilità e innovazione.
Il panorama dei festival musicali sta cambiando, e con esso la percezione della musica come strumento di cambiamento sociale e ambientale. La crescente consapevolezza e l’impegno verso pratiche sostenibili stanno trasformando i festival in veri e propri laboratori di innovazione ecologica, dove la musica non è solo intrattenimento, ma anche un potente messaggio per il futuro del pianeta.
CONDIVIDI COI TUOI AMICI!