La seconda stagione di “The Last of Us”, prodotta da HBO e PlayStation Productions, ha concluso il suo percorso, seguendo il medesimo destino della sua controparte videoludica. Questo articolo analizza il cammino della serie, con un focus sulle reazioni del pubblico e sulle scelte artistiche, attraverso le parole di Lorenzo Scattorin, la voce italiana di Joel Miller. Scattorin ha condiviso le sue riflessioni in un’intervista durante l’evento FalComics ’25, offrendo uno sguardo approfondito sulla transizione dal videogioco alla serie TV.
La narrativa e l’interattività: un equilibrio necessario
“The Last of Us” non è solo un videogioco, ma un’opera che ha saputo coniugare una narrazione profonda con elementi di interattività. Lorenzo Scattorin ha espresso la sua preferenza per la componente narrativa, sottolineando come questa influenzi l’esperienza del giocatore. “Quando un’opera funziona, è perché tutte le sue parti si integrano perfettamente”, ha affermato. Scattorin ha evidenziato che il primo episodio della serie ha avuto un impatto emotivo straordinario, mentre la seconda parte, pur mantenendo la sua forza, ha presentato sfide diverse. La narrazione ha suscitato reazioni contrastanti, ma l’attore ha riconosciuto che il risultato finale è stato unico e memorabile.
Polemiche e scelte di casting: il caso Bella Ramsey
Il casting di Bella Ramsey nel ruolo di Ellie ha generato un acceso dibattito tra i fan della serie e del videogioco. Scattorin ha commentato le critiche, affermando che ogni artista deve essere valutato per la sua performance e non solo per l’aspetto fisico. “Bella ha dimostrato di essere un’attrice talentuosa, capace di trasmettere emozioni intense“, ha dichiarato. Tuttavia, ha anche riconosciuto che la crescita del personaggio di Ellie, rispetto al videogioco, ha suscitato alcune perplessità. La trasformazione fisica di Ellie tra la prima e la seconda stagione è stata percepita come poco marcata, ma Scattorin ha sottolineato che la crescita psicologica del personaggio è stata altrettanto significativa.
La scrittura della seconda stagione: luci e ombre
La scrittura della seconda stagione ha suscitato opinioni contrastanti, con Scattorin che ha evidenziato un momento cruciale: la rivelazione della gravidanza di Dina. Secondo lui, la scena, che nel videogioco aveva un forte impatto emotivo, nella serie è stata trattata in modo troppo leggero, quasi come una sitcom. “La scrittura della seconda stagione non ha raggiunto gli stessi livelli di eccellenza della prima”, ha affermato. Scattorin ha anche discusso delle scelte narrative che hanno portato a modifiche significative, sottolineando le necessità televisive che possono influenzare l’adattamento di storie già consolidate.
L’amore tra Bill e Frank: una scelta significativa
Un aspetto che ha colpito positivamente Scattorin è stata la rappresentazione della storia d’amore tra Bill e Frank, presente nell’episodio 1×03. “È stata una scelta comprensibile e delicata, che ha dato un segnale importante”, ha dichiarato. La decisione di dedicare meno tempo ai combattimenti e più all’esplorazione delle relazioni umane è stata vista come un passo significativo verso una narrazione più inclusiva e sensibile.
Rivivere il trauma: la morte di Joel
Scattorin ha parlato dell’intensa esperienza di rivivere la morte di Joel nella serie. “Sapevo cosa mi aspettava, ma è stato comunque un trauma”, ha confessato. La ricostruzione della scena è stata descritta come fedele e coinvolgente, con l’attore che ha cercato di ricreare l’emozione originale. “Era fondamentale mantenere la genuinità emotiva, nonostante fosse una ripetizione“, ha spiegato. La tensione e la pressione di rendere giustizia a un momento così iconico sono state palpabili durante le riprese.
Riflessioni sull’intelligenza artificiale
Infine, Scattorin ha condiviso le sue preoccupazioni riguardo all’intelligenza artificiale e al suo impatto sul mondo del lavoro. Ha sottolineato come la tecnologia possa minacciare molte professioni, inclusa la sua. “L’IA potrebbe sostituire ruoli umani, portando a una perdita di autenticità e creatività“, ha avvertito. La sua visione critica invita a riflettere su come la società affronta l’innovazione tecnologica e le sue implicazioni per il futuro del lavoro e della creatività.
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