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Ognuno è perfetto – Recensione e Spoiler Episodio 1

Il primo episodio della serie Rai Fiction “Ognuno è perfetto” rappresenta un incipit classico di una vicenda comico-drammatica che pone l’accento sulla diversità umana e sui sentimenti.

Ognuno è perfetto: un’opera genuina

Ognuno è perfetto Rai

Ognuno è perfetto – Recensione e Spoiler Episodio 1

La cosa che colpisce di più lo spettatore nel guardare “Ognuno è perfetto” è il modo in cui la trama segue senza difficoltà i topoi canonici della fiction per il piccolo schermo nonostante la scelta del soggetto.

Il giovane protagonista è un ventiquattrenne di nome Rick che, essendo passato di tirocinio in tirocinio, inizia a non sopportare più la frustrazione di non riuscire ad avere un impiego reale, un “lavoro vero”. Questo tema risulta molto sentito e attuale per i ragazzi dell’Italia di oggi, ma c’è un dettaglio che rende Rick distinto dallo spettatore medio, la sindrome di Down.

Il primo episodio della serie TV racchiude in sé un arco narrativo che descrive il percorso di Rick verso l’accettazione della propria condizione, da lui prima rifiutata a livello psicologico. Questo progresso è possibile grazie alla dignità e la consapevolezza di sé e degli altri che il primo lavoro nel reparto packaging dell’Antica Cioccolateria Abrate gli permette di sviluppare, oltre a una nascente storia d’amore con Tina, sua collega anch’essa Down.

Se da un lato un processo del genere può sembrare semplicistico, quasi più sdolcinato dei cioccolatini impacchettati dai due protagonisti, dall’altro l’attenzione ai bisogni reali e universali delle persone, che non vengono confinati solo agli individui con delle disabilità, fa sì che il plot della prima puntata di “Ognuno è perfetto” riesca a sorreggere i temi scelti senza scadere nella retorica.

Ognuno è perfetto: personaggi e trame ben calibrati

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In parallelo alla storia personale di Rick si muove anche il resto del mondo in cui si svolge la serie, senza mai fermarsi. Le sottotrame messe in scena da “Ognuno è perfetto” sono ben bilanciate tra di loro, senza schiacciarsi l’una con l’atra nello spazio limitato di un singolo episodio, e sono incentrate sulle vite del resto del cast.

Da un lato c’è Ivan, il padre di Rick, che ha venduto l’azienda per recuperare il rapporto con il figlio e dare la possibilità a sua moglie di riprendere la propria carriera lavorativa. Ivan tuttavia è inesperto e apprensivo, arrivando perfino a essere definito un “mammo ansioso”, e scopre presto che la moglie lo tradisce con un altro uomo. Le ripercussioni di questa scoperta e il percorso che porterà i due a decidere di separarsi vengono gestiti con delicatezza e realismo dalla sceneggiatura, che calza a pennello a due attori navigati come Edoardo Leo e Nicole Grimaudo.

In diretta contrapposizione a Ivan c’è Cristiana Capotondi nel ruolo di Miriam, la proprietaria della cioccolateria. Miriam è un personaggio strumentale non solo per la crescita di Ivan, ma anche per quel che riguarda la sottotrama aziendale e il pericolo che tutte le persone al reparto packaging possano venir licenziate.

Il primo episodio di “Ognuno è perfetto” inizia a prendere velocità durante la seconda metà e decide di lasciare il pubblico in balia della suspense con un finale reso particolarmente allarmante e d’effetto a causa del brusco cambio di tono.

Gaia Sicolo

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