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Wonder Woman: Patty Jenkins potrebbe non tornare alla regia del sequel

Nonostante “Wonder Woman” abbia segnato un vero e proprio record d’incassi per un film diretto da una regista donna, Patty Jenkins potrebbe non tornare dietro la macchina da presa per dirigere il sequel.

Wonder Woman: contratto scaduto per Patty Jenkins

Wonder Woman Patty Jenkins

Secondo alcune indiscrezioni, sono già iniziate le trattative tra la Warner Bros e la regista statunitense Patty Jenkins, per quanto riguarda la produzione di un sequel dedicato al noto personaggio DC “Wonder Woman”.
Con un weekend d’apertura che supera i cento milioni di dollari (e film attesissimi come “50 sfumature di grigio”), il seguito di questo film dovrebbe essere un progetto sicuro dal punto di vista del successo di pubblico, ma la Jenkins potrebbe non esserne coinvolta.

Mentre l’affascinante Gal Gadot, attrice e modella israeliana ha già firmato il suo ritorno nel ruolo della super eroina americana – con un affare che fa parte di un progetto più ampio, che la vedrà partecipe in molte pellicole firmate DC – la regia potrebbe passare in altre mani, costando allo studio milioni di dollari di danno.

Quando la Jenkins era stata assunta dagli studios, aveva diretto un unico film, il suo “Monster” del 2003 e stava per entrane in un lavoro molto impegnativo lasciatole da Michelle MacLaren, che si era ritirata per divergenze creative. L’accordo preso con l’artista infatti, secondo quelle che sono le pratiche standard della Worner Bros per quanto riguarda registi alla loro prima collaborazione in produzioni di grande budget, scadeva con la chiusura del progetto.

Wonder Woman: un successo inaspettato

In verità, gli studios non si aspettavano un tale successo e avendo preventivato un incasso di soli 65 milioni di dollari nella prima settimana di uscita del film, avevano preferito dedicarsi ad altri progetti – quali “Justice League Dark” e “Batgirl”, pronti ad entrare nella lunga lista di pellicole dedicate all’universo DC Comics -.

Non tutti i grandi successi di pubblico hanno previsto un sequel, “L’uomo d’acciaio” (2013), per esempio – che aveva incassato ben 668 milioni di dollari in tutto il mondo – è rimasto un ‘pezzo unico’ nella storia del cinema e i manager dell’azienda, hanno preferito attendere la fine della prima settimana d’incassi per pensare al futuro di “Wonder Woman” e provvedere ai nuovi contratti con gli artisti.

Secondo alcune fonti, la Jenkins potrebbe trarre un grande vantaggio dalla situazione, sia dal punto di vista economico che lavorativo, lasciandosi un po’ pregare per tornare dietro la macchina da presa per la Warner Bros e, magari, con un contratto di collaborazione più lungo.

Ilaria Romito

08/06/2017

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