Il mondo della musica e della cultura pop italiana è in fermento dopo la pubblicazione del libro di Tony Effe, intitolato “Non volevo ma lo sono“. Uscito il 27 maggio 2025 per Mondadori, il volume offre uno spaccato della vita del trapper romano, noto per il suo coinvolgimento con la Dark Polo Gang e per la sua relazione con Giulia De Lellis. Con 168 pagine e un prezzo di 19 euro, il libro promette di svelare dettagli inediti sulla carriera di Tony, dai suoi inizi fino ai successi da solista, passando per i duetti e le controversie con altri artisti, come Fedez.
La verità sul processo di scrittura
In un’intervista con Carlo Antonelli per il quotidiano La Repubblica, Tony Effe ha rivelato un aspetto sorprendente riguardo alla creazione del suo libro. Contrariamente a quanto ci si potrebbe aspettare da un’opera autobiografica, il trapper ha dichiarato di aver dedicato solo due ore a una conversazione con un ghost writer, il quale ha poi elaborato il contenuto finale. Tony ha spiegato che il suo contributo è stato limitato e che gran parte del lavoro è stato svolto da altri.
“Ti dico la verità. Ho fatto due ore, forse tre ore con il ghost writer e poi basta. Il resto l’hanno messo in ordine gli altri”, ha affermato Tony. Questo approccio ha sollevato interrogativi sulla genuinità del racconto e sulla sua autenticità. L’artista ha comunque sottolineato che, nonostante il processo di scrittura non sia stato interamente suo, il libro contiene molte riflessioni personali e momenti significativi della sua vita. Ha citato, ad esempio, le lettere scritte a un amico in carcere come un modo per esprimere i suoi sentimenti più profondi.
Un parallelo con Giulia De Lellis
Un aspetto interessante è il parallelo tra Tony Effe e Giulia De Lellis, la quale ha pubblicato il suo libro “Le corna stanno bene su tutto ” nel 2019, anch’esso scritto con l’assistenza di un ghost writer. Stella Pulpo, la scrittrice che ha collaborato con Giulia, ha condiviso la sua esperienza, rivelando come inizialmente fosse scettica riguardo alla proposta. Tuttavia, ha poi accettato di scrivere il libro, portando alla luce un altro esempio di come le celebrità possano utilizzare professionisti per raccontare le loro storie.
Questa pratica di avvalersi di ghost writer non è nuova nel panorama editoriale, ma ha suscitato dibattiti riguardo all’autenticità delle opere e alla vera voce degli autori. Tony Effe, pur riconoscendo il suo ruolo come “prodotto” vendibile, ha affermato di voler condividere la sua verità e le sue esperienze, anche se attraverso un processo di scrittura che non è stato completamente suo.
La reazione del pubblico e le implicazioni
La pubblicazione del libro ha generato reazioni miste tra i fan e i critici. Da un lato, c’è chi è entusiasta di scoprire di più sulla vita di Tony Effe, mentre dall’altro ci sono dubbi sulla veridicità e sull’impatto emotivo di un’opera scritta in modo così distaccato. La questione del ghost writing solleva interrogativi sulla trasparenza nel mondo della letteratura e su come le celebrità gestiscano la loro immagine pubblica.
In un’epoca in cui la narrazione personale è sempre più valorizzata, il caso di Tony Effe e di altri artisti simili mette in luce le complessità del racconto autobiografico. La scelta di utilizzare un ghost writer può essere vista come una strategia commerciale, ma solleva anche interrogativi sulla sincerità e sull’autenticità delle storie raccontate.
Il libro di Tony Effe, pur essendo un prodotto editoriale, rappresenta un tentativo di connessione con il pubblico, un modo per condividere esperienze e riflessioni che, sebbene non scritte direttamente da lui, portano comunque il suo marchio distintivo.
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