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The Big Bang Theory: la curiosità su come Jim Parsons memorizzava i dialoghi di Sheldon

Sheldon è senza dubbio il personaggio più iconico della celebre serie The Big Bang Theory, interpretato dall’attore Jim Parsons. Una curiosità rivelata dallo stesso interprete ci fa presente un suo metodo per memorizzare le battute del personaggio.

Jim Parsons e le battute di Sheldon

Dunque, a quanto pare, per Parsons non è diventato più semplice interpretare il genio della fisica con il passare del tempo. A pensarci bene, non deve essere semplice avere a che fare con un personaggio da proporre ogni settimana in TV come Sheldon, ovvero uno stralunato dottore di ricerca, un fisico con un quoziente intellettivo fuori dalla norma.

Seppure il personaggio di Sheldon fosse noto specialmente per il suo brevissimo tormentone “Bazinga” (le cui origini sono state rivelate nella serie prequel “Young Sheldon“), molti dei dialoghi che il personaggio ha dovuto affrontare nella serie avevano a che fare con spiegazioni scientifiche complesse, con lunghe diatribe e opinioni su una varietà di argomenti.

Prendiamo il caso di battute come: “Ah la mimica, mi piace la mimica. Ho lavorato sull’ammiraglio Akbar del Ritorno dello Jedi. È una trappola! Dovete immaginarmi con una testa di calamaro gigante“. O quella scena quando Penny chiese: “Cosa c’è di sbagliato nella Geologia?“. Sheldon rispose: “Lascia che te lo spieghi in un modo che tu possa capire, Penny. Ricordi quando mi hai spiegato che le Kardashian non sono vere celebrità? Beh, la geologia è la Kardashian della scienza“.

La tecnica di memorizzazione di Jim Parsons

Ecco svelata, dunque la tecnica usata dall’attore, rivelata in un’intervista con la sua co-protagonista Mayim Bialik.

In tale occasione i due attori hanno parlato delle sue “schede magiche“, ovvero dei cartoncini che usava ogni settimana per aiutarsi a memorizzare i dialoghi complessi, sia quelli di “scienza complicata” che quelli per i “monologhi di Sheldon”:

“Durante la settimana facevo le mie flashcard. Questo è l’Atto 1 Scena A, e poi c’è la mia prima battuta, è di Leonard, ‘OK, ci vediamo dopo’. E poi sul retro c’è la mia battuta. E poi cammino per casa e li mi esercito come una specie ballerina di danza classica che impara le sue mosse. Soprattutto perché non capisco molto di quello che sto dicendo. Quindi ho bisogno che i muscoli della mia bocca siano allenati, per essere pronti a partire, perché se ci penso, primo, le parole giuste non mi verranno mai in mente e, secondo, quelle che mi verranno in mente saranno semplicemente sbagliate.”

Queste le parole dello stesso Parisons in merito al suo trucco di memoria.

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David M. Scortese

David M. Scortese

Appassionato di cinema fin dall'adolescenza, studia recitazione teatrale e cinematografica, è attivo in teatro e in opere audiovisive, cortometraggi e prodotti per il web.

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