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Sylvester Stallone denuncia la Warner per frode

Se da un lato la star hollywoodiana, Sylvester Stallone, si prepara a comandare una nuova trilogia d’azione per il nuovo ingaggio in “Escape Plane 3” solo dopo aver abbandonato, a sorpresa “I Mercenari”;  dall’altro sembra proprio che l’attore abbia fatto partire una denuncia alla Warner Bros per falso in bilancio.

Sylvester Stallone non ammette la disonestà

Sylvester Stallone nel cast di Guardiani della Galassia Vol. 2

La denuncia che parte direttamente dalla voce di Sylvester Stallone contro la Warner Bros è legata ad una pellicola del 1993, diventata poi un Blockbuster: si tratta di “Demolition Man”. L’accusa è per disonestà e frode, riguardo ai profitti ottenuti dal film e addirittura la documentazione è stata depositata alla Corte Superiore di Los Angeles dall’attore stesso.

“Demolition Man”, con  Sylvester Stallone, Sandra Bullock e Wesley Snipes, secondo le statistiche pubblicate ha incassato circa 58 milioni di dollari in Nord America e quasi 160 milioni in tutto il mondo. Ma dal momento in cui il film è arrivato anche in cassetta dvd e solo dopo in Bluray i numeri sopra riportati, sono cresciuti esponenzialmente e a Stallone spettava il 15% delle entrate (azione legale intrapresa dallo stesso Sly).

Le cose si complicano quando nel 2015 la Warner Bros prende la briga di inviare all’agente dell’attore americano un resoconto all’interno del quale era esplicitamente dichiarato che non c’erano stati profitti, di conseguenza nessun pagamento era dovuto.

Sylvester Stallone: chi vincerà la causa?

“Gli studi cinematografici sono notoriamente avidi” – accusa Sylvester Stallone – “disonesti volontariamente”. Molto arrabbiato e deluso, l’attore interprete dell’intramontabile Rocky Balboa e intenzionato non solo a chiedere una revisione completa dei conti, ma anche una spiegazione della pratica fatta dalla Warner Bros e ancora chiederà gli interessi e anche i danni e forse alla fine i mancati pagamenti.

La determinazione di Stallone lo porterà fino alla fine di questa ‘battaglia’ ma chi avrà scampo? A chi darà ragione la Corte Suprema?

Roberta Perillo

13/04/2017

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