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Mike Flanagan ed il suo amore per la letteratura Horror: gli spunti letterari del regista

Mike Flanagan, il noto regista e sceneggiatore americano, si è pian piano affermato come esperto nel panorama delle serie TV Horror. Sembra infatti che ormai i suoi prodotti Netflix siano attesissimi dal pubblico e molto apprezzati anche dalla critica. Con l’arrivo di quello che sembra essere il suo ennesimo successo, ovvero “La caduta della casa degli Usher”, vogliamo analizzare al meglio le sue serie e come il regista lavora su di esse.

La caduta della casa degli Usher

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Abbiamo deciso di iniziare con la serie più calda del regista statunitense. La caduta della casa degli Usher è disponibile infatti da pochissimo su Netflix, ma sembra aver ottenuto già un grande successo. Il titolo, come i più grandi appassionati della letteratura gotica e horror avranno colto al volo, si rifà ad uno dei più celebri racconti di Edgar Allan Poe.

Mike Flanagan ed il suo amore per la letteratura Horror: gli spunti letterari del regista

Nella storia originale, lunga poco meno di 15 pagine, un uomo, di cui non ci è dato sapere il nome, porge visita ad un suo amico di vecchia data: il signor Roderick Usher. Arrivato nelle vecchia casa di famiglia però, lo scettico protagonista dovrà fare i conti con degli eventi paranormali, che dopo la morte della sorella di Roderick sembrano essere fuori controllo.

Ma Flanagan con questo prodotto celebra Poe non solo con questo racconto. Quello che da il titolo alla serie è infatti soltanto lo sfondo di tutto ciò che accade. Ognuno degli episodi si rifà e rielabora i più conosciuti racconti del maestro del gotico. Troveremo trai tanti: La maschera della morte rossa, Il gatto nero, o ancora i delitti della rue morgue. Gli altri divertitevi a riconoscerli da soli!

The Haunting of Hill House

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La casa infestata, uno degli archetipi più classici di tutto il panorama del genere Horror. Eppure, nel 1959, Shirley Jackson è riuscita a far proprio questo leitmotiv, creando uno dei più grandi classici della letteratura del terrore: parliamo proprio dell’Incubo di Hill House.

Il romanzo è universalmente riconosciuto come un capolavoro. L’autrice riesce infatti a creare terrore ed inquietudine ad ogni pagina sfogliata, ma non si limita solo a questo: Shirley Jackson infatti ha creato personaggi complessi e ben sviluppati, i quali si muovono all’interno di una vera e propria entità del male. Una delle caratteristiche più interessanti è la maestria con cui vengono messe alla prova le convinzioni del lettore, costantemente a cavallo tra verità e delirio, spingendolo a dubitare della sua stessa percezione di realtà.

Proprio quest’ultima caratteristica sembra essere stata pescata a piene mani da Mike Flanagan e risulterà il fulcro centrale della serie. Nella sua versione di Hill House, rielaborata quasi radicalmente, il filo conduttore con l’opera originale è proprio l’impossibilità di distinguere ciò che esiste davvero con ciò che è generato dalla mente umana. Questa è stata la prima prova seriale del regista è ne è uscito vincitore. Proprio per questo ha appreso bene i concept generale, riproponendolo in molti dei suoi prodotti successivi.

The Haunting of Bly Manor

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Sembra fino ad adesso evidente il grande interesse di Mike Flanagan nei confronti di quelli che sono i classici della letteratura. Non fa eccezione The Haunting of Bly Manor, forse il suo prodotto più criticato tra tutti, ma non per questo meno godibile.

Questa volta ad essere nel mirino del regista è un altro dei caposaldi della letteratura gotica e spettrale: Il giro di vite, di Henry James. The Haunting of Bly Manor condivide però soltanto una base narrativa ed introduttiva con il romanzo citato, sembra infatti che in questo caso il regista abbia viaggiato molto con la fantasia, in alcuni casi anche esagerando.

Come per Hill House, la trama è stata spostata in avanti nel tempo, non ci troviamo nel XIX secolo, ma nel ventesimo. Il parallelo però riguarda la protagonista, ovvero una giovane governante che si ritrova alla prese con una casa permeata da presenze spettrali. Se da una parte Henry James si concentra molto sull’evoluzione psicologica della protagonista, Flanagan ha optato per una trama che si prestasse meglio alla TV. Nonostante però gli intrighi familiari le romance ed alcune questioni attuali, non è riuscita per molti a colpire nel segno.

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