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Le 7 migliori scene d’apertura di serie tv

Una serie tv, specie se costituita da numerose stagioni e puntate, ha vari modi per presentare il mondo che si appresta a raccontare, i personaggi che ne comporranno la storia, e in base al genere, altri elementi che possono chiarire lo stile, il tono o la struttura.

Si può iniziare con una presentazione, una situazione di equilibrio che viene stravolta da un evento tragico o positivo, o, molto spesso, si usa la tecnica del flashforward, tornando poi indietro nel tempo spiegando cosa è accaduto e cosa ha portato a quell’incidente, a quel momento importante nelle vite dei protagonisti.

Le 7 migliori scene d’apertura di serie tv

Con il boom delle serie tv e un’attenzione sempre maggiore per i prodotti televisivi, che ha portato alla creazione di veri e propri esempi di grande cinema del piccolo schermo, si è anche assistito a qualcosa di mai visto, originale e capace di chiarire in breve tempo l’intero arco di uno show. Ecco alcune scene iniziali indimenticabili di alcune delle più famose serie tv mai realizzate.

Breaking Bad - serie tv - Attore

“House of Cards”

Per quanto riguarda la scena iniziale di “House of Cards” si tratta forse del miglior intro in assoluto mai visto, innovativo, considerando anche la tecnica del parlare in macchina, che contraddistingue la serie con protagonista Kevin Spacey. Oltre a chiarire subito il personaggio di Frank Underwood, uomo senza scrupoli e pronto a tutto per raggiungere un obiettivo, mette subito in scena la rottura della quarta parete, con Kevin Spacey che parla allo spettatore.

La scena in questione racconta un incidente, una macchina che investe un cane: si capisce cosa è accaduto, ma non si vede nulla, a parte il personaggio di Spacey che si avvicina al cane sofferente sul ciglio della strada. Il protagonista guardando lo spettatore fa una riflessione sul dolore, dividendolo in utile e inutile e sottolineando come il male che sta provando quel cane sia inutile, non porterà a nulla, solo ad altra sofferenza, non essendoci possibilità di salvarlo.

È forse però il momento immediatamente successivo ad essere spiazzante e terribilmente crudo, perché il personaggio di Underwood soffoca con le sue stesse mani quel cane, senza battere ciglio. La forza della scena sta anche nel concentrarsi su Underwood, senza mai far vedere né il cane né effettivamente la sua uccisione.

“Breaking Bad”

Anche la prima scena di “Breaking Bad”, tra le serie tv che hanno fatto la storia, chiarisce il tono tragicomico dello show, e il personaggio di Walter White. La scena iniziale si carica di significato e anche di comicità alla fine, quando si capisce che Walter White ha immaginato che quelle sirene in lontananza fossero della polizia, quando invece così non era.

La scena in sé dà subito l’idea della miriade di possibili incidenti e situazioni paradossali che sia il personaggio di Walt che quello di Jesse si troveranno ad affrontare, soprattuto nel “cucinare” e di quanti disastri vedrà quel camper entrato nell’immaginario collettivo. Anche il personaggio di Walt, che cambierà nelle varie stagioni, cerca comunque in tutti i modi, già all’inizio di salvarsi, riuscendo ad uccidere l’uomo rimasto nel camper, una morte atroce e che lo porta, per svariati minuti a bloccare l’uscita dal camper.

Pensando poi di stare a un passo dall’essere arrestato la prima cosa che fa è puntare la pistola contro quella che secondo lui è la polizia, e non  consegnarsi, un chiaro riferimento a chi Walter White diventerà nel corso delle varie stagioni.

“The Walking Dead”

“The Walking Dead” per la sua prima scena utilizza appunto la tecnica del flashfoward, partendo però da un momento del tutto casuale, staccato dallo show. Non si torna più a quella scena, non si sa esattamente quando sia accaduto e si può solo ipotizzare che si tratta di poco prima che il protagonista Rick incontri Glenn e gli altri ad Atlanta, ma è comunque una scena che mette in luce alcuni degli elementi fondanti dello show: si faranno scelte difficili e nessuno è escluso.

Rick vede infatti una bambina aggirarsi tra alcune macchine ferme, vede solo la sua mano che tiene un peluche e i piedi scalzi, quando la trova è di spalle e quando si gira è chiaro che sia stata morsa e si sia trasformata. Se nel tentativo di raggiungerla Rick pensava di poterla aiutare e salvare, ora c’è una sola cosa che va fatta.

“Les Revenants”

Serie tv francese creata da Fabrice Gobert e uscita in Italia su Sky Atlantic tra il 2014 e il 2015, non ha avuto molto successo a livello internazionale, nonostante il remake statunitense “The Returned”, che ha avuto però vita breve. “Les Reventants” è composto da 2 stagioni ed è a sua volta un adattamento di un film francese diretto da Robin Campillo, intitolato “Quelli che ritornano”.

“Les Revenants” racconta di un gruppo di persone che non hanno tra loro alcun legame, se non quello di essere morte anni prima e di tornare improvvisamente in vita, ricordando tutto, e non avendo idea del fatto che possano essere passati  degli anni.

Nonostante un’ottima prima stagione, “Les Reventants” perde qualcosa nel corso della seconda, non rispondendo a molte domande e abbandonando la forza dirompente che aveva caratterizzato un primo capitolo coinvolgente, inaspettato e carico di dramma. La prima scena di “Les Revenants” è appunto una delle migliori di entrambe le stagioni: si vede un autobus pieno di studenti, quindi si presume si tratti di una gita scolastica, percorrere una strada tortuosa; inaspettatamente, senza preavviso, senza suono, l’autobus cade da un dirupo e non lo si vede più. È una scena d’apertura che lascia senza parole e cattura subito lo spettatore.

“I Soprano”

Altra grande serie tv che ha fatto la Storia, uscita nel 1999, “I Soprano” parte già da una linea originale e da una rappresentazione di un boss criminale sicuramente nuova. Soggetto ad attacchi di panico e in piena crisi di mezz’età, Anthony Soprano, interpretato dal grande James Gandolfini, scomparso nel 2013, capo della mafia italoamericana, decide di recarsi da una psicanalista dove problemi familiari e non solo, anche situazioni che riguardano il proprio lavoro, vengono esposte e raccontate da un uomo che, per la prima volta, non sa come uscire da un vortice di turbamenti e difficoltà.

La prima scena mostra appunto Tony Soprano, boss che ha ucciso, ordinato omicidi e commesso efferati crimini, parlare dei propri problemi, dei disagio con la propria madre, delle difficoltà con i figli adolescenti e della più implicita paura di rimanere solo con una psicologa che rappresenterà per lui sempre quella vita che non potrà mai avere. Innovativo e in parte dolce, la scena inizia di “I Soprano” dice tutto in pochi minuti, presentando ogni personaggio, dai racconti di Anthony alla psicanalista, mostrando in poco tempo una linea che accompagnerà l’intera stagione, rendendo il protagonista un personaggio mai visto, diverso, insolito e praticamente straordinario.

“The Leftovers”

Come “Les Revenants”, anche “The Leftovers” è una serie che nel corso delle 3 stagioni che la compongono, perde parte del suo potenziale, sorprendente fin dalla prima scena, non riuscendo forse neanche ad avere un tema centrale o un messaggio da voler trasmettere.

“The Leftovers” è poi caratterizzate da intere sequenze spiazzanti e inaspettate, e dei continui colpi di scena, ma l’intro rimane comunque al primo posto tra tutti i momenti che hanno contraddistinto la serie tv. Trama centrale la scomparsa, il 14 ottobre del 2011, del 2% della popolazione che svanisce improvvisamente: una madre perde il bambino che aveva in macchina con sé, una donna tutta la famiglia che era seduta al tavolo insieme a lei, una serie di incidente accadono perché scompaiono persone alla guida di auto e camion e nelle scuole le classi si dimezzano.

Oltre ad essere l’inizio dello show e l’inizio di una serie di eventi che sconvolgeranno l’intera cittadina in cui si concentra la serie, simbolo di ciò che è accaduto in tutto il mondo, la prima scena di “The Leftovers”, che dura anche svariati minuti, lascia davvero senza fiato: mostra un insieme di situazioni quotidiane che diventano, improvvisamente le peggiori della propria vita.

“Chernobyl”

“Chernobyl” è caratterizzato da molte scene di suspence, drammatiche e visivamente folgoranti, ma la forza della prima sta nel voice over e nel dare il giusto peso a tutti coloro che, giunti sul posto, sono morti a distanza di pochi anni a causa delle radiazioni.

Ma non solo: perché, con una struttura ciclica, nella prima e l’ultima scena di Chernobyl il protagonista interpretato da Jared Harris si chiede “qual è il prezzo della menzogna?” puntando l’attenzione su tutto ciò su cui in quel periodo si è mentito, causando migliaia di morti. Poi la serie si sposta sul racconto dell’incidente, delle persone coinvolte, di chi, ignaro, continuava a vivere la vita di tutti i giorni, ma quella prima scena tornerà alla fine, quando realmente se ne capirà il senso più profondo.

La sequenza iniziale di “Chernobyl” rappresenta uno dei personaggi protagonisti registrare delle cassette, dire la verità, raccontare come realmente siano andate le cose, scusandosi per ciò che all’epoca non si è potuto dire; è chiaro anche se saranno le sue ultime parole e, nonostante, si tratti di voice over e di poche azioni che rappresentano la registrazione delle cassette, è un momento di grande impatto e che rimane indelebile nella mente degli spettatori.

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