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Mentre te ne vai

Mentre te ne vai: un cortometraggio per sensibilizzare

Mentre te ne vai corto

L’associazione di volontariato Adolescenti e Cancro, in collaborazione con la Noar Noar Academy, ha voluto produrre un cortometraggio per diffondere la conoscenza di una patologia neoplasica “rara” e particolarmente maligna. Si tratta del DIPG, acronimo di Diffuse Intrinsic Pontine Glioma, malattia che colpisce bambini dai 4 agli 11 anni e che ha purtroppo una diagnosi sempre infausta.

Il glioma si localizza nel ponte cerebrale e la diagnosi si effettua con una visita neurologica e una risonanza magnetica nucleare. Il tumore è inoperabile e le uniche cure applicabili consistono in una radioterapia che riduce temporaneamente le dimensioni del cancro e allevia i sintomi. Nonostante questo, l’aspettativa di vita di chi lo contrae si aggira intorno ai nove mesi e solo in rarissimi casi si sono superati i cinque anni.

“Mentre te ne vai” è un cortometraggio attraverso il quale si è voluto diffondere la conoscenza di questa affezione, ideando una piccola storia in cui i genitori di una bambina vengono a conoscenza del fatto che alla loro figliola è stata diagnosticata la DIPG.

Mentre te ne vai, immagini per alimentare la speranza

Leonardo Barone e Maricla Pannocchia hanno curato la regia di questa commovente vicenda a cui il primo lavora anche come cameraman e di cui la seconda scrive la sceneggiatura. Accanto alle immagini che ci mostrano i fatti reali dei due genitori che si prodigano per la loro amata, viene raccontata una storia parallela della vita immaginaria che quella stessa bambina avrebbe potuto portare aventi se un infausto destino non gliela avesse strappata.

Le passioni infantili, come le scarpette da danza o un orsacchiotto di peluche, ritrovate in una scatola dei ricordi, vengono fatte seguire a un racconto della sua crescita fino all’età adulta, al matrimonio, alla realizzazione di una professione medica ed infine al diventare nonna.

Un’ottima fotografia riprende il bravo Christian Lenzi nel ruolo del padre e la stessa Maricla Pannocchia in quello della madre. Sofia Rivera interpreta Sarah, la loro bimba malata, a cui fuori campo viene aggiunta la voce di Sophie Crombie che in lingua inglese racconta le sue vicende.

Una storia sentita, una storia che vuole ricordarci che la moderna medicina ancora non fa miracoli e che ancora esistono piccole vittime alle quali si può donare solo la nostra solidarietà. Sono soprattutto le associazioni di volontariato che espletano questa funzione e anche diffondere le informazioni con questo filmato rientra nei loro nobili obiettivi.

Le bellissime note della canzone “She Dreams in Blue” accompagnano alcuni momenti toccanti con la bella voce di Josh Woddward, che ci fa sperare che la soluzione di queste patologie non rimarrà soltanto un sogno.

Marco Marchetti

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