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Mazinga Z Infinity

Recensione

Mazinga Z Infinity – Recensione: operazione nostalgia per appassionati

Mazinga Z Infinity recensione

Presentato in anteprima mondiale alla 12esima edizione della Festa del Cinema di Roma in collaborazione con la sezione parallela Alice nella città, “Mazinga Z Infinty” per la regia di Junji Shimizu ha il difficile compito di onorare il 45esimo anniversario di uno degli anime giapponesi più celebri e amati al mondo.

Il film, che ha tutto il sapore di un’operazione nostalgia per gli appassionati delle vecchie serie televisive, “Mazinga Z” e “Il grande Mazinga”, entrambe create negli anni 70 da Gō Nagai, riporta in vita il padre di tutti i robot, fonte di ispirazione per le generazioni successive.

La storia riprende le fila esattamente da dove ci aveva lasciato. Sono trascorsi appena dieci anni dalla sconfitta dell’Impero Sotterraneo e Koji Kabuto ha smesso la tuta da pilota per indossare il camice da scienziato; si imbatte per caso in una gigantesca struttura sepolta in profondità sotto il Monte Fuji, chiamata Infinity, che mostra misteriosi segni di vita. A risvegliarla il malvagio Dottor Inferno seguito dal suo esercito infernale di macchine.

Il futuro dell’umanità è di nuovo in pericolo e Koji è costretto a decidere se essere un dio o un demone: solo un nuovo intervento di Mazinga Z può scongiurare il peggio.

Mazinga Z Infinity: Junji Shimizu onora i precedenti della serie

Mazinga Z Infinity rece

Junji Shimizu riesce nel compito di non far rimpiangere le battaglie dei tempi che furono e che tante generazioni hanno conquistato. Il robot più vecchio del mondo conserva ancora tutto il suo fascino e il sapiente equilibrio di animazione classica incrociata ad un’animazione in CG, regala un prodotto che guarda al presente rispettando il suo passato.

Mantenendo tutti i protagonisti dell’originale e grazie all’inserimento di nuove figure, che danno nuova linfa alla storia, il tutto unito al ritmo di sempre, “Mazinga Z Infinity” si candida a degno sequel delle vicende del giovane Koji Kabuto. Inoltre Junji Shimizu non manca di aggiornare la storia di elementi che rimandano alla contemporaneità: da un vocabolario tecnico-scentifico attuale ai grandi temi del contesto socio-globale che riguardano tutti.

Dopo tutto “Mazinga Z” è si un anime, ma non manca per questo di morale. Tenendo presente che si tratta di un prodotto essenzialmente rivolto alle giovani generazioni, per chi possiede una certa maturità farà sorridere l’enfasi di alcuni dialoghi o la concitazione delle battaglie, che tanto appassionano i più piccoli. Agli adulti resta invece la gioia di ritrovare i protagonisti della propria infanzia, anch’essi cresciuti, più maturi e pronti a nuove sfide.

Gianluca Panico

Trama

  • Regia: Junji Shimizu
  • Cast: Ai Kayano, Shotaro Morikubo
  • Genere: Animazione, colore
  • Durata: 95 minuti
  • Produzione: Giappone, 2017
  • Distribuzione: Lucky Red
  • Data di uscita: 31 ottobre 2017

Mazinga Z – Infinity poster definitivoCorreva l’anno 1972 e l’intero universo aveva bisogno di un nuovo eroe da acclamare; fu allora che la matita del geniale illustratore e fumettista Gō Nagai partorì il più magnifico e potente di tutti gli automi pilotati da essere umani: “Mazinga Z”; che diede il via ad un serie infinita di famosissimi robot –  tra cui numerosi sequel e spin-off da “Il Grande Mazinger” fino a “UFO Robot Goldrake” – che, da allora in poi, hanno scritto la storia del cinema giapponese d’animazione, passando dalla carta al grande schermo e diventando irrinunciabili e intramontabili idoli di intere generazioni, di ieri e di oggi.

Da fumetto a cartone animato, “Mazinger Z” diventa prima un adattamento anime di novantadue episodi prodotto dalla Toei Dōga e trasmesso sulla Fuji Television , per poi arrivare anche in Italia conosciuto con il nome di “Mazinga Z”.

 

Mazinga Z Infinity: un robot impegnato in difesa dell’umanità

Creato dallo scienziato Juzo Kabuto – ormai nell’inverno della sua vita – alla sua morte, il possente robot Mazinga Z viene ereditato dal nipote Koji Kabutol, con la promessa che il ragazzo, con l’aiuto dell’invincibile e super tecnologico mezzo, possa un giorno sventare i malvagi piani di conquista del temibile Dottor Inferno, uno studioso tedesco con cui il nonno, nel lontano 1962 aveva preso parte ad una spedizione archeologica dell’antica città di Micene, sull’isola greca di Bardos. Lì, gli uomini di scienza, avevano scoperto uno spaventoso esercito di macchine antropomorfe realizzate dai Mikenes e il Dottor Inferno, aveva rivelato la propria intenzione di risvegliare i discendenti dell’antico popolo – imprigionati per millenni nel sottosuolo – per impadronirsi della loro conoscenza e conquistare il mondo al loro fianco.

Riuscirà Koji, assieme al suo enorme amico d’acciaio, a sconfiggere i cattivi e riportare la pace sul pianeta Terra?

 

 

Trailer

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