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Kung Fu Panda 3: a lezione di cinema dal regista Alessandro Carloni

Tante scolaresche hanno affollato l’Auditorium Parco della Musica di Roma per partecipare all’anteprima del film targato DreamWorks, cui ha fatto seguito la lezione di cinema tenuta dal regista italiano

A lezione da Alessandro CarloniIl regista bolognese racconta al pubblico dell’Auditorium il suo amore per il cinema d’animazione e i segreti che hanno determinato il successo del più famoso panda del mondo, Po, le cui avventure sono giunte al terzo capitolo.
Alessandro Carloni è nato 38 anni fa a Bologna, ed è il primo italiano a dirigere un film d’animazione DreamWorks, nonchè un veterano della trilogia di “Kung Fu Panda”, alla quale ha collaborato sin dal primo film.

In un dialogo aperto con i ragazzi che affollavano la sala, alcuni del DAMS, altri appartenenti alle scolaresche coinvolte da ‘Alice nella città’, ha invitato i ragazzi a ‘imparare il mestiere’, come ha fatto lui, che ha lavorato dall’età di 17 anni, in giro per il mondo, in vari studi d’animazione, fino ad approdare alla DreamWorks
“Il mio lavoro è il frutto delle mie due grandi passioni: quella per le arti visive, eredità di mio padre, e quella per la narrazione trasmessami da mia madre, che da bambino mi disse che una vita non basta per vivere tutte le avventure, ma lo si può fare attraverso le storie”.

A lezione da Alessandro Carloni: “Se un regista è bravo regala degli amici al pubblico, coi quali vorranno passare del tempo assieme “

Il regista ha tenuto una vera e propria lezione spiegando l’importanza dello storyboard per lo sviluppo di un film d’animazione, di come da disegni grezzi prendono vita i personaggi che animeranno la storia e di come a parer suo un buon regista prima ancora di avere un qualcosa da raccontare deve saper creare dei personaggi che entrino in empatia col pubblico.
Ha continuato affermando che far uso di personaggi ‘cliché’, “ad esempio un personaggio un po’ antipatico e stronzetto che man mano che la storia va avanti fa un suo percorso di trasformazione”, facilita di sicuro la creazione del racconto, ma quel che conta è “creare un personaggi che il pubblico possa amare, e questo è molto più difficile”.

Anche per Po si era inizialmente pensato ad un panda molto antipatico, cinico, che sarebbe cambiato nel corso della storia; fu lo stesso Carloni a proporre invece un panda che già amasse il mondo del kung fu, anzi che ne avesse una vera e propria venerazione! Un personaggio che risultasse simpatico fin da subito, risultato ottenuto anche grazie alla collaborazione con Jack Black, che a Po ha dato voce, corpo e anima.
“E’ complicato creare un personaggio amabile: far vedere un personaggio che ama qualcosa è l’unico modo per far amare al pubblico il vostro protagonista”.

A lezione da Alessandro Carloni: l’importanza dello storyboard

A lezione da Alessandro CarloniIl regista ha poi risposto alle domande del pubblico e della moderatrice dell’incontro, Piera Detassis, spiegando che ad un film d’animazione lavorano circa 700 persone:”Il dipartimento dello storyboard va dalle 4 alle 14 persone, dipende dalla fretta che sia ha per fare il film”, e di come lo storyboard permetta il passaggio dallo script al film.
Di come quei disegni “sporchi” vengano fatti e rifatti tante volte, perché a differenza dei film con gli attori, per l’animazione tutto va preparato dall’inizio: tutte le location devono essere realizzate in anticipo al computer, le telecamere pronte per creare il movimento nella realtà virtuale e solo alla fine si disegnano i personaggi.

C’è stato anche il tempo per parlare della collaborazione con la Cina per “Kung Fu Panda 3”, che ha regalato alla pellicola “una maggiore autenticità”.

A lezione da Alessandro Carloni: in Kung Fu Panda 3 una famiglia allargata e due padri per il simpatico Po

Carloni ha poi spiegato perché nei film a morire è sempre la mamma e mai il papà: “Perché se c’è la mamma non c’è tensione, andrà tutto bene, mentre col padre ci stanno più possibilità di una premessa comica”.
Il tema di ‘due padri’ come genitori è un tema scottante in Italia, mentre in America, ha affermato il regista, si sono fatti grandi passi in avanti.
“Per far si che la storia funzionasse ci è sembrato importante creare contrasto tra Po e il padre Li”, ma per Li si è optato comunque per un carattere amabile, evitando di sfruttare i contrasti generazionali.

A lezione da Alessandro Carloni: i film d’animazione sono un successo tutto l’anno, non più solo film di Natale per le famiglie

Il tempo stringe ma si ha il tempo di parlare del successo dell’animazione, che non è più solo film di Natale, ma è diventato film adulto, film per la critica, forse perché dietro ad essi c’è ancora tanta “magia; è pura creazione, e inoltre recentemente si è abbandonata la sciocchezza della semplicità della storia, raggiungendo un’emotività e una drammaticità che spesso i film con attori in carne ed ossa non hanno. Anzi, è la finzione che si sposta verso l’animazione, basti pensare ad Avatar.”

Il regista ha salutato tenendo il segreto sui progetti ai quali sta lavorando.

Maria Grazia Bosu

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