In molte serie televisive o film il bere finisce spesso per tratteggiare le peculiarità dei vari personaggi, eppure esiste una distinzione fondamentale fra coloro che bevono soltanto e coloro che bevono whisky.
Il personaggio che beve whisky, infatti, è un appassionato che non tradisce mai né la sua bevanda né la propria indole. Nel suo bicchiere di distillato al malto il protagonista trova la complicità di cui ha bisogno per poter affrontare ogni nuova sfida.
Ripercorriamo le scene di 6 grandi serie tv e film in cui il whisky è elemento importante, ingombrante, che caratterizza la scena, I dialoghi e I personaggi stessi.
Suits
Nel 12° episodio della 7° stagione di “Suits“, Harvey Specter stringe un bicchiere fra le mani e sorseggia il suo Macallan 18 mentre osserva Manhattan dall’ampia vetrata del suo ufficio, dall’alto.
Ha lasciato che fallisse la casa discografica per cui suo padre aveva lavorato, e con questa la sua eredità artistica: la sua musica.
Dona entra e si avvicina in silenzio ad Harvey, aggiungendo il riflesso del suo vestito azzurro a quello notturno della città.
Harvey: Non sono triste per lui, sono triste per me… Vuoi bere? Magari ascoltiamo questo disco insieme.
Donna: Sarebbe bello. Sarebbe bello…
Lo scotch di puro malto accompagna l’addio all’ultimo ricordo ancora vitale del genitore, Gordon Specter, e alle sue note di sax, destinate a finire nel dimenticatoio.
Allo stesso modo, però, il Macallan 18 gratifica l’affascinante avvocato dopo ogni causa vinta, vale a dire: sempre.
La trascinante sicurezza di Harvey gli viene dalle sue abitudini e dalle sue certezze incrollabili. L’avvocato può sempre contare sulla propria presenza scenica, sulla sua amica (a tratti amore della sua vita) Dona, sui suoi vinili, sul Macallan 18 e su pochissime persone.
Una di queste è il suo “autista preferito” della cui professionalità Harvey si avvale ogni giorno, nonostante abbia un garage colmo di auto d’epoca.
Nell’episodio “Libertà su cauzione” discute animatamente con un tassista proprio per difendere il suo autista e lo fredda con una battuta: “Anche io apprezzo un buon whisky di malto, ma non fingo di saperlo distillare.”
E come accade in ogni puntata di Suits, la legge morale interiore finisce per contare molto più di quella comune per Harvey:
Vuoi sapere che tipo di persona sono? Sono duro… ma sono onesto.
Anche il Macallan 18 si adatta perfettamente alla descrizione.
Questo whisky single malt viene prodotto a Craigellachie, in Scozia, dalla Macallan Distillery e si trova all’apice della gamma Triple Cask.
Il distillato inizia la maturazione in barili spagnoli che gli imprimono le sue note più decise: quercia matura e spezie legnose.
Abbandonati i barili di Jerez de la Frontera, la successiva fase dell’invecchiamento del Macallan whisky avviene in botti che precedentemente avevano ospitato sherry americano e in botti americane ex bourbon.
Quest’ultimo passaggio addolcisce il carattere indomito di questo whisky con note che al palato riportano alla vaniglia fresca, alla frutta secca, al cioccolato fondente, al cocco tostato e allo zenzero.
Skyfall
Il distillato di puro malto compare anche in “Skyfall“, nel primo film della saga in cui James Bond sembra aver perso interesse per l’iconico Vodka-Martini “agitato non mescolato“.
L’ex agente segreto, dato per morto, si è in realtà rifugiato in Turchia e vive in un alloggio fatiscente. Annoiato, insonne e visibilmente depresso, 007 alle prime luci dell’alba si dirige in un bar e accetta la sfida dei clienti: bere un bicchiere di Macallan prima che lo scorpione posato sulla tua mano possa pungerlo.
In pieno stile Bond, il recipiente viene svuotato e capovolto in un attimo, diventando prigione di vetro per lo scorpione.
L’euforia dell’improvvisato pubblico non emoziona particolarmente l’agente segreto, il cui interesse sembra riaccendersi solo a mattinata inoltrata, quando sente alla televisione la notizia dell’attentato avvenuto in patria.
E anche in questo caso, la bottiglia di Macallan è lì con lui.
Gotham City
La situazione a Gotham City sembra finalmente essere tornata alla normalità e il detective Gordon si siede stanco alla scrivania del suo ufficio, consapevole di aver vinto una battaglia quando troppe sono ancora quelle da combattere.
Tanti i sentimenti che si contrappongono nell’animo del capitano della GSPD ma il più forte è quello del senso di colpa che proprio non sembra volerlo abbandonare.
Gordon: Non è il mio posto, non merito di essere qui… I valori in cui io credevo, sembrano tutte bugie ora.
Bullock: Non farti schiacciare da questo pesante fardello, il whisky serve a questo.
L’amico appena ritrovato invita Jim a brindare con il bicchiere che gli ha appena riempito:
Bullock: Non ci sono eroi qui
Gordon: Non ci sono eroi…
L’atmosfera noir che riempie tutta la stanza non permette di vedere chiaramente l’etichetta in questa scena ma quello che i due stanno bevendo è lo Highsmith Royal, un whisky single malt che ricorre in tutti gli episodi della serie.
Questo distillato in realtà non esiste ma sembra ispirarsi, non a caso, al Balvenie single malt che inizia il suo invecchiamento proprio in botti americane.
Sia le dimensioni che le caratteristiche della bottiglia riportano alla maturazione del Balvenie DoubleWood, scozzese e piacevolmente contaminato da note di bourbon americano e sherry europeo. La prima fase della maturazione dona al distillato note morbide e di carattere mentre la seconda fase del suo invecchiamento in botti first fill europee, che precedentemente avevano ospitato sherry, gli donano profondità e pienezza di sapore.
Per questo motivo, nonostante la sua giovane età, il Balvenie 12 Years Old DoubleWood è un whisky di estrema qualità e caratterizzazione.
Mad Men
Nel primo episodio di Mad Men, la scena si apre su Donald Draper che, seduto di spalle, sta appuntando frettolosamente qualche idea su di un fazzoletto.
Alle labbra una sigaretta e a portata di mano un bicchiere di Old Fashioned di cui è rimasta la sola ciliegia.
In un attimo la serie ideata da Matthew Weiner, mette sul piatto tutti i suoi ingredienti principali, mostrando il nesso indissolubile che legava il mondo pubblicitario della New York anni ‘60 all’estro creativo quanto al vizio.
“L’angoscia stimola la mia immaginazione”, confida Don a Peggy Olson
Talentuoso, ambizioso e carismatico, il personaggio ha consacrato Joh Hamm a sex simbol e mostrato in tutte le sue sfaccettature la geniale personalità di un uomo nel quale convivono luci e ombre.
Serie fra le più alcoliche mai girate, durante ogni episodio le bevande sembrano essere adattate schematicamente alla giusta situazione.
Il Martini è il drink sorseggiato durante i meeting, il Bloody Mary ricorre nelle scene casalinghe, il vino viene interpretato come una scelta prettamente femminile e la birra ogni tanto fa capolino in momenti di noia (o quando è finito tutto il resto).
Sempre a portata di mano e d’inquadratura, una delle star del set diventa lo stesso whisky, soprattutto quando va ad arricchire i creativi Old Fashioned del pubblicitario.
“Lui beve solo rye whisky”, svela Joan Holloway a Peggy Olson, segretaria del direttore creativo.
Draper predilige il cocktail preparato alla vecchia maniera, dove la zolletta di zucchero impregnata con alcune gocce di angostura si incontra con qualche cubetto di ghiaccio e soda; il tutto impreziosito da una fetta d’arancia (o da una ciliegia) e dall’immancabile rye whiskey.
Uno dei migliori oggi sul mercato è il Bulleit Rye Whiskey.
La sua denominazione tipica si deve dall’elevato contenuto di segale (95%) ed è particolarmente apprezzato per la realizzazione di cocktail d’alto profilo come, appunto, l’Old Fashioned.
Al palato il distillato si presenta delicato, pieno e ricco di note speziate. L’invecchiamento in botti di quercia bianca americana, colma il bouquet di sentori legnosi.
L’aroma di vaniglia fresca, miele e cannella porta alle papille gustative caratterizzazioni persistenti e decise.
La fragranza del Bulleit Rye Whiskey arriva al naso con le sue peculiari note di ciliegia e tabacco: motivazioni che rendono il liquore di segale irresistibile per Donald Draper.
Peaky Blinders
Al whiskey è legata anche la serie Peaky Blinders e, soprattutto, lo è il suo indelebile protagonista, Thomas Shelby:
Il whiskey è un metodo di prova: ti dice chi è autentico e chi no.
L’irish whiskey Old Bushmills si impone sin dalle prime puntate a paradigma della morale di Tommy: spietato quanto capace d’amare senza limiti.
Intelligente e coraggioso, il ragazzo dagli occhi di ghiaccio carica sulle sue spalle il peso dell’intera famiglia, portandola dalla lotta per la sopravvivenza a occupare un posto di rilievo nella criminalità di Birmingham.
Disposto a uccidere e a tante rinunce pur di mantenere salda la sua leadership, Tommy si rifugia spesso in un rassicurante bicchiere di Old Bushmills. Sull’etichetta che compare durante gli episodi il whiskey reca l’antica denominazione che nel tempo è andata a modificarsi nell’attuale Bushmills 10 Years Old.
A Peaky Blinders sono stati dedicati un whiskey, un rum e un gin, tanto è stato l’impatto che la serie ha avuto sul pubblico di appassionati bevitori.
La Old Bushmills Distillery, sita nell’estremo nord dell’Irlanda, è la più antica distilleria di whiskey del mondo. Questa iniziò l’attività nel 1608, quando a Sir Thomas Phillipps venne concessa dal re Giacomo I una licenza per poter distillare.
La parte degli angeli
Non così antica ma altrettanto suggestiva è la distilleria dove un gruppo di giovani condannati ai lavori socialmente utili si ritrova nel film La parte degli angeli.
Robbie, giovane di Glasgow dal passato tormentato, viene preso sotto l’ala protettiva del responsabile dei servizi sociali Harry.
L’uomo riuscirà a trasmettere la sua passione per il whisky al ragazzo, dandogli la possibilità di distaccarsi radicalmente dal passato.
Gruppo di giovani: Dicci dove ci stai portando.
Harry: In un luogo sacro. Andiamo in una distilleria.
Durante la gita la guida racconta un aneddoto riguardo il liquore maltato:
“Ogni anno più o meno il 2% del whisky in realtà va perduto.
Semplicemente sparisce, evapora svanisce nell’aria perduto per sempre…
È chiamata ‘La parte degli angeli’”
Grazie al suo mentore, Robbie scopre di avere talento come sommelier e si addentra in una prospettiva tutta nuova della vita.
Il film di Ken Loach è una perla rara per un appassionato per il suo approccio al distillato, performante e poetico al contempo.
Dallo Springbank al Lagavulin 16 Years Old (sino a un leggendario whisky perduto) la pellicola ci trasporta nell’avventura che percorre l’anima del giovane per raggiungere l’equilibrio interiore.
L’oggetto magico che lo renderà possibile è solo e soltanto whisky perché la voglia di cambiamento era già insita nel ragazzo. Il distillato rappresenta la giusta chiave.
Chi beve un whisky, in fin dei conti, cerca e trova questo: il suo Io più autentico.
Marta Colanera
21/06/2019