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I 5 adattamenti cinematografici della storia di Pinocchio: dalla versione Disney al premio Oscar di Guillermo del Toro

Pinocchio è il celebre bambino di legno protagonista delle avventure del romanzo di Collodi. Il libro venne prima pubblicato a puntate tra il 1881 e 82 e successivamente pubblicato per intero, a Firenze, nel 1883. L’opera divenne subito un bestseller. Ad oggi, il capolavoro di Collodi viene ritenuto uno dei più importanti nell’universo letterario e si aggiudicato un posto sul podio che non perderà mai.

La figura di Pinocchio è diventata una delle più popolari e riconoscibili nella cultura e alcuni insegnamenti presenti nel film sono diventati parti della nostra cultura popolare. Il grande successo avuto dal libro ha fatto si che negli anni venissero fatti decine e decine di adattamenti transmediali, a parti dai fumetti fino ad arrivare al cinema live action e di animazione. Ecco i 6 adattamenti cinematografici più importanti.

Pinocchio – Disney (1940)

L’adattamento Disney uscì per la prima volta nel 1940. Era da poco uscito ”Biancaneve e i sette nani”, nel 1937, che aveva segnato definitivamente una volta nell’animazione essendo il primo lungometraggio a colori della storia. La Disney si era guadagnata un grandissimo successo e l’uscita di Pinocchio non face che accrescerlo ancora di più. Il film vinse ben due premi Oscar, come miglior colonna sonora e miglior canzone.

Walt Disney decise però di mutare la storia di Collodi e rimanere poco fedele al testo. L’obbiettivo del produttore era probabilmente quello di creare un personaggio che potesse essere esportabile in Europa ed avere un più largo successo possibile, strizzando forse un po’ l’occhio alla Germania del tempo. Le differenze maggiori si notano soprattutto nel vestiario e nell’aspetto. Il burattino collodiano povero e vestito di stracci si differenzia nettamente dal burattino ben vestito della Disney. Alla marionetta completamente fatta di legno, Disney sostituisce, soprattutto per motivi tecnici che riguardano l’animazione, un bambino metà in carne ed ossa e metà in legno.

Un Burattino di nome Pinocchio – Giuliano Cenci 1971

In questo caso ci troviamo davanti a un adattamento totalmente italiano. Il film è l’opera più conosciuta, e di più grande successo, del regista e animatore italiano Giuliano Cenci. Quest’ultimo, grazie alla sua bravura, si era guadagnato la definizione di ‘Walt Disney Italiano”. Il suo obbiettivo fu quello di attenersi il più possibile alla versione originale di Pinocchio, cosa che gli riuscì alquanto bene.

Alla produzione del film, come consulenti, presero parte i due nipoti di Collodi. Cenci decise di utilizzare la stessa tecnica di animazione della Disney e ne venne fuori un lavoro ben apprezzato dalla critica. Un opera sottovalutata che meriterebbe sicuramente di essere riscoperta.

Pinocchio – Benigni (2002)

Il Pinocchio che vede come protagonista Benigni è stato il film più costoso nella storia del cinema italiano: costò circa 45 milioni. L’opera fu scelta in rappresentanza dell’Italia alla 75esima edizione degli Oscar come miglior film straniero ma non venne candidata. L’idea venne a Benigni dopo essere stato definito da Fellini, durante le riprese di un film, ”un personaggio collodiano”.

Nonostante la fotografia, i costumi e le scenografie vennero particolarmente apprezzati, ci furono moltissime critiche che riguardarono soprattutto la recitazione. Quest’ultima venne definita ”eccessivamente caricaturale’‘. Nel suo complesso, il film rimane fedele al testo e ripropone i personaggi classici in una nuova luce senza però scaturire nella stereotipizzazione.

Pinocchio, live action – Disney (2022)

Disney è tornato nuovamente a riadattare la storia del burattino di legno ma questa volta in un live action uscito nelle sale nel 2022. Il film è diretto da Robert Zemeckis con l’aiuto di Chris Weitz. L’attenzione dei produttori sembra essere stata posta più che altro sul create un cast ‘all star” che vede partecipare attori come Tom Hanks nel ruolo di Geppetto.

Il film tuttavia rimane troppo ancorato alla versione del classico Disney del 1940. Poca la fedeltà nei confronti del testo originale e trama che non ha nulla di innovativo rispetto alla precedente versione. A subire gli stravolgimenti sono soprattutto i personaggi principali come Geppetto e la Fata Madrina che sembrano aver subito l’effetto del politically correct.

Pinocchio – Guillermo del Toro (2022)

Il regista Guillermo del Toro ha reinterpretato il grande classico di Collodi aggiudicandosi, nella 95esima edizione, il premio Oscar. Del Toro prende la storia originale e la adatta con il suo stile dai toni cupi, poetici e a tratti grotteschi. Il regista ha stravolto e innovato il personaggio di Collodi asservendolo al suo caratteristico immaginario e immergendosi nel lato oscuro della fiaba.

Una storia a cavallo tra la Grande Guerra e l’ascesa del Fascismo in cui Del Toro ci dimostra come, ancora una volta, i suoi personaggi non siano che un’allegoria delle molteplici deformità dell’animo umano. Un film sull’elaborazione del lutto e sul dolore che è ben lontano dall’idillica versione del Pinocchio Disneyano.

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