Genny, una donna di 47 anni, ha recentemente condiviso la sua esperienza riguardo alla transizione di genere e alla decisione di sottoporsi a un intervento di mastoplastica. In un’intervista rilasciata al settimanale Chi, ha rivelato le ragioni dietro la sua scelta di non esagerare con la misura del nuovo décolleté, sottolineando l’importanza di un approccio ponderato e personale in questo delicato percorso.
La scelta della mastoplastica e il recupero
Giacomo Urtis, noto chirurgo estetico e personaggio televisivo, ha fatto notizia rivelando di aver effettuato una mastoplastica, optando per una misura di terza taglia. Genny, che ha recentemente intrapreso un percorso di transizione, ha raccontato le sue sensazioni post-intervento. “Sono tornata a casa e, sebbene sia tutta impacchettata e stia assumendo antibiotici e antidolorifici, non mi sento male come pensavo”, ha dichiarato. Ha anche evidenziato le limitazioni fisiche che sta affrontando, come la difficoltà a indossare abiti e la necessità di adattare la sua routine di allenamento. “Essendo alta e muscolosa, ho sempre praticato sport, ma ora devo accettare che non posso più allenarmi come prima”, ha aggiunto.
Genny ha spiegato che, pur avendo scelto una misura moderata per il suo décolleté, ha voluto evitare di apparire eccessivamente provocante, soprattutto considerando il suo ambiente sociale a Milano. “Frequento certi contesti e non volevo attirare troppa attenzione”, ha affermato, sottolineando l’importanza di sentirsi a proprio agio con la propria immagine.
La transizione di genere e le sfide personali
Genny ha rivelato di non essere ancora sicura se completerà la sua transizione di genere. “Certe decisioni richiedono tempo per essere interiorizzate”, ha spiegato. Attualmente, le persone che la circondano la percepiscono come una donna transgender, ma lei stessa ha ammesso di non sentirsi completamente pronta ad affrontare le implicazioni psicologiche di questo cambiamento. “È un argomento delicato da trattare e richiede una preparazione interiore”, ha aggiunto.
Il percorso di Genny non è stato semplice. Ha iniziato a vestirsi da donna solo due o tre anni fa e ha affrontato una serie di sfide personali e relazionali lungo il cammino. Ha rivelato che alcune persone hanno accettato le sue scelte, mentre altre, incluso l’ultimo fidanzato, l’hanno abbandonata. Anche in famiglia, la situazione è complessa, in particolare con il padre, che ha difficoltà ad accettare la sua identità. “Essendo figlio unico di una famiglia molto cattolica, non è stato facile far accettare la mia disforia di genere”, ha confessato.
Le dinamiche familiari e il supporto
Genny ha parlato anche del rapporto con i suoi genitori, evidenziando le differenze tra le reazioni del padre e della madre. “Mio padre si imbarazza quando vede i ragazzi che mi guardano, e se mi vesto in modo più femminile, la situazione peggiora”, ha detto. Al contrario, ha descritto la madre come una figura di supporto, che la aiuta anche nelle piccole cose quotidiane, come rammendare le calze. “Dovrebbero essere felici per me, considerando tutto ciò che ho realizzato: ho aperto cliniche, ho fatto televisione e ho cantato a livelli alti”, ha affermato, esprimendo un desiderio di approvazione che sembra ancora mancare. “Vivo con loro, li accudisco e faccio in modo che abbiano una vita confortevole, ma da mio padre non ho mai ricevuto un ‘bravo’”, ha concluso, lasciando trasparire una certa amarezza per la mancanza di riconoscimento da parte della figura paterna.
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