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Festival di Venezia 2018: programma del 7 settembre

Siamo ormai agli sgoccioli dell’appuntamento annuale con il Festival del cinema di Venezia, che resta uno degli eventi cinematografici più attesi , ma le sorprese ancora non sono finite: il 7 settembre è ancora destinato a stupirci.

Festival di Venezia 2018: tra i film in concorso, “Zan (Killing)”, un action movie firmato Shin’ya Tsukamoto

Zan Festival di Venezia 2018

Zan (Killing)

Zan (Killing)” è la prima visione del giorno per quanto riguarda i film in corsa per la vittoria del celebre Leone d’Oro. Di produzione giapponese “Zan” è il primo film in costume per il celebre regista Shin’ya Tsukamoto considerato uno dei massimi esponenti del cinema cyberpunk nipponico.

La pellicola segue le vicende di un Ronin, un samurai dell’Ottocento senza padrone che ha difficoltà ad adattarsi al cambiamento che sta attraversando il suo paese per giungere alla modernità; influenzato dal clima di violenza che accompagna questa trasformazione il samurai si scoprirà così capace di uccidere, generando inaspettate conseguenze per la sua vita.

La proposta di Tsukamoto, ormai veterano del Festival di Venezia, chiude così i film in Concorso.

Festival di Venezia 2018: i titoli Fuori Concorso del 7 settembre

Una storia senza nome

A brillare il 7 settembre sono invece i film Fuori Concorso, sono attese infatti per la penultima giornata del festival ben tre prime visioni: “Process (The trial)”di Sergey Loznitsa, “Un peuple et son Roi”di Pierre Schoeller e “Una storia senza nome” di Roberto Andò.

Con “Process” (Fuori Concorso – Non Fiction) Loznitsa rispolvera gli archivi dell’Unione Sovietica, incentrando il documentario su un gruppo di economisti e ingegneri di alto livello, che nel 1930 vengono accusati di aver complottato contro il governo sovietico.

Anche Pierre Schoeller con lo storico “Un peuple et son Roi” (Fuori Concorso – Fiction) decide di approfondire il passato storico della propri nazione, raccontando attraverso la settima arte gli eventi e i personaggi della rivoluzione francese, dalla popolazione ridotta in miseria fino allo sfarzo di re Luigi XVI.

Di altro stampo è invece il film nostrano di Roberto Andò: “Una storia senza nome” è ambientato nei nostri giorni e vede come protagonista Micaela Ramazzotti, nei panni di una giovane segretaria che scrive in segreto per un importante sceneggiatore (Alessandro Gassman); la sua vita tranquilla verrà scossa dall’arrivo di un regalo da uno sconosciuto: il copione di un film, che nasconde un segreto legato a un misterioso furto di un quadro di Caravaggio, la Natività, avvenuto a Palermo nel 1969.

Festival di Venezia 2018: Orizzonti, Sconfini e Classici, le altre sezioni del Festival

Per la categoria dell’innovazione, Orizzonti, vengono presentati “Memories of My Body” del regista Garin Nugroho, che racconta la difficile condizione di un ballerino nei villaggi dell’Indonesia e “Manta Ray” di Phuttinphong Aroonpheng, che filma le conseguenze di uno strano incontro tra un pescatore e un naufrago, che decidono di scambiarsi le vite.

Il 7 settembre si mostra propizio anche per la categoria Giornate degli autori con la proiezione “Goodbye Marylin” di Maria Di Razza e per la sezione Settimana della critica con “ Si sospetta il movente passionale con l’aggravante di futili motivi” di Cosimo Alemà, come evento speciale di chiusura.

Per leggere il programma completo del Festival di Venezia vai sul sito ufficiale

Aurora Mocci

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