Diego Abatantuono, uno dei volti più noti del cinema italiano, si prepara a festeggiare il suo settantesimo compleanno il 20 maggio 2025. In un’intervista rilasciata a Oggi, l’attore ha condiviso le sue riflessioni sul passare del tempo e sull’invecchiamento, rivelando un lato più profondo e personale della sua vita. Con la sua tipica ironia, Abatantuono affronta il tema della vecchiaia, esprimendo sentimenti contrastanti riguardo a questo traguardo significativo.
Riflessioni sull’invecchiamento
Abatantuono non nasconde il suo scetticismo nei confronti dell’idea di festeggiare i settant’anni. «Io mica lo sapevo che si diventa vecchi», afferma, evidenziando come la consapevolezza dell’età avanza lentamente. A sessant’anni, inizia a percepire i cambiamenti, ma spesso si tende a ignorarli, come se si volesse voltare lo sguardo dall’inevitabile realtà. «Finché un giorno ti svegli, apri gli occhi e capisci. Ma allora è troppo tardi, non puoi farci più niente», continua, sottolineando la difficoltà di accettare il passare del tempo.
Per Abatantuono, il settantesimo compleanno non rappresenta una celebrazione magica, ma piuttosto un momento di riflessione. «70 anni lieta ricorrenza? Un piffero», dichiara, esprimendo il suo scetticismo nei confronti delle celebrazioni legate all’età. Se ci sarà una cena, sarà più un gesto di affetto verso le persone care piuttosto che un vero e proprio festeggiamento. «Quanto agli amici, ci saranno quelli sopravvissuti. Invecchiare è uno schifo», aggiunge, evidenziando uno degli aspetti più difficili dell’invecchiamento: la perdita di persone care. Nonostante ciò, Abatantuono spera di riunire tutti a tavola per un evento che durerà almeno due giorni.
La gioia della nonnitudine
Nonostante le sue riflessioni sul tempo che passa, Abatantuono trova conforto in un nuovo ruolo che lo riempie di gioia: quello di nonno. «Una cosa bellissima esiste, perbacco: la nonnitudine. Ho tre nipoti fantastici», afferma con entusiasmo. In un’intervista precedente a Vanity Fair, ha descritto la nonnitudine come un’esperienza più semplice rispetto alla genitorialità, poiché consente una certa distanza emotiva. Tuttavia, riconosce anche il lato amaro di questo nuovo capitolo della vita: «Però è più brutto perché sei più vecchio».
La gioia di essere nonno rappresenta un aspetto luminoso della vita di Abatantuono, che ha dedicato cinquant’anni alla sua carriera nel cinema italiano, oscillando tra ruoli comici e drammatici. La sua carriera è stata costellata di successi, ma non mancano i rimpianti.
Un rimpianto che pesa
Abatantuono non nasconde di avere un rimpianto significativo nella sua carriera: un progetto mai realizzato con Massimo Troisi. I due attori avevano in mente di girare un lungometraggio insieme, incentrato su due camerieri a New York che si trovano coinvolti in una rapina. «Adoravo Massimo. C’eravamo conosciuti quando vinsi l’Oscar con Mediterraneo. Venne a trovarci a Los Angeles», racconta, esprimendo il rammarico per non aver potuto portare a termine quel progetto. Questo rimpianto si aggiunge a un bilancio di una carriera ricca di esperienze, ma segnata anche dalla consapevolezza delle opportunità mancate.
Diego Abatantuono si prepara a celebrare un compleanno che, per lui, rappresenta più una riflessione sulla vita che una vera e propria festa. Con il suo spirito ironico e la sua profonda umanità, continua a essere una figura di riferimento nel panorama culturale italiano, capace di affrontare i temi più delicati con sincerità e leggerezza.
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