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Baby Boss

Recensione

Baby Boss – Recensione: il traumatico arrivo di un fratellino

Baby Boss e Tim

Basato su 36 pagine del libro illustrato da Marla Frazee e nelle mani del regista di “Megamind”, Tom McGrath, “Baby Boss” racconta, dal punto di vista di un bambino di soli sette anni, Tim Templeton, l’arrivo di un fratellino. Con la voce e l’ironia di Alec Baldwin, l’appena nato è un tipo del tutto originale, che indossa costantemente giacca e cravatta e porta con sé una ventiquattro ore, ma nessuno degli adulti lo trova così insolito.

Inventiva e ispirazione: un film di animazione che offre molto in termini di risate, emozioni, fantasia, di umanità partendo dal più grande incubo di ogni bambino: dover condividere la casa e l’affetto dei genitori con un neonato urlante ma in questo caso, anche un vero e proprio ‘piccolo boss’.

Un mix di fantasia, come il mondo virtuale creato da Tim nella sua mente, con pirati, spade e missioni da compiere, e realtà quella in cui Tim dovrà combattere per avere l’esclusività con i suoi tanto amati genitori.

Ed è proprio con ironia e tenerezza che la Dreamworks mette sulla scena uno dei momenti più delicati della vita di un bambino: l’arrivo di un fratellino accompagnato quindi, almeno come è mostrato in “Baby Boss”, dal crollo di tutte le aspettative e il carico, anch’esso pesante, di timori, come la paura di essere abbandonati dai propri genitori che fino a quel momento amavano solo lui.

Baby Boss e il gioco con la fantasia

Tim (il protagonista) è sempre pronto a costruire nuovi mondi grazie alla sua immaginazione particolarmente sviluppata. Lui non ha bisogno di Smartphone o altri giocattoli digitali, ma gli basta attivare la sua fantasia per esplorare nuove realtà. Ed è proprio questa particolare forma di febbrile e libera inventiva del giovane Tim che fornisce al film gran parte della sua intelligenza visiva, facendo rimbalzare lo spettatore tra la realtà e l’universo da lui creato.

Baby Boss studioL’animazione e gli effetti sonori sono resi in modo superbo, le sequenze fantasiose hanno un sapore completamente diverso tanto che una goccia di saliva di bambino sembra avere consistenza e sensibilità reale.

Appassionante persino per chi sa che tutto quell’immaginario alternativo non può esistere: un viaggio nella mente di un bambino di soli sette anni che ci porta in luoghi inesplorati e che permette a qualsiasi genitore di riflettere sulla solidità e importanza della prospettiva del proprio figlio.

Baby Boss: non solo per bambini

“Baby Boss” sorprende per la sua apparente veste ‘bambinesca’, ma in realtà è un film per adulti mascherato da film per bambini, non solo per il suo tono comico e divertente ma anche per i temi che affronta.

Un film in cui piccoli e grandi riescono a rispecchiarsi:  sembra di essere lì dentro, lo spettatore si sente, parte della famiglia Templeton senza togliere spazio alla riflessione sulla fratellanza e sul rapporto genitori-figli.

Uno show che permette un cambio di prospettiva del tutto originale: per 97 minuti si è bambini avventurosi, coraggiosi, determinati e combattivi, lasciando dentro un qualcosa di nostalgico. Non solo riservata ai bambini quindi, ma con il suo tono a volte anche sentimentale, “Baby Boss” è un’accattivante commedia per tutta la famiglia, che nel film, è sempre il movente di tutto: la cosa più importante, l’unica per cui vale la pena combattere.

Roberta Perillo

Trama

  • Titolo originale: The Boss Baby
  • Regia: Tom McGrath
  • Cast: Alec Baldwin, Steve Buscemi, Lisa Kudrow, Patton Oswalt, Jimmy Kimmel, ViviAnn Yee, Eric Bell Jr., Miles Bahski
  • Genere: Animazione, Colore
  • Durata: 97 minuti
  • Produzione: USA, 2017
  • Distribuzione: 20th Century Fox
  • Data di uscita: 20 Aprile 2017

 Baby boss poster“Baby Boss” è un film basato vagamente e parzialmente sull’omonimo libro a cura di Maria Frazee e la pellicola d’animazione è stata scritta da Michael McCullers. Narra le vicende di Tim, un bambino di sette anni che attende insieme ai suoi genitori l’arrivo del fratellino.

Quest’ultimo è una spia assoldata dalla Baby Corporation con il compito di indagare su un complotto segreto della Puppy Co., intenzionata a scambiare i bambini con dei cuccioli. 

Nonostante le innegabili differenze, i due fratellini saranno costretti a cooperare e sostenersi a vicenda per portare in salvo i loro genitori rapiti.

Baby Boss: una voce narrante diversa dal solito

A capo della regia di “Baby Boss” c’è Tom Mcgrath, lo stesso di “Megamind”. Il regista mette in scena un film d’animazione che narra la storia di una famiglia in attesa del fratellino, e mette in scena il cambiamento di equilibrio all’interno di essa con l’arrivo di un nuovo bambino. Simpaticissima la sfumatura data alla vicenda tramite il racconto dal punto di vista di suo fratello maggiore: un bambino di 7 anni, Tim Templeton.

Tim ha la maturità di un adulto e molta esperienza alle spalle; è, infatti, capace di comprendere immediatamente che nel fratellino appena nato c’è qualcosa di ‘sospetto’.

Baby Boss: un insolito bambino

Come il titolo stesso ci suggerisce,il neonato con la voce di Alec Baldwin è un vero e proprio capo, paradossalmente si presenta in giacca e cravatta, con una ventiquattro ore in mano e con l’orologio al polso.

Il tema che sicuramente bisogna evidenziare è quello dell’importanza della famiglia, rappresentata dall’amore e dalla speranza, sentimenti che sono sempre presenti in “Baby Boss”. Proprio per questo motivo la visione del film può anche non essere limitata solo ai bambini.

Trailer

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