La nascita di Kian ha segnato un cambiamento significativo nella vita di Giulia Salemi e Pierpaolo Pretelli. I due genitori, che hanno accolto il loro primo figlio a gennaio, si trovano ad affrontare le sfide quotidiane della genitorialità, cercando di mantenere un equilibrio tra la vita familiare e le proprie aspirazioni professionali. Giulia ha condiviso la sua esperienza in un’intervista a Fanpage.it, rivelando come la maternità abbia influenzato la sua vita e il suo rapporto con Pierpaolo.
La nuova routine familiare
Da quando Kian è arrivato, Giulia e Pierpaolo hanno dovuto adattare le loro vite a un nuovo ritmo. La madre ha descritto il loro approccio come un gioco di incastri, dove l’organizzazione è fondamentale. “Siamo ben organizzati, a volte di più, a volte di meno”, ha affermato Giulia, sottolineando l’importanza della condivisione dei compiti in casa. “È giusto che il papà contribuisca in casa al 50% in tutto”, ha aggiunto, evidenziando come la collaborazione sia essenziale per affrontare le sfide quotidiane. Non mancano momenti di discussione, ma Giulia ha chiarito che si tratta di situazioni ironiche, che affrontano con leggerezza.
Ogni giorno porta con sé nuove sfide, rendendo difficile pianificare a lungo termine. Giulia ha sottolineato l’importanza di essere flessibili e pronti ad adattarsi alle esigenze del piccolo Kian. La maternità ha portato con sé un carico di responsabilità, ma anche una gioia immensa che i due genitori condividono.
L’istinto paterno di Pierpaolo
Giulia ha espresso la sua ammirazione per Pierpaolo, descrivendolo come un padre dolce e gentile. “Ha un animo anche lui un po’ femminile”, ha detto, riconoscendo una dote rara nei padri. Giulia ha esortato gli uomini a esplorare il loro lato più sensibile, affermando che “essere sensibile non ti rende meno macho”. Questa riflessione mette in luce l’importanza di un approccio equilibrato alla genitorialità, dove entrambi i genitori possono esprimere la loro vulnerabilità e supportarsi a vicenda.
Il messaggio di Giulia è chiaro: è fondamentale che i padri si sentano a loro agio nel mostrare la loro sensibilità e nel condividere le responsabilità familiari. La maternità non deve essere vista come un compito esclusivo delle madri, ma come un viaggio condiviso che arricchisce entrambi i genitori.
La carriera di Giulia e il suo equilibrio personale
Nonostante le sfide della maternità, Giulia Salemi ha deciso di tornare al lavoro con la seconda stagione del suo podcast “Non lo faccio per moda“. Tuttavia, ha dovuto rivedere i suoi ritmi quotidiani. “Ho deciso di allattare e quindi l’allattamento ti crea una sorta di vincolo”, ha spiegato, evidenziando come questa scelta abbia modificato le sue abitudini. In passato, Giulia era abituata a muoversi liberamente, ma ora ha dovuto limitare le sue attività a una o due al giorno.
La vita di coppia ha subito dei cambiamenti, ma Giulia ha chiarito che non è stata messa da parte. “Ora il bambino ha la priorità su tutto”, ha affermato, ma ha anche riconosciuto l’importanza di preservare l’intimità con Pierpaolo. “Spero tra qualche mese di potermi permettere una settimana di totale relax con Pierpaolo“, ha aggiunto, sottolineando che i sacrifici fanno parte del pacchetto genitoriale, ma non devono annullare la vita di coppia.
Il rapporto con il corpo e l’accettazione di sé
La maternità ha portato anche a una nuova percezione del corpo per Giulia. “Quando ero incinta avevo questa meravigliosa pancia: è stato il momento in cui mi sono vista più bella in assoluto”, ha dichiarato, evidenziando come l’accettazione delle proprie imperfezioni possa essere liberatoria. Giulia ha trovato bellezza nella sua “imperfezione”, un messaggio potente che invita le donne a celebrare il proprio corpo, indipendentemente dai cambiamenti che subisce.
La sua esperienza dimostra che la maternità può essere un’opportunità per riscoprire se stesse e abbracciare la propria unicità. Giulia ha concluso con un atteggiamento positivo verso le parti del suo corpo che non sono tornate come prima, affermando con leggerezza: “Sti cavoli!”. Questo approccio riflette una mentalità aperta e accettante, fondamentale per affrontare le sfide della vita da genitore.
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