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Jamie Lee Curtis denuncia video non autorizzato generato dall’IA: un appello a Zuckerberg

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La questione dell’uso improprio delle immagini e delle voci delle celebrità sta diventando sempre più pressante, specialmente con l’avanzamento della tecnologia dell’intelligenza artificiale. Recentemente, Jamie Lee Curtis ha dovuto affrontare un episodio spiacevole: un video che la ritrae, creato senza il suo consenso, ha iniziato a circolare sui social media. L’attrice, nota per il suo impegno in diverse cause sociali, ha deciso di rivolgersi direttamente a Mark Zuckerberg, fondatore di Meta, per chiedere la rimozione del contenuto.

Jamie Lee Curtis e il video generato dall’IA

Jamie Lee Curtis, attrice di 66 anni, ha visto la sua immagine utilizzata in un video non autorizzato, dove pronuncia frasi che non ha mai detto. Questo episodio non è isolato; anche altre celebrità come Tom Hanks e Scarlett Johansson hanno denunciato situazioni simili. Johansson, in particolare, ha intrapreso azioni legali contro OpenAI per l’uso della sua voce in contenuti generati dall’intelligenza artificiale. Curtis, consapevole dell’importanza di tutelare la propria immagine, ha tentato in vari modi di far rimuovere il video incriminato dai social media, senza successo.

L’attrice ha deciso di utilizzare il suo profilo Instagram per lanciare un appello pubblico a Zuckerberg, sottolineando l’urgenza della situazione. Con un tono ironico ma deciso, ha scritto un messaggio diretto al fondatore di Meta, esprimendo la sua frustrazione per la mancanza di risposte ai suoi tentativi precedenti di contattarlo attraverso canali ufficiali.

L’appello pubblico a Mark Zuckerberg

Nel suo messaggio, Jamie Lee Curtis ha esposto chiaramente la sua posizione. Ha spiegato che il video in questione non solo è falso, ma danneggia anche la sua reputazione e riduce le sue opportunità di esprimere le proprie verità. Curtis ha evidenziato l’importanza della verità e dell’integrità, elementi che considera fondamentali nel suo lavoro di attrice e attivista. La sua richiesta a Zuckerberg è stata chiara: una rimozione immediata del contenuto non autorizzato.

L’attrice ha anche condiviso il contesto in cui è stata realizzata l’immagine utilizzata nel video, specificando che proviene da un’intervista reale. Questo dettaglio sottolinea ulteriormente l’ingiustizia subita, poiché la sua immagine è stata manipolata per creare un contenuto fuorviante. Curtis ha chiuso il suo messaggio con un appello alla responsabilità, sperando che la sua richiesta possa portare a un’azione concreta da parte del team di Zuckerberg.

La risposta della comunità e l’importanza della regolamentazione

Dopo il suo appello pubblico, Jamie Lee Curtis ha ricevuto un supporto significativo da parte dei suoi follower e della comunità online. La sua denuncia ha riacceso il dibattito sull’uso dell’intelligenza artificiale e sulla necessità di regolamentazioni più severe per proteggere le personalità pubbliche dall’abuso delle loro immagini e voci. Gli scioperi del 2023 a Hollywood avevano già messo in evidenza la richiesta di una maggiore tutela per gli artisti in un’epoca in cui la tecnologia avanza rapidamente.

Curtis ha espresso gratitudine per il supporto ricevuto, sottolineando che la pressione pubblica può portare a risultati tangibili. La sua esperienza evidenzia l’importanza di una maggiore consapevolezza riguardo all’uso dell’IA nei media e la necessità di stabilire linee guida chiare per prevenire abusi futuri. L’episodio di Jamie Lee Curtis serve da monito per tutti, mostrando quanto sia cruciale proteggere i diritti delle persone in un mondo sempre più digitalizzato.

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Luigi Gigli

Luigi Gigli

Sono Luigi Gigli, critico d'arte, scenografo e amante del mondo dello spettacolo. Mi appassiona tutto ciò che ruota intorno a gossip, serie TV, film e programmi televisivi. Con il mio background in video editing e scenografia, analizzo e racconto con uno sguardo unico le tendenze e i dietro le quinte di questo affascinante universo.

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