Milly D’Abbraccio, icona del cinema per adulti degli anni ’90, si racconta in un’intervista esclusiva a Francesca Fagnani, in onda su Rai 2. La pornodiva, che ha segnato un’epoca nel panorama del cinema hard italiano, condivide riflessioni sulla sua carriera, le sue relazioni e le sue scelte di vita. L’intervista offre uno spaccato interessante su un mondo spesso stigmatizzato, ma che per D’Abbraccio è stato un percorso di libertà e autoaffermazione.
L’intervista e la carriera di Milly D’Abbraccio
Nel corso dell’intervista, Milly D’Abbraccio si presenta come una figura di spicco nel panorama del cinema hard italiano, affermando: “Sono arrivata dopo Moana e Cicciolina, ero una pornodiva d’attacco, moderna”. La D’Abbraccio si distingue per la sua capacità di recitare, contrariamente a quanto sostiene di altre colleghe del settore. Riguardo a Moana Pozzi, l’attrice esprime un’opinione netta: “L’hanno accusata troppe volte in vita e decantata molto da morta”. Questa affermazione sottolinea il contrasto tra l’immagine pubblica di Pozzi in vita e il culto che si è sviluppato dopo la sua morte.
Fagnani, curiosa, le chiede se la società abbia cambiato opinione su Pozzi dopo la sua scomparsa. D’Abbraccio risponde con una critica alla doppia morale: “È inutile fare quelli che quando è in vita dicono ‘è una prostituta’ e poi, dopo la morte, la considerano ‘una santa’”. La pornodiva si definisce l’ultima rappresentante di un’epoca, affermando: “Dopo la morte di Moana sono rimasta io l’ultima pornodiva“.
Riflessioni sulle relazioni e la vita personale
Durante l’intervista, D’Abbraccio affronta anche il tema delle relazioni personali. Rivelando di aver avuto relazioni significative con donne, l’attrice confessa: “Ho amato le persone sbagliate”. Fagnani le chiede se ha mai vissuto una crisi legata alla sua identità sessuale. D’Abbraccio ammette di aver avuto difficoltà a riconoscersi come lesbica, sentendosi in conflitto con la sua immagine pubblica di pornodiva rispettata. “Mi scoprono lesbica, è strano, non è possibile e sono entrata in crisi”, racconta, evidenziando la pressione sociale che ha vissuto.
La D’Abbraccio, con un tono di sincerità, rivela di aver consultato una psicologa per affrontare le sue incertezze. “La parte sessuale ed erotica con le donne è meglio rispetto agli uomini, ma nella vita sono più pesanti”, afferma, prima di concludere che alla fine ha scelto di tornare a relazioni con uomini.
La famiglia e l’eredità erotica
Un momento significativo dell’intervista è quando D’Abbraccio rivela che suo padre è stato uno dei primi scambisti in Italia. Questa informazione offre un contesto interessante alla sua carriera nel mondo del porno: “Evidentemente mi ha trasferito qualcosa di erotico, ecco perché mi sono avvicinata al mondo dell’hard”. La sua confessione mette in luce come le esperienze familiari possano influenzare le scelte di vita e professionali.
In un’altra parte dell’intervista, D’Abbraccio parla della sua decisione di intraprendere incontri sessuali a pagamento con i fan. “A un certo punto è nata questa cosa. Io decido, sono libera. Scelgo io”, spiega, sottolineando la sua autonomia nel gestire la propria vita sessuale. La D’Abbraccio chiarisce che il suo approccio è selettivo: “Faccio una sorta di casting e scelgo le persone fortunate”.
Un futuro nel sadomaso?
Infine, D’Abbraccio affronta la possibilità di esplorare il mondo del sadomaso, rivelando un lato provocatorio della sua personalità. “Se pensi che le persone ti pagano, anche 10 mila euro, per farsi maltrattare, per camminare a quattro zampe, mangiare in una ciotola… e poi ti pagano! Io due pensieri me li faccio, forse quasi quasi!”, afferma con un sorriso. Questa affermazione mette in evidenza la sua apertura verso nuove esperienze e la continua evoluzione della sua carriera.
L’intervista a Milly D’Abbraccio si rivela un viaggio attraverso la vita di una donna che ha sfidato le convenzioni e ha trovato la sua voce in un settore spesso frainteso. La sua storia è un esempio di come le scelte personali possano essere influenzate da fattori esterni e interni, e di come la libertà di espressione possa manifestarsi in modi inaspettati.
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