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No – I giorni dell’arcobaleno (2012)

Recensione

“No – I giorni dell’ arcobaleno” – Recensione: un film assolutamente da non perdere

No - I giorni dell'arcobaleno

Immaginate un mondo in cui tutto apparentemente funziona, dai mezzi pubblici alla sanità; un mondo in cui una parte della popolazione, che prima a malapena riusciva a sopravvivere, miracolosamente conquista una condizione di relativo benessere. A governare questo stato è un generale a cui è vietato opporsi, nessuno ha diritto ad esprimere un’opinione contraria al suo modo di guidare il paese, a meno che ovviamente, non voglia correre il rischio di subire torture, pestaggi, minacce o di sparire misteriosamente nel nulla.

Così doveva apparire il Cile di Augusto Pinochet, il dittatore che tenne sotto scacco il paese dal 1973 al 1988 fino a quando, a causa delle pressioni della comunità internazionale, gli fu imposto di indire un referendum, dando la possibilità ai cittadini di giudicare la sua leadership.

Quindi, per la prima volta in occasione della campagna elettorale, fu consentito agli oppositori di far sentire la propria voce attraverso degli spot pubblicitari a favore del “No’ al governo Pinochet.

No – I giorni dell’arcobaleno: la forza della collaborazione tra un giovane e un pubblicitario

In “No – I giorni dell’arcobaleno”, il regista Pablo Larrain (trentaseienne figlio di un senatore ai tempi del Generale) segue nei 27 giorni che precedettero le elezioni del 5 ottobre 1988, René Savedra, giovane e rampante pubblicitario e la sua squadra che, grazie ad uno spot e ad un jingle accattivante, convinsero il popolo a liberarsi dal tiranno.

Grazie alle immagini imperfette e sgranate (girate con una macchina da presa analogica del 1983), alternate sapientemente a quelle di repertorio e alla magistrale interpretazione di tutto il cast , Pablo Larrain trasporta immediatamente lo spettatore in un mondo soffocato dal conservatorismo e fintamente proiettato verso il futuro. Proprio perché immerso completamente in quell’atmosfera, per merito della sceneggiatura di Pedro Peraino, lo spettatore non può che appassionarsi alle vicende narrate. Con grazia e leggerezza Peraino affronta un periodo così difficile riuscendo nel compito di rendere questa pellicola divertente e non didascalica o, peggio ancora, pedante.

Oltre ad essere un inno alla libertà in tutte le sue forme, un’esaltazione alla democrazia (seppure imperfetta), ovviamente l’opera di Pallian è anche un’analisi, abbastanza cinica, del potere che hanno la pubblicità e i mass media di influenzare l’opinione comune.

Se infatti il 54,3% dei votanti fu indotto a barrare la croce sul ‘No’ fu grazie alla campagna pubblicitaria ideata da Savedra, di cui Gael Garcia Bernal è magnifico interprete. Egli fu in grado di far credere ai cileni nella possibilità di vivere finalmente in un paese in cui ‘l’alegria ya viene’, facendo rinascere in loro il sentimento di fratellanza e orgoglio nazionale da lungo tempo dimenticato. Emblema di questo nuovo senso di appartenenza e di solidarietà è la scena in cui gli astuti pubblicitari mostrando un poliziotto che picchia unmanifestante, sottolineano come entrambi appartengano alla stessa nazione e come entrambi siano in lotta per proteggere la patria che amano.

Per noi italiani che viviamo un periodo di grande crisi istituzionale, anche se non paragonabile alla situazione cilena degli anni ’70, la pellicola di Larrain è una grande lezione rivolta a chi pensa che lottare per un futuro migliore per sé o per i nostri figli sia inutile. E’ un omaggio a tutti coloro che con coraggio combattono senza farsi fermare dalle avversità, perché ognuno nel suo piccolo ha il potere di cambiare quello che non va, se ha la volontà di fare un tentativo.

Diciamo ‘Si’ al terzo lungometraggio del regista cileno che emoziona lo spettatore in sala fino al punto di spingerlo ad alzarsi in piedi ed applaudire commosso a fine proiezione.

Mirta Barisi

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Trama

  • Regia: Pablo Larrain
  • Cast: Gael García Bernal, Richard Dreyfuss, Alfredo Castro, Antonia Zegers, Augusto Pinochet, Néstor Cantillana, Jaime Vadell, Alejandro Goic, Marcial Tagle, Luis Gnecco, Diego Muñoz, Manuela Oyarzúnam, Christopher Reeve, Jane Fonda
  • Genere: Drammatico, colore, 118 minuti
  • Produzione: Cile, 2012
  • Distribuzione: Bolero Film
  • Data di uscita: 9 maggio 2013.

NO, i giorni dell'arcobalenoNel Cile del 1998, il dittatore Augusto Pinochet si trova costretto a convocare un referendum per la sua presidenza nei successivi otto anni. L’opposizione vanta l’aiuto di un giovane pubblicitario, Rene Saavedra, che, contro ogni pronostico, riuscirà a escogitare un piano per liberare il proprio paese dalla dittatura militare.

Trailer

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