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Tutto sua madre – Recensione

Con l’irriverente “Tutto sua madre” il talentuoso Guillaume Gallienne dimostra che esiste un modo intelligente di fare commedia 

(Les Garçons et Guillaume, à table!) Regia: Guillaume Gallienne – Cast: Guillaume Gallienne, André Marcon, Françoise Fabian, Nanou Garcia, Diane Kruger – Genere: Commedia, colore, 85 minuti – Produzione: Francia, Belgio, 2013 – Distribuzione: Eagle Pictures – Data di uscita: 23 gennaio 2014.

tuttosuamadreBasta una cifra per presentare “Tutto sua madre”: 7.000.000 di euro. Questo è infatti l’incasso totalizzato dal primo lungometraggio dell’istrionico Guillaume Gallienne, che non contento dei risultati ottenuti al botteghino è riuscito a conquistare anche la critica d’oltralpe che gli ha attribuito ben due premi Lumiere, il corrispettivo del Golden Globe.

Il successo ottenuto in patria è solo lo specchio del grande valore di questa commedia tratta dal monologo teatrale scritto dallo stesso regista “Les Garcons et Guillame, à table”. Gallienne riesce infatti a trasformare una piecé teatrale in una commedia divertente e ricca di ritmo e di passione, che fa ridere e pensare allo stesso tempo.

Il quesito su cui Gallienne invita a riflettere il suo pubblico è uno dei più difficili: noi in realtà chi siamo?. William Shakespeare scriveva in una sua famosa commedia: “Tutto il mondo è un palcoscenico e gli uomini e le donne non sono nient’altro che attori”, ed è proprio a questa condizione naturale e innaturale allo stesso tempo che costringe ognuno di noi ogni giorno ad indossare una maschera che Gallienne ispira la sua storia partendo dalla sua esperienza personale. Il protagonista del film è infatti Guillame, un ragazzo dallo spirito artistico e poco incline allo sport, che per tutta la vita è stato considerato un diverso dalla sua stessa madre. Guillaume pur di essere accettato e amato dalla donna che lui venere si mette una maschera e recita il ruolo che gli è stato attribuito da altri, senza mai chiedersi il perché, fino a quando come sempre accade un evento imprevisto che rompe tutti gli equilibri e porta il protagonista ad intraprendere un percorso verso la scoperta del vero io. E’ proprio il racconto di questo viaggio alla scoperta della sua vera identità che viene trasformato da Gallienne in sequenze ricche di gag dall’umorismo surreale ed elegante che conquisteranno lo spettatore.

Con questo suo primo lungometraggio Gallienne dimostra non solo la sua abilità di narratore ma anche di essere un uomo di spettacolo a tutto tondo. E’ lui e solo lui a reggere a catalizzare l’attenzione dello spettatore con la sua incredibile interpretazione di Guillaume, giovane ed insicuro, ma soprattutto sorprende la sua abilità nel calarsi nei panni di una donna sua madre appunto, una donna ricca di verve e di carisma, offrendo al pubblico un’interpretazione ricca di sfumature che a tratti sembra ispirata a quella offerta da Dustin Hoffman nel film “Tootsie”.

Già da tempo il cinema francese è stato in grado di offrire al pubblico commedie divertenti, senza per questo essere volgari, ma rispetto ad altri prodotti come “Giù al Nord” o “La cena dei cretini”, “Tutto sua madre” coinvolge non solo per la sua comicità irriverente ma soprattutto per il suo modo di trattare con leggerezza e senza pedante buonismo un tema spigoloso come la sessualità.

Mirta Barisi

Tutto sua madre – Recensione

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