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Steve Martin e Jerry Seinfeld: la loro chiacchierata al New Yorker Festival

Mercoledì sera, in una sessione “virtuale” del New Yorker Festival con Steve Martin, Jerry Seinfeld ha esaltato Netflix per aver contribuito a cambiare la percezione dei comici e la qualità della loro paga. I due hanno esortato a riflettere sull’assenza tra i candidati agli Oscar dei comici, che sono però gli ospiti più apprezzati.

Steve Martin e Jerry Seinfeld: la riconoscenza a Netflix e l’assenza dei comici agli Oscar

Jerry Seinfeld

Nella chiacchierata di un’ora con la moderatrice Susan Morrison, l’editrice degli articoli della rivista, Seinfeld ha dichiarato: “Penso che per molto tempo, e in realtà fino all’affermazione della piattaforma Netflix, i comici non godevano di così tanto rilievo, non erano non così preziosi. Insomma, non erano considerati artisti importanti o artisti ‘reali’.

Ma da quando è arrivato Netflix, le cose sono cambiate: i comici hanno iniziato a fare degli speciali [come il suo] con un pubblico e sono stati remunerati con le stesse paghe delle star del cinema. È stata la prima volta in cui le persone hanno iniziato a guardare i comici pensando ‘queste persone sono brave e preziose proprio come gli attori’”.

Martin ha notato “l’assenza di una presenza comica agli Oscar, ai premi. Siamo in tempi di ‘licenziamento della commedia’. Eppure, noi sappiamo che lavoriamo davvero sodo”.

Tuttavia, ha ammesso di non preoccuparsi di questo.

Seinfeld, il cui nuovo libro “Is This Anything?” -in uscita questo mese- presenta i suoi migliori lavori negli ultimi decenni, si è dimostrato d’accordo.

“I comici non hanno bisogno di premi e riconoscimenti per essere presi sul serio. Se hai una vita nella commedia, beh, il premio che ottieni è l’essere nella commedia”.

Seinfeld ha però aggiunto: “La cosa veramente fastidiosa è che i comici sono ricercati come ospiti agli Oscar e le loro parti costituiscono solitamente i momenti salienti della trasmissione”.

Le dichiarazioni personali di Martin e Seinfeld

I due iconici comici hanno ricordato poi i loro primi divertenti amici delle elementari e le loro prime battute spiritose.

Martin ha detto di aver iniziato a fare il comico a 15 anni lavorando in un negozio di magia a Disneyland. A 16 anni, trasformò il suo lavoro in una commedia al Kiwanis Club. “La gente adora quando i trucchi non funzionano, e ho sentito che lì si trova la commedia”.

Come reazione alla guerra del Vietnam, Martin ha scelto di assumere un’immagine pulita e intelligente “C’era così tanta rabbia e ogni comico faceva politica… Intorno al 1971, ho avuto la sensazione che le cose sarebbero cambiate. Mi sono tagliato i capelli, mi sono rasato la barba e ho indossato un abito elegante al posto dei miei vestiti hippie. Ho tirato fuori pezzi estremi e sono diventato come un contabile. E, non lo so, penso che la nazione stesse solo aspettando qualcosa di un po’ ‘sciocco’”.

È andato avanti così per anni. Poi si è fermato e ha girato dei film. “Fondamentalmente, ero stanco ed ero creativamente morto”.

Seinfeld, invece, ha detto di trovare ispirazione nell’irritazione, come in: “Tutto è stupido, tutti sono idioti e tutto ciò che tutti fanno merita di essere preso in giro”.

E ha aggiunto “L’irritabilità è un ingrediente essenziale. Se non ti irriti facilmente, è difficile essere divertenti. C’è una certa rabbia nell’irritazione, che la rende divertente”.

08/10/2020

Erica Bozzolan

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