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Sigourney Weaver in “Call My Agent!” e al lavoro durante la pandemia

Prima della chiusura dei confini a causa della pandemia, Sigourney Weaver è stata in grado di recarsi a Parigi a gennaio per girare l’attesissimo episodio di “Call My Agent!”. La serie francese di successo disponibile su Netflix in tutto il mondo (la quarta stagione uscirà il 4 novembre).

Prima attrice internazionale a partecipare alla serie corale, Weaver ha subito accettato la parte che la vede prendere parte a un film francese. L’esperienza le ha permesso di immergersi nella commedia che fa raramente, oltre a praticare il suo fluente francese.

La Weaver ha parlato con Variety della sua esperienza lavorativa nello show francese e della sua vita lavorativa nell’era Covid.

Le dichiarazioni di Sigourney Weaver su “Call My Agent!”

Sigourney Weaver attrice

“Ho risposto senza nemmeno leggere la sceneggiatura! È la prima e l’ultima volta che l’ho fatto nella mia vita. Avevo così tanta ammirazione per l’insieme e l’idea che ho detto “sì” prima che potessero cambiare idea”, dice l’attrice riguardo la proposta di lavoro.

Della serie francese ama il fatto che “è una lettera d’amore al business, ai rapporti tra attori, artisti; va dietro le quinte per mostrare i problemi degli attori nel trattare con registi diversi e scene d’umore, interventi di chirurgia estetica e tutte queste situazioni che si presentano in un modo molto divertente che nessun altro spettacolo fa; e ha molto affetto per gli affari e per il lavoro di agente”. Un lavoro, “molto stimolante”.

Come attrice statunitense, si è dichiarata molto soddisfatta dell’opportunità data dalla serie di immergersi nell’atmosfera parigina: “per quelli di noi qui in America, è stata una cosa meravigliosa poter accendere la televisione ed essere a Parigi con questi meravigliosi attori e sedersi nei caffè, andare a una festa. Non è solo un viaggio nel mondo degli affari, è un viaggio nel mondo dei parigini e io per prima adoro essere lì con tutti”.

L’attrice ha ammesso di aver partecipato alla stesura della sua parte: “ho reso questa parte un po’ mia lavorando alla sceneggiatura con la mia insegnante di francese. Ho cambiato il modo in cui presento la storia della donna più anziana e dell’uomo più giovane; ho cercato di renderlo molto più personale.

La storia di persone della stessa età che si innamorano è stata raccontata un milione di volte, ed è giunto il momento di aprire lo sguardo verso le coppie di tutte le età e penso che la storia di “Call My Agent!” faccia una bella dichiarazione con queste sofisticate donne anziane e con i loro giovani amanti”.

Infine, la Waver ha ammesso la fortuna di aver lavorato a Parigi poco prima che la pandemia colpisse l’Europa e chiudesse i confini.

Sigourney Waver: la vita lavorativa negli ultimi mesi

“Ho letto script e ho tenuto riunioni su script con lo zoom e occasionalmente di persona. Tutto quello che avrei dovuto fare è stato posticipato.

Sono stata in grado di fare un po’ di voce fuori campo per National Geographic, e trovo molto difficile fare le cose da casa e difficile gestire il mio trucco, i miei capelli e tutto il resto, ma ho imparato.

Sono così abituata a stare con un gruppo di persone e collaborare e lavorare così duramente, che mi manca molto essere in un progetto con i miei coetanei, e penso che quando saremo finalmente in grado di lavorare di nuovo insieme sarò davvero felice.

In un tempo simile, ti rendi davvero conto che fai solo parte di una grande famiglia e fare il lavoro di tutti gli altri non è altrettanto divertente”.

Poi scherza, “sono molto più brava di prima a truccarmi ”!

13/10/2020

Erica Bozzolan

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