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Miss Violence – Recensione

“Miss Violence” di Alexandros Avranas, film di crudele bellezza in cui la malvagità dell’animo umano si manifesta in maniera diretta e disturbante 

Regia: Alexandros Avranas – Cast: Themis Panou, Reni Pittaki, Eleni Roussinou, Sissy Toumasi, Kalliopi Zontanau – Genere: Drammatico, colore, 99 minuti – Produzione: Grecia, 2013 – Distribuzione: EyeMoon Pictures – Data di uscita: 31 ottobre 2013.

miss-violenceGrecia. 2013. In un appartamento una famiglia come tante altre sta celebrando un compleanno, ci sono i palloncini, la torta, le candeline ma il disco che suona, “Dance me to the End of Love” di Leonard Cohen, sembra quasi essere un presagio della tragedia imminente. Angeliki, la festeggiata, a soli undici anni decide di lanciarsi nel vuoto mettendo fine alla sua giovane vita.

Questo suicidio apparentemente senza motivo offre a Alexandros Avranas l’opportunità di rivisitare la tragedia classica greca. Il regista 36enne, già regista di “Without”, e Kostas Peroulis costruiscono una sceneggiatura geometrica e minimalista in cui a farla da padrone più che i dialoghi sono gli sguardi e i sorrisi tirati che si scambiano i membri della famiglia . Dietro una parvenza di normalità infatti si nascondono segreti inconfessabili che pian piano, e sempre con maggior crudezza, vengono svelati al pubblico in un crescendo di suspense.

Lo stile narrativo viene poi rispecchiato da tutti gli altri elementi del film a partire dalla regia, che quasi volendo applicare le Unità Aristoteliche, decide di ambientare quasi tutta la vicenda in un appartamento. Il regista adotta questa scelta perchè gli permette di seguire da vicino con la sua camera le reazioni dei suoi protagonisti piuttosto che le loro azioni. La vera potenza della scrittura e della regia di Avranas giace poi nel fatto di essere riuscito a rendere il pubblico in sala non solo spettatore inerme maattore stesso di una vicenda che sembra svolgersi proprio di fronte ai suoi occhi, coinvolgendolo così in una sorta di gioco metateatrale.

Impossibile poi per un film ambientato in Grecia proprio negli anni che vedono questa nazione colpita dalla crisi economica e politica più grave degli ultimi quarant’anni, non far entrare nella sua storia anche la società con i suoi drammi. Se da un lato infatti la pellicola è incentrata tutta sulle relazioni morbose degli abitanti di questo appartamento, che formano un microcosmo a sè sospeso nel tempo e dallo spazio, dall’altro è proprio attraversoi programmi trasmessi a tutto volume dalla tv di casa , le sue porte perennemente chiuse, che Avranas crea delle potenti metafore sullo stato attuale dei paesi Europei ed in particolare quelli dell’ area mediterranea che di certo non sfuggiranno al più acuto osservatore.

Oltre ad essere magnificamente scritto e diretto “Miss Violence” può vantare anche la presenza nel cast di grandissimi interpreti a partire da Themis Panou, che dà il volto ad un pater familias prevaricatore, sadico e violento che muove le vite delle figlie e la moglie come fa un abile burattinaio con le sue marionette. Con la sua interpretazione ricca di sfumature, che gli è valsa la Coppa Volpi come Miglior Attore alla scorsa edizione della Mostra del Cinema di Venezia, Panou è capace di far raggelare il sangue nelle vene a chi guarda incantandolo e disgustandolo al tempo stesso. Al suo fianco troviamo poi Eleni Roussinou e Reni Pittaki, rispettivamente interpreti della figlia e della moglie del personaggio interpretato Panou, che in maniera impeccabile danno il volto a due donne abituate a soprusi di ogni tipo che riescono poi a trovare la via di fuga solamente attraverso l’uso della violenza. A dir poco ipnotizzante è l’interpretazione della giovanissima Sissy Toumasi, Myrto figlia adolescente del mostro Panou.

Succede, a dir la verità sempre più raramente, che dopo aver visto un film anche a distanza di giorni le sue immagini ritornino a comparire di fronte agli occhi in maniera vivida portando con sé le stesse identiche sensazioni che si erano provate in sala, ed è questo quello che accade con “Miss Violence”. Con somma abilità Avranas lascia nella sua pellicola molte cose non dette e l’interpretazione di quest’ultime è affidata proprio al pubblico; e forse è proprio l’evoluzione della storia che nascerà dalla sua mente ad sconvolgerlo maggiormente. “Miss Violence” rappresenta uno dei titoli più interessanti di questo autunno appena cominciato perché è una pellicola che nel bene o nel male agita l’animo e le coscienza.

Mirta Barisi

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