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Malarazza: il nuovo film di Giovanni Virgilio

Malarazza: inizia la seconda produzione firmata Giovanni Virgilio, attraverso la quale verrà raccontata da vicino la realtà vissuta all’interno delle periferie catanesi.

Malarazza: il lato oscuro della periferia siciliana

Malarazza

Anche la magnifica Catania, come molte altre grandi città del resto, presenta parecchi lati oscuri. Sarà attraverso l’occhio attento di Giovanni Virgilio che si potranno esplorare molte delle aree periferiche, quasi off-limits, di Catania, attraverso una storia denuncia.

Il secondo lungometraggio che il regista si appresta a realizzare sarà “Malarazza”, titolo che viene da dire in maniera del tutto spontanea, essere di matrice pirandelliana, nel tentativo di sensibilizzare le  più alte sfere del governo, ed invitarli ad agire.

Malarazza: la trama del film

Il film si ambienterà attorno alla periferia della città di Catania e racconterà le storie di Tommasino Malarazza, un boss caduto in disgrazia e Rosaria, una giovane donna desiderosa di cambiare la propria vita. I due vivono nel Librino e la ragazza, rimasta incinta, si ritrova costretta a sposarsi.

La donna viene trattata male, sfruttata e svalorizzata da colui che sulla carta dovrebbe essere suo marito, ma che in realtà è tutt’altro.

Tommasino può contare sempre sull’aiuto di suo fratello, un uomo saggio e pieno di cultura, vittima della società in cui vive, a causa della propria transessualità che lo fa vivere da escluso.

Nel momento in cui Tommasino muore, inizia ad accendersi un bagliore di speranza per Rosaria che vuole cercare in ogni modo di allontanare Antonio, suo figlio, dal terribile destino che spetta ad ogni ragazzo di strada. La voglia di voltare pagina è forte, ma non sarà facile in un quartiere come quello.

Malarazza: la denuncia di un mondo criminale

Non è per nulla semplice vivere e sostenere le terribili condizioni che propone la periferia siciliana, per questo è giusto denunciare quanto avviene ogni giorno. Quest’insostenibile situazione deve cambiare, per garantire un futuro e una speranza ad individui che se recuperati potrebbero diventare soggetti attivi e presenti, lontani dalla criminalità che logora la vita di molte persone che vivono in questi posti.

La realizzazione del progetto è stata possibile grazie all’aiuto delle amministrazioni locali, ma non dell’intera nazione, ha ribadito il regista. in merito alla sua pellicola, Giovanni Virgilio ha affermato che :“La storia dei Malarazza e di Rosaria ci farà capire che le periferie sono una parte integrante delle nostre città e lo stato di degrado in cui sono lasciate non fa altro che aumentare la microcriminalità. Sulla base della mia diretta esperienza ritengo che la nostra amministrazione ha fatto tanto per avviare un processo di integrazione delle periferie; quello che chiediamo al nostro Stato è di non restare a guardare.”

Anche in altre città del meridione come Napoli, le cose non sono di certo migliori, per questo i vari lungometraggi “denuncia” hanno lo scopo di sollecitare gli enti nazionali affinché intervengano al più presto, al fine di ristabilire la legalità anche nelle zone più periferiche del paese, portando sicurezza e giustizia in ogni angolo del paese.

L’idea potrebbe sembrare al quanto utopistica, ma sicuramente, riflettere sulle soluzioni e metterle in atto sarebbe già un passo avanti per diffondere questo principio di speranza e giustizia tanto desiderato.

Corrado Zocco
06/01/2017

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