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Las Niñas Bien (2018)

Recensione

Las Niñas Bien – Recensione: l’impatto della crisi economica del 1982 in Messico su una coppia dell’alta borghesia e bassa levatura

Las Niñas Bien rece

La regista Alejandra Márquez Abella scrive e dirige un’opera ambientata nel 1982, ma che delinea una situazione che purtroppo tende a ripresentarsi ciclicamente in tutte le società. Ed è per questo che “Las Niñas Bien” riesce nel suo intento di terrorizzare i fruitori del film con una sequela di situazioni estreme in cui i sentimenti allarmati dei protagonisti prevalgono sulla considerazione di una loro bassa evoluzione personale e su una sorta di legge karmica che li ripagherebbe di certi loro atteggiamenti nei confronti di persone con uno status sociale di recente acquisizione.

Il film inizia descrivendoci la vita ideale di Sofia (Ilse Salas) e Fernando (Flavio Medina). Coppia dell’alta borghesia messicana che vive in case di lusso con un gran numero di domestici, veste in maniera ricercata, compie viaggi internazionali e organizza feste nelle quali ogni singola opzione è tesa a discostarsi dalla media messicana, dalla scelta del cibo alle composizioni floreali. Soprattutto Sofia è fortemente compiaciuta da questo stile di vita e dalla loro superiorità nella scala sociale, frequenta esclusivi circoli sportivi e non si risparmia mai dei velati commenti verso chi si trova ad un livello sociale inferiore o verso i nouveau riche, rei di non aver ancora assimilato quelle sfumature nel comportamento o nel parlare degne della sua frequentazione.

Ma la loro ricchezza, ereditata dal padre di Fernando, è molto vincolata ad una società con lo zio Javier e molto supportata da dei soci americani, i quali, subodorata la imminente crisi economica del 1982, si ritirano dalla cooperazione. Javier abbandona il nipote e la ricca famiglia di Sofia, comincia a vivere sulla propria pelle le prime deprivazioni economiche, le carte di credito rifiutate, gli assegni rimandati al mittente… fino alla debacle.

Las Niñas Bien: in un mondo senza valori chi la fa l’aspetti

Buona parte del film è incentrato intorno alla figura di Sofia, innumerevoli primi piani scrutano costantemente le sue espressioni e si deve riconoscere che Ilse Salas rende in maniera eccelsa le mille sfumature di una donna che non conquista mai nessuno per la sua profondità. Possiede tre figli con i quali ha un rapporto esageratamente distaccato, e anche la sua estrema classe sembra un poco incollata dall’esterno. Non viene volutamente fatto nessun riferimento al suo livello culturale e le sue uniche competenze sembra siano la capacità di scegliere abiti esclusivi nei suoi viaggi a New York o menù insoliti per i suoi ricevimenti nei quali nessun argomento viene affrontato, se non un ricambiato compiacimento tra gli ospiti per l’eleganza della casa e dell’abbigliamento.

Con la crisi, arrivano le prime notizie di qualcuno del loro entourage morto di infarto o suicidatosi con un colpo di pistola, con la loro crisi iniziano a serpeggiare sempre nel loro entourage pettegolezzi che li riguardano e atteggiamenti di discriminazione. Vengono cioè ripagati con la stessa moneta, ma non è questo il nodo centrale del film, quanto piuttosto la scarsità dei valori umani di una certa parte della società borghese messicana, ma paradigmatica di molte altre società borghesi, in molte altre parti del mondo, in molte altre epoche storiche.

Si tratta di un’ottima realizzazione “Las Niñas Bien”, le ambientazioni dei primi anni Ottanta sono rese perfettamente, gli ambienti borghesi dell’epoca ricreati in maniera esemplare, dagli arredi delle case e circoli sportivi all’abbigliamento ricercato, fino alla maniera di pettinarsi e di truccarsi.
Ma le descrizioni migliori sono quelle degli animi dei protagonisti, la loro superficialità, la loro cultura inconsistente, l’insignificante relazione con la prole, l’atteggiamento snob, nel vero significato etimologico del termine (sine nobilitate). Eppure la narrazione riesce a generare negli spettatori un’empatia, una condivisione della frustrazione, dell’angoscia nei confronti dei miserabili Fernando e Sofia, nonostante siano miserabili ancora prima dei loro rovesci economici.
Un film cupo, volendo un film attuale “Las Niñas Bien”, un film che speriamo insegni che più che curare la ricchezza dei conti in banca si debba curare una ricchezza interiore e possibilmente compartirla con adeguati compagni di vita, una ricchezza che nessuna crisi potrà mai spazzare via.

Marco Marchetti

Trama

  • Regia: Alejandra Márquez Abella
  • Cast: Ilse Salas, Flavio Medina, Cassandra Ciangherotti, Paulina Gaitan, Johanna Murillo
  • Genere: Drammatico, colore
  • Produzione: Messico, 2018
  • Durata: n/d

Las Nina Bien locandina“Las Niñas Bien” è un film drammatico del regista Alejandra Márquez Abella. La pellicola è ispirata all’omonimo  libro di Guadalupe Loaeza. La pellicola è stata presentata nella Selezione ufficiale della tredicesima edizione della Festa del Cinema di Roma.

Las Niñas Bien: il racconto della vita della borghesia messicana

“Las Niñas Bien” segue le vicende di un gruppo di donne ricche appartenenti alla borghesia messicana, dove le apparenze contano più della vita reale.

Siamo in Messico, nel 1982 i protagonisti della storia sono Sofía e Fernando sono una coppia della medio-alta borghesia che possiede tutto ciò che si può desiderare: denaro, belle case e domestici. Fernando ha ereditato tutte le sue ricchezze dal padre, che le aveva precedentemente guadagnate grazie all’aiuto dello zio Javier. Una sera, durante la cena, Javier annuncia che ha deciso di farsi da parte.

Intanto la situazione socio economica messicana non è per niente positiva e aleggia sulla nazione lo spettro di un’imminente crisi economica, che potrebbe sconvolgere gli equilibri di tutte le classi sociali del Messico.

Inizialmente il mondo di Sofía e Fernando sembra non risentirne, ma gradualmente compaiono delle crepe nelle
loro vite, mentre l’ordine economico e sociale intorno a loro sta letteralmente crollando. Sofía, non si arrende al fato e tenta in ogni modo di salvare le apparenze, ma la sua caduta sarà ineluttabile.

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