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Francesca Comencini parla dei casi di molestie nel cinema e difende Asia Argento

La regista Francesca Comencini ha parlato brevemente dei casi di molestie nel mondo del cinema, indicando come ci sia bisogno di approfondire la discussione a livello politico. In riferimento alle molestie subite da Asia Argento, Comencini ha parlato della difficoltà per le donne in Italia di raccontare questi episodi, in quanto le loro parole vengono costantemente delegittimate e la loro verità messa in discussione.

Comencini su Asia Argento: «bisogna interrogarsi sul rapporto tra la parola di una donna e la verità»

Francesca ComenciniIn occasione della conferenza stampa del suo ultimo film, “Amori che non sanno stare al mondo” (qui il nostro resoconto dell’incontro), Francesca Comencini ha risposto ad una domanda sui recenti casi di molestie nel mondo del cinema.

Alla regista è stato chiesto, in quanto donna di cinema e femminista, di parlare dei casi di molestie nei confronti delle donne nel mondo del cinema. Comencini ha risposto che il tema le sta molto a cuore, e che lo ha affrontato anche in due dei film che ha girato. La regista sostiene però che sia necessario portare queste riflessioni a livello politico e fare quindi uno sforzo, anche presso i mass media, per innalzare questa discussione ad un livello più alto. La regista aggiunge che sarebbe necessario parlare approfonditamente del fenomeno in altre sedi e con maggior tempo a disposizione per intavolare una discussione. Comencini si limita dunque a discutere di un solo aspetto, che tuttavia risulta cruciale, cioè dello scarso credito che, in Italia, si dà alle testimonianze delle donne, che vengono costantemente delegittimate nelle loro affermazioni:

«Mi limiterò a dire che molte donne in tutto il mondo hanno cominciato a parlare, a raccontare, principalmente nel mondo del cinema, ma non solo. È un fatto sistemico che riguarda molti contesti lavorativi e non. Queste donne hanno cominciato a parlare e a raccontare, con modalità diverse, storie tristemente abbastanza simili. Io credo che questo sia un fatto molto importante e positivo.

Credo che alle parole di queste donne in Italia non sempre sia stato dato un ascolto o una presunzione di verità sufficiente. Quello che mi sento di dire è che queste donne sono state coraggiose e che io sono loro grata (naturalmente fermo restando la presunzione di verità che riguarda le denunce e il diritto dell’accusato di difendersi).

Io non sto parlando nel merito, non mi interessa, però credo che alle parole di queste donne e, soprattutto, al rapporto della parola di una donna con la verità, in Italia forse ci sia da interrogarsi un po’.

Mi sento di dire questo partendo da Asia Argento, la quale peraltro ha denunciato una violenza subita da un uomo che è attualmente accusato da oltre cento donne in tutto il mondo; un uomo che non ha negato e che credo non avesse bisogno di essere difeso. Ciononostante, inizialmente Asia Argento è stata attaccata, sono state fatte le pulci sui tempi, sui luoghi, sulle modalità, sul modo, sul come, sul perché, su con che tono e con che voce le donne denunciano. Per fortuna c’è stata una presa di parola importante da parte delle associazioni femministe, anche sui blog, e da quello che è partito come un processo fatto a lei penso che la parola di molte donne (non tutte, lo sappiamo) abbia invertito la rotta. Si tratta di qualcosa di sistemico, legato ad un sistema che si chiama patriarcato. Purtroppo non ho tempo e spazio di parlarne oggi».

Comencini ha portato chiaramente all’attenzione degli astanti della conferenza del suo film quanto sia importante dare credito e dare voce alle donne e alle loro testimonianze. La regista, che si batte da sempre per i diritti delle donne, ha già fatto sentire la sua voce nelle sue opere. Il 29 novembre uscirà nelle sale italiane il suo ultimo film, “Amori che non sanno stare al mondo”, con Lucia Mascino, Thomas Trabacchi e Carlotta Natoli.

Marta Maiorano

23/11/2017

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