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Alcuni Paesi hanno vietato la proiezione del film “Barbie” accusato di promuovere l’omosessualità

Il film Barbie è senza dubbio uno dei più grandi successi del 2023. Partendo dall’enorme riscontro al botteghino che ha portato il film ad un incasso superiore al miliardo di dollari in tutto il mondo, fino ad arrivare ai messaggi inclusivi del film di Greta Gerwig. Nonostante sia un’opera molto apprezzata, ci sono alcuni Paesi nel mondo che ne hanno vietato la proiezione.

La pellicola con al centro le vicende di Margot Robbie e Ryan Gosling, ha infatti messo in allerta le autorità di alcuni Paesi in Medio Oriente. Il Libano ed il Kuwait hanno preventivamente messo al bando la visione e diffusione della pellicola per via dei suoi contenuti ritenuti contrari alla morale pubblica. I messaggi lanciati dalla regista del film Greta Gerwig non hanno entusiasmato le autorità locali di questi Paesi, considerando “pericoloso” il film Barbie.

Il ministro della cultura libanese, Mohammad Mortada, ha rilasciato alcune dichiarazioni sulla questione, affermando che il film Barbie non è affatto gradito nel suo Paese. Queste le obiezioni al film:

“promuovere l’omosessualità e la transizione sessuale”. “contraddice i valori della fede e della moralità sminuendo l’importanza della famiglia e della sua unità.”

Pare dunque che sia stato allertato il Comitato di censura per la Sicurezza generale, di competenza del ministero degli interni, il quale verificherà se procedere o meno con il bando del film. Il Kuwait invece ha già bandito la pellicola, così come fece anche per l’horror Talk To Me, in cui compare un personaggio transgender. Anche il Vietnam, per motivi differenti, ne aveva vietato la distribuzione. In questo caso si contestava alla pellicola il fatto di aver ribadito, attraverso la comparsa di una mappa, l’imperialismo cinese nel Sud est asiatico. Non ci resta quindi che attendere le prossime settimane per scoprire in che modo si evolverà la questione in Medio Oriente.

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