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Adriano Celentano

Biografia

Cantautore, ballerino, conduttore televisivo, attore, regista, sceneggiatore, produttore discografico, montatore, e showman italiano, Adriano Celentano è un artista poliedrico e versatile, il ‘molleggiato’ ballerino e cantante che in tutta la sua carriera, è riuscito a vendere 150 milioni di dischi, è un personaggio divenuto vero e proprio emblema del secondo dopoguerra.

Adriano Celentano, il supermolleggiato capace di tutto

(Milano, 6 gennaio 1938)

Adriano Celentano biografia Da orologiaio a rocker, da musicista e cantautore ad attore, con i suoi 50 anni di carriera Adriano Celentano è un’icona del panorama musicale e televisivo italiano ed europeo. Nato a Milano il 6 gennaio del 1938 da genitori pugliesi residenti nella celebre via Gluck, si trasferisce in via Correnti nel 1951, dove scrive il testo della canzone di grande successo “Il ragazzo della via Gluck”.

Appassionatosi alla musica, capisce presto di voler diventare un cantante di rock’n’roll grazie all’arrivo in Italia del film Blackboard Jungle” (“Il seme della violenza”, 1955) e alla colonna sonora “Rock around the clock” del cantante Bill Haley, accompagnato dal complesso i “Comets”. Da qui la nascita di ungruppo tutto suo, i “Rock Boys”, insieme a 4 suoi amici: i tre fratelli Ratti e Ico Cerutti. Il loro debutto avviene nel 1956 all’Ancora, un locale di Milano, poi alla Santa Tecla e in altri teatri milanesi.

Un “Rock Boy” anni ’60

Pur non conoscendo l’inglese, Adriano esordisce con brani di rock’n’roll americani cambiandone le parole ed esibendosi anche in intermezzi di ballo e di cabaret, tra i quali l’imitazione di Jerry Lewis. Con la sua nota maniera dinoccolata e snodata di muoversi l’eclettico cantante conquista presto il soprannome di Molleggiato”. Nel 1957 le sue conoscenze musicali si ampliano: al teatro Smeraldo incontra un complesso rock proveniente da Roma formato da un gruppo di fratelli tra i quali il più giovane è Antonio Ciacci, in seguito conosciuto come Little Tony. Si unisce poi ai Rock Boys Enzo Jannacci dei Rocky Mountains, gruppo che accompagna Tony Dallara.

Il successo arriva il 18 maggio del 1957 al festival del rock’n’roll, organizzato dal coreografo ballerino Bruno Dossena al Palazzo del Ghiaccio di Milano. A questa manifestazione partecipano Celentano e i suoi Rock Boys con il disco “Ciao ti dirò”, invitati dallo stesso Dossena, insieme ad altri gruppi milanesi: Ghigo e gli Arrabbiati, il Duo Corsaro, la Swing Parade, Tony Renis, i Colombet, la Original Lambro Jazz Band.

Poiché l’obiettivo del Festival è quello di premiare con il Trofeo Oransoda i più bravi ballerini di rock’n’roll accompagnati dalle orchestre e dai cantanti, si aggiudica la vittoria il Dossena Rock Ballett, ma l’esperienza risulta fortunata anche per Celentano che ottiene un contratto da parte del discografico Walter Guertler.

In questo periodo Gaber è membro, insieme ad Enzo Jannacci, de il Duo Corsaro ed entra a far parte della band di Celentano solo successivamente. Al 1957 risale inoltre l’inizio dell’amicizia tra il “Molleggiato” e il ballerino di rock’n’roll Miki Del Prete, uno dei suoi più preziosi collaboratori, che organizzando un Festival del Rock’n’Roll italiano nell’estate del 1957 permette ai Rock Boys di esibirsi.

“Il ribelle” della canzone italiana

Adriano Celentano b/nNel 1958 Guertler con il marchio Music pubblica i primi 48 giri del cantante rocker che ottengono scarso successo: il discografico vuole che Celentano incida per il momento cover rock di brani americani. Immediatamente successivo è il passaggio del cantante alla Jolly che gli consente di incidere anche brani in italiano. Finalmente viene pubblicata nel 1959 la canzone “Ciao ti dirò” e a riscuotere successo è anche “Il ribelle”.

Nello stesso anno vince il Festival di Ancona con il “Tuo bacio è come un rock”, pezzo che domina tutte le classifiche fin dalla prima settimana. Dopo questo disco Gaber abbandona la band insieme al batterista Carraresi e ai fratelli Ratti. Al loro posto viene ingaggiato il batterista Giani Dall’Aglio, Gino Santercole, Domenico Pasquadibisceglie e Giorgio Benacchio. Il nuovo gruppo debutta al Festival dell’Avanti a Milano con il singolo “Teddy girl”. In seguito ad un incidente automobilistico, Celentano è costretto ad un periodo di riposo ma dopo un mese torna all’attacco.

La collaborazione con Mina e Federico Fellini

Ancora nel 1959 collabora per la prima volta con la “Tigre di Cremona”, Mina, per la quale incide un 45 giri con la canzone rock “Vorrei sapere perché”. Dopo una prima apparizione nel film “I Frenetici” (1958), Celentano si distingue anche sul grande schermo con “I ragazzi del Juke-Box” (1959) diretto da Lucio Fulci, dopo aver partecipato a “Dai, Johnny dai!” (1958).

Nel 1960 viene pubblicato il suo primo 33 giri sempre da Guertler con il titolo “Adriano Celentano con Giulio Libano e la sua orchestra” comprendente, oltre agli altri brani, due inediti: “Personality” e “Il mondo gira”. Un’altra importante apparizione cinematografica vede il cantante intonare le note di “Ready teddy” nel film “La dolce vita” (1960) su richiesta del regista Federico Fellini. A novembre esce il suo secondo album, “Furore”.

I “24.000 Baci” di Adriano Celentano

Adriano Celentano cantante e attoreIl 1961 è un anno di svolta nella sua vita professionale: nonostante il servizio militare, il giovane artista riesce a partecipare al Festival di Sanremo insieme all’amico Little Tony con la canzone “24.000 Baci” aggiudicandosi il secondo posto compensato da un boom di vendite e di classifiche; di lì a poco un altro successo presentato a Canzonissima, “Nata per me”, con il quale conquista il secondo posto allontanandosi sempre di più dalla sua prima passione: il rock.

Nel frattempo Adriano Celentano vince il premio La Stella D’Oro insieme a Claudio Villa. Inizia inoltre a coltivare il progetto della creazione di una casa discografica tutta sua, Il Clan, per sottrarsi alle imposizioni della Jolly, ispirandosi al Rat Pack di Frank Sinatra. Nel1962 la pubblicazione della canzone “Stai lontana da me è il primo 45 giri a recare l’etichetta de il Clan Celentano e con lo stesso testo partecipa al Cantagiro vincendo.

Il Clan diventa così qualcosa di più: una sorta di comunità artistica a cui partecipano amici (Ricky Gianco, Miki Del Prete) e parenti e in cui “Il Molleggiato” si dedica alla ricerca di nuovi talenti ( Natale Massara, Pilade, Ugolino). La Jolly a sua volta lo accusa di inadempienza contrattuale e gli fa concorrenza continuando a pubblicare le sue canzoni, registrate precedentemente ma rimaste inedite.

Solo nel 1965 termina la causa con la Jolly con la vittoria di Celentano. La sua casa discografica tuttavia ha breve vita: rovinata da problemi contrattuali e dalle ambizioni personali dei singoli artisti, si limita solo a distribuire i dischi del cantante. Il testo “Stai lontana da me” è seguito dall’incisione di “Pregherò”, la versione italiana di “Stand by me” di Ben E. King, primo prezzo che affronta tematiche religiose.

Quel ‘ragazzo della via Gluck’

Nel 1962  Adriano Celentano suona all’Olympia di Parigi e sul set di “Uno strano tipo” diretto da Lucio Fulci conosce Claudia Mori, sua futura sposa. “Grazie, prego, scusi” e “Sabato triste” vengono pubblicati nel 1963 anno in cui compare nel film “Il monaco di Monza” di Sergio Corbucci, insieme a Totò. “Il problema più importante” viene pubblicato nel 1964 e “Sono un simpatico” nel 1965: tutte canzoni divenute classici.

Nel 1966 ritorna a Sanremo con “Il ragazzo della via Gluck”, presentata dal trio del Clan (Pilade, Cerutti, Santercole), senza successo ma con un grande riscontro nelle vendite tale da penetrare nella coscienza collettiva nazionale e all’estero. Nello stesso anno lancia “Il mondo in mi 7°”, testo impegnato su temi come il nucleare, la droga, la corruzione, la caccia. Con Claudia Mori incide “La coppia più bella del mondo” scritta da Paolo Conte.

La ‘storia d’amore e di coltello’ con Claudia Mori

Adriano Celentano foto dal setNel 1968 la terza partecipazione a Sanremo per Adriano Celentano, in coppia con Milva con “Canzone”, prima nell’Hit Parade. Nello stesso anno esce una delle sue canzoni storiche, “Azzurro”, il cui 45 giri reca sul lato B anche “Una carezza in un pugno”. Debutta al cinema d’autore con “Serafino” (1968) di Pietro Germi. Nel 1970 partecipa ancora a Sanremo con Claudia Mori con il testo “Chi non lavora non fa l’amore”.

Nel 1971 diretto da Corbucci è un romano dall’accento poco credibile in “Er Più – Storia d’amore e di coltello” con Claudia Mori. Il primo rap mondiale esce nel 1972 Prisencolinensinanciusol”, genere di cui Celentano è precursore: la canzone dai suoni sconclusionati entra nelle classifiche americane prima che in quelle italiane, fatto raro ed eccezionale per un artista italiano. Nello stesso anno esce il film diretto da Alberto Luttuada, “Bianco, rosso e…”, con Sophia Loren e la Rai gli dedica uno show in due puntate: “C’è Celentano”.

Intensi anni ’70 di lavori al cinema, Celentano è un ‘bisbetico domato’

Nel 1973 interpreta insieme alla moglie “Rugantino” e “L’emigrante” entrambi di Pasquale Festa Campanile, nel 1974 è inoltre protagonista de “Le cinque giornate” di Dario Argento. Raggiunge un grande successo cinematografico nel 1975 con il film da lui prodotto, scritto, interpretato e diretto, “Yuppi du”, di cui incide la colonna sonora e tramite il quale viene molto apprezzato dalla critica europea ricevendo la nomina di “nuovo Charlie Chaplin”.

Tra il 1975 e il 1985 si dedica così soprattutto alla sua carriera cinematografica in pellicole che raggiungono veri e propri record di incassi: “Di che segno sei?” (1975) e “Ecco noi per esempio…” (1977) entrambi di Corbucci ed entrambi con Renato Pozzetto; “Bluff” (1976) di Sergio Corbucci con Anthony Quinn; “Mani di velluto” (1979) di Castellano e Pipolo con Eleonora Giorgi; “Qua la mano” (1980) di Pasquale Festa Campanile con Enrico Montesano; “Il bisbetico domato” (1980), “Innamorato pazzo” (1981) e molti altri.

Le ‘notti rock’ di Celentano, che non sa ‘parlar d’amore’

Adriano Celentano sfondo neroNel 1985 torna alla regia con “Joan Lui – Ma un giorno nel paese arrivo io di lunedì” un insuccesso che non lo porterà più dietro la macchina da presa. Il suo atteggiamento ironico e critico verso le piaghe della società italiana in particolare, e del mondo in generale, portano alla creazione di “Svalutation”, album al primo posto in Francia e in Germania dove Celentano è un artista amatissimo. Del 1991 è la pubblicazione dell’album intitolato “Il re degli ignoranti” da cui deriva per Celentano un altro nomignolo accanto a quello de “Il Molleggiato”. Nello stesso anno conduce su Rai Uno una serata intitolata “Notte rock” in cui risponde alle domande del pubblico e di Enzo Biagi.

Nel 1994 torna al live e parte il suo tour nelle più grandi capitali europee con ultima tappa a Milano il cui concerto viene trasmesso dalla Rai e seguito da 8 milioni di spettatori. Nel 1996 produce l’album “Arrivano gli uomini” e nel 1997 si esibisce davanti a Papa Giovanni Paolo II in occasione del concerto per il meeting eucaristico di Bologna.

Un grande successo è l’album del 1998 inciso con l’amica di sempre, Mina, che spopola nelle radio con i duetti “Acqua e sale” e “Che t’aggia dì”. L’anno successivo torna al pieno successo con il disco Io non so parlar d’amore” alla cui realizzazione partecipano Mogol e Gianni Bella, comprendente brani come “Gelosia”, “L’emozione non ha voce”, “L’arcobaleno”. Il suo ritorno in televisione è successivamente accompagnato dal programma “Francamente me ne infischio”, in 4 puntate, affiancato da Francesca Neri. In questa occasione l’artista mescola alla musica filmati-shock con tematiche forti e scomode: guerra, povertà e morte. Lo show viene poi premiato con la Rosa D’Argento al festival internazionale delle tv di Montreux.

La terza collaborazione con Mogol – Bella del “Rockpolitik” della tv

Nel 2000 pubblica l’album “Esco di rado e parlo ancora meno”, altro grande successo con la canzone di lancio “Per averti”. Nel 2001 un altro show, “125 milioni di caz… te” affiancato da Asia Argento con ospiti d’eccezione: Dario Fo, Giorgio Gaber, Giuliano Ferrara e molti altri. Del 2002 è il terzo album nato dalla collaborazione Mogol-Bella. L’anno successivo viene realizzato il cd “Tutte le volte che Celentano è stato 1” contenente 17 delle più belle canzoni del cantante; del 2004 è l’album “C’è sempre un motivo” comprendente “Lunfardia”, un brano inedito di Fabrizio De Andrè.

Adriano Celentano salutoNel 2005 l’artista torna sul piccolo schermo con il programma “Rockpolitik” raggiungendo il picco massimo degli ascolti con Roberto Benigni, ospite nella seconda puntata. Poiché Celentano pretende carta bianca, lo show viene successivamente sospeso. Nel 2006 compare su Rai Tre nella trasmissione di Fabio Fazio, “Che tempo fa”, per un’intervista. Nel 2007 pubblica l’album “Dormi amore, la situazione non è buona con cui vince quattro dischi di platino e nello stesso anno conduce lo show dal titolo “La situazione di mia sorella non è buona” intendendo per “mia sorella” il pianeta Terra.

Nello stesso anno lancia sul web un nuovo singolo dal titolo “Sognando Cernobyl” rivolgendosi ai potenti del mondo contro tutto ciò che distrugge la Terra. “L’animale” esce nel 2008, alla Vigilia di Natale; mentre nel 2010 escono ben tre antologie: “Il ribelle rock!”, edito da Sony Music; “Il meglio di Adriano Celentano”, NAR International e “Antologia Italian Style”, Venus Distribuzione.

Adriano Celentano: dal 2010 in poi

Nel 2011 a quattro anni di distanza dalla sua ultima raccolta giunge al pubblico un nuovo album di inediti “Facciamo finta che sia vero” con il quale vince il triplo Disco di Platino ed è l’undicesimo più venduto in Italia. L’anno successivo invece decide di partecipare alla sessantaduesima edizione del Festival di Sanremo, ma in veste di ospite. Dopo vari interventi in tv, ritorna sul palco ad esibirsi e nel 2015 comincia una collaborazione artistica con Mina, a distanza di 18 anni dal grande successo Mina Celentano i due incidono “Le migliori” tra cui ritroviamo la canzone “Amami Amami” diventata presto un grandissimo successo.

Elisa Cuozzo

Filmografia

Adriano Celentano Filmografia – Cinema

 Adriano Celentano filmografia

  • I ragazzi del juke-box, regia di Lucio Fulci (1959)
  • Dai Johnny dai!, regia di Paul Landres (1959)
  • Urlatori alla sbarra, regia di Lucio Fulci (1960)
  • Juke box – Urli d’amore, regia di Mauro Morassi (1960)
  • La dolce vita, regia di Federico Fellini (1960) cameo
  • Sanremo – La grande sfida, regia di Piero Vivarelli (1960)
  • Balliamo insieme il twist, regia di Greg Garrison (1961)
  • Io bacio… tu baci, regia di Piero Vivarelli (1961)
  • Il monaco di Monza, regia di Sergio Corbucci (1963)
  • Uno strano tipo, regia di Lucio Fulci (1963)
  • Super rapina a Milano, regia di Adriano Celentano (1964)
  • I malamondo, regia di Paolo Cavara (1964)
  • Per un pugno di canzoni, regia di José Luis Merino (1966)
  • Serafino, regia di Pietro Germi (1968)
  • La più bella coppia del mondo, regia di Camillo Mastrocinque (1968)
  • Er più – Storia d’amore e di coltello, regia di Sergio Corbucci (1971)
  • Bianco, rosso e…, regia di Alberto Lattuada (1972)
  • Le cinque giornate, regia di Dario Argento (1973)
  • L’emigrante, regia di Pasquale Festa Campanile (1973)
  • Rugantino, regia di Pasquale Festa Campanile (1973)
  • Yuppi Du, regia di Adriano Celentano (1975)
  • Aria, episodio di Di che segno sei?, regia di Sergio Corbucci (1975)
  • Bluff – Storia di truffe e di imbroglioni, regia di Sergio Corbucci (1976)
  • Culastrisce nobile veneziano, regia di Flavio Mogherini (1976)
  • L’altra metà del cielo, regia di Franco Rossi (1977)
  • Ecco noi per esempio…, regia di Sergio Corbucci (1977)
  • Zio Adolfo in arte Führer, regia di Castellano e Pipolo (1978)
  • Geppo il folle, regia di Adriano Celentano (1978)
  • Mani di velluto, regia di Castellano e Pipolo (1979)
  • Venerdì, episodio di Sabato, domenica e venerdì, regia di Castellano e Pipolo (1979)
  • Il bisbetico domato, regia di Castellano e Pipolo (1980)
  • La locandiera, regia di Paolo Cavara (1980)
  • Il prete ballerino (Episodio di Qua la mano), regia di Pasquale Festa Campanile (1980)
  • Asso, regia di Castellano e Pipolo (1981)
  • Innamorato pazzo, regia di Castellano e Pipolo (1981)
  • Bingo Bongo, regia di Pasquale Festa Campanile (1982)
  • Grand Hotel Excelsior, regia di Castellano e Pipolo (1982)
  • Segni particolari: bellissimo, regia di Castellano e Pipolo (1983)
  • Sing Sing, regia di Sergio Corbucci (1983)
  • Lui è peggio di me, regia di Enrico Oldoini (1984)
  • Joan Lui – Ma un giorno nel paese arrivo io di lunedì, regia di Adriano Celentano (1985)
  • Il burbero, regia di Castellano e Pipolo (1986)
  • Jackpot, regia di Mario Orfini (1992)

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