BigMama, artista di 25 anni, si distingue come una delle voci più potenti della sua generazione, portando sul palco le esperienze di chi si sente escluso e di chi lotta per l’amore in un contesto sociale difficile. La sua musica è un rifugio per coloro che hanno vissuto il bullismo, la malattia e la discriminazione, e attraverso le sue canzoni, riesce a dare voce a chi spesso non viene ascoltato. In un periodo in cui i diritti civili sembrano subire un regresso, BigMama utilizza la sua arte come forma di resistenza e denuncia.
L’impegno di BigMama per i diritti civili
Nel suo percorso artistico, BigMama ha scelto di affrontare temi delicati e attuali. In un’intervista rilasciata al Corriere, ha espresso la sua preoccupazione per la situazione dei diritti civili in Italia, affermando: «Stiamo arretrando. E questo rende triste la mia generazione». La sua musica non è solo intrattenimento, ma un potente strumento di denuncia sociale. Nel brano “San Junipero“, dedicato alla sua compagna Lodovica, affronta apertamente le difficoltà che le coppie omosessuali devono affrontare nel nostro Paese, sottolineando che «il problema siamo io e te, mica la mafia». Questo messaggio chiaro e diretto invita alla riflessione e alla discussione su temi di uguaglianza e amore.
Nonostante si dichiari distante dalla politica, BigMama non esita a prendere posizione su questioni importanti. Quando le viene chiesto se sposerebbe Lodovica, la sua risposta è incisiva: «Sarebbe come vivere un giorno felice in una vita infelice perché il mondo non ti riconosce». Questa affermazione mette in luce il senso di esclusione che molti provano e la lotta per il riconoscimento dei propri diritti.
La lotta personale di BigMama
La vita di BigMama è stata segnata da esperienze difficili che hanno influenzato profondamente la sua musica e il suo modo di vedere il mondo. Fin da giovane, ha trovato conforto nella scrittura, un modo per esprimere le sue emozioni e affrontare il dolore. «Non riuscivo a parlare con nessuno, e scrivere mi aiutava», racconta. Questa passione per la scrittura si è trasformata in un potente strumento di espressione artistica.
Un capitolo particolarmente difficile della sua vita è stato rappresentato dalla malattia. BigMama ha affrontato un linfoma di Hodgkin, che l’ha costretta a rimanere in casa per sette mesi e a sottoporsi a chemioterapia. Nonostante la paura e le difficoltà, la musica è stata la sua ancora di salvezza. «Io sono una sopravvissuta. La musica però mi impegnava mentre facevo la chemioterapia», confida. Anche nei momenti più bui, il desiderio di tornare a scrivere e cantare non l’ha mai abbandonata.
Un percorso di crescita e riconoscimento
Oggi, BigMama si trova a commentare l’Eurovision Song Contest 2025 per l’Italia, un traguardo significativo nella sua carriera. Questo evento rappresenta per lei una sorta di consacrazione, un riconoscimento del suo talento e del suo impegno. Le parole di Mara Maionchi, che le ha detto: «Sono felice che prenda tu il mio posto», testimoniano il rispetto e l’ammirazione che ha guadagnato nel panorama musicale italiano.
In questa nuova avventura, BigMama esprime il suo supporto per artisti come Gabry Ponte e Lucio Corsi, e riflette sulla scelta di Olly, vincitore di Sanremo, di rinunciare alla competizione europea. «Ci vuole coraggio a dire di no. Lo stimo e rispetto la sua scelta, anche se io su quel palco ci salirei di corsa», afferma con determinazione.
Guardando al futuro, BigMama si ispira a figure iconiche come Raffaella Carrà, sognando di ampliare le sue capacità artistiche. «Mi piacerebbe saper presentare, ballare, recitare, essere una showgirl. Raffaella è un punto di riferimento», conclude. La sua storia è un esempio di resilienza e di come l’arte possa essere un potente strumento di cambiamento e di rappresentanza.
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