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Zrinko Ogresta a Roma per presentare il suo “Dall’altra parte”

“Dall’altra parte”, il film del regista Croato, racconta gli inevitabili strascichi lasciati dal conflitto che ha insanguinato i paesi Balcani.

“Dall’altra parte”: le cicatrici dolorose di un conflitto fratricida

Dall'altra parte scena filmInizia il dibattito sul film Paolo Minuto, fondatore di Cineclub Internazionale, che distribuisce la pellicola di Ogresta in Italia, puntando come sempre sulla versione originale sottotitolata.

Inizialmente il film sarà in sala in una decina di copie, che interesseranno le piazze capozona, per poi espandere la distribuzione negli altri centri.

Minuto ha ricordato come il loro impegno sia sempre stato quello di tenere le pellicole in sala il più a lungo possibile, arrivando a tenerne alcune persino più di un anno, a dimostrazione che la qualità delle scelte premia.

Il distributore ha spiegato che una tappa importante per la diffusione di questa pellicola, che è una produzione serbo-croata, “sarà Campobasso, perché li risiede la minoranza croata in Italia”, ed ovviamente è molto importante anche l’uscita a Trieste.

Crede molto in questo film, che sarà in sala dal 30 marzo, “perché in 80 minuti ha una forza emotiva che va al di la del contesto storico dal quale parte”.

Minuto ci tiene anche a spiegare la scelta fatta per il titolo italiano: “E’ sempre difficile dare un titolo, in italiano ‘dall’altra parte’ ha un significato non fisico ma metafisico: avere una parte, avere un ruolo, una parte morale, parti in conflitto; il titolo ha una complessità semantica, quella positiva ambiguità che ben rappresenta la pellicola”.

Dall’altra parte: un film col quale il regista intende parlare delle persone non della politica

Ogresta, al suo settimo lungometraggio, autore di pellicole che hanno riscontrato favori di pubblico e critica in numerosi festival, anche nostrani, con quest’opera, che ha avuto l’anteprima mondiale alla Berlinale, ottiene la sua prima distribuzione italiana.

Confessa che è già immerso nella realizzazione di un nuovo film, e quasi gli sembra strano questo tuffo all’indietro.

Senza falsa modestia ritiene che “Dall’altra parte” abbia giovato ai rapporti tra Serbia e Croazia più delle iniziative della politica:

“E’ un film che parla della gente e, nonostante io sia di origine croata ho cercato di fare questo film come una persona qualsiasi, non caratterizzata dalla mia nazionalità. Avevo un po di paura su come sarebbe stato accolto, invece sia in Serbia che in Croazia, l’accoglienza è stata ottima. L’idea è quella di comprendere la gente senza entrare in dettagli politici e ideologie, e mi sembra che il messaggio che ho voluto inviare sia stato ben compreso sia dal pubblico che dalla critica, e persino dai politici”.

Dall’altra parte: Ogresta spiega le sue scelte narrative

Una delle scelte stilistiche su cui si basa l’intero film è l’uso dei piani sequenza, che come ogni sua scelta “trova le sue ragioni nello stesso contenuto del film”.

Il regista ha sentito di dover regalare alla sua opera quell’autenticità intrinseca all’uso dei piani sequenza: “per evitare il montaggio che manipola comunque le scene, ciò che è stato filmato è come lo si vede in sala”.

L’altra importante scelta effettuata dal regista croato è quella di frapporre vari ostacoli tra la camera da presa e ciò che si vuole osservare: “in modo tale da far capire l’incertezza e l’ansia che sperimenta Vesna, la protagonista. Si tratta di una donna che ha un enorme segreto che se svelato potrebbe mettere in imbarazzo lei e i suoi figli. L’altro motivo formale e personale per l’uso di questi ostacoli è il poter evitare l’ubicazione della camera in un posto ideale dello spazio. Come la vita è piena di ostacoli è per me logico porre ostacoli davanti alla camera da presa”, a sottolineare la non idealità delle vicende.

Il regista ha poi spiegato come lui non utilizzi il metodo hollywoodiano della ripetizione degli stessi particolari durante la narrazione, per compensare la naturale distrazione in cui può incappare lo spettatore medio, “io non lavoro in questo modo, per cui ci vuole una concentrazione perfetta del spettatore. Sono certo che ora se tutti voi rivedeste il film vi accorgereste di dettagli che nella prima visione non avete notato”.

Conclude sorridendo: “Così magari riguarderete presto il film, che abbonda di piccolissimi dettagli che creano il mosaico attraverso il quale comprendere l’intera storia”.

Stasera all’Apollo 11 ci sarà un’anteprima aperta al pubblico.

Maria Grazia Bosu

23/03/2017

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