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War Horse – Recensione

Steven Spielberg torna dietro la macchina da presa per raccontarci le straordinarie avventure di un cavallo coraggioso e del suo padrone, legati da una profonda simpatia e amicizia

Regia: Steven Spielberg – Cast: Jeremy Irvine, Peter Mullan, Emily Watson, David Thewlis, Benedict Cumberbatch, Stephen Graham, Tom Hiddleston, Niels Arestrup, Celine Buckens, David Kross, Patrick Kennedy, Rainier Bock, Nicolas Bro, Leonard Carow, Robert Emms, Rainer Bock, Pauline Stone, Irfan Hussein – Genere: Guerra, colore, 146 minuti – Produzione: USA, 2011 – Distribuzione: Walt Disney – Data di uscita: 17 febbraio 2012.

warhorseL’agricoltore Ted Narracott è un fattore del Devon, vittima degli incubi della guerra che lo fanno rifugiare nel bere. Un giorno si reca ad un’asta per comprare un cavallo da soma ed entra in competizione con il proprietario delle sue terre, e per spodestarlo, almeno una volta nella vita, compra il purosangue più costoso e totalmente inutile per ciò che gli serviva. Quello che però l’uomo non aveva calcolato era la determinazione del figlio Albert e il tipo di rapporto che sviluppa con l’animale, riuscendo in imprese uniche, e forse, un tantino esagerate.

Fra mirabolanti avventure, la Seconda Guerra Mondiale, la lotta su entrambi i fronti e la perdita di persone care, Joey (il cavallo) e Albert riusciranno a ricongiungersi e godere della bellezza degli scenari del Devon insieme come due buoni amici.

Steven Spielberg, l’inventore dei sogni, il papà di “E.T.”, che quest’anno è stato impegnato su diversi fronti, è tornato diviso fra la realizzazione di: “Le avventure di Tin Tin: Il segreto dell’unicorno”, la preparazione al suo “Lincoln”, e infine “War Horse”, una pellicola classica imperlata di buoni sentimenti e del valore della fratellanza; riuscendo anche a strappare all’Academy ben sei candidature all’Oscar, tra cui quella a Miglior film.

Basato sull’omonimo libro per ragazzi dello scrittore britannico Michael Morpurgo pubblicato nel 1982 e successivamente adattato in uno spettacolo teatrale nel 2007, il “War Horse” di Steven è un adattamento molto lungo (circa due ore e mezza di durata) che risulta essere indistinguibile per inquadrature e scelte registiche, percependo distintamente il tocco del regista. Il suo perfezionismo per la scelta impeccabile del cast, la bellissima fotografia affidata a Janusz Kaminski, e la colonna sonora composta dal premio Oscar John Williams, profonda e ricca di emozioni che racchiudono le sfumature di una famiglia, fa del film un piccolo gioiello cinematografico. Eppure, purtroppo, non è tutto perfezione: è ovvio che da un maestro come lui ci si aspetti il meglio, ma siamo sempre ben disposti a farci sorprendere, magari da un’inquadratura, da una differente scelta di sceneggiatura. Diciamo pure che Spielberg è andato molto sul sicuro, facendo bene i compiti a casa per paura di deludere qualcuno.

Eva Carducci

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