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Viva la libertà – Recensione

Questa di Andò è una storia divertente, esempio di come il cinema, quello con la c maiuscola, sappia coniugare intrattenimento e temi di sostanza. Strepitosa la nuova coppia cinematografica formata da Toni Servillo e Valerio Mastandrea

Regia: Roberto Andò – Cast: Toni Servillo, Anna Bonaiuto, Valerio Mastandrea, Valeria Bruni Tedeschi, Michela Cescon – Genere: Drammatico, colore, 94 minuti – Produzione: Italia, 2013 – Distribuzione: 01 Distribution – Data di uscita: 14 febbraio 2013.

viva-la-liberta“Viva la libertà” è un bel film, ben scritto, ben girato, ben recitato, dalla confezione brillante, un piacere per la vista e per l’intelletto.

Andò adatta per lo schermo, con la collaborazione di Angelo Pasquini, il suo romanzo ‘Il trono vuoto’, vincitore del Premio Campiello Opera Prima 2012, riuscendo a tenere nel film la freschezza del testo letterario, grazie anche ad un cast azzeccato che rende il film godibilissimo.

L’incipit narrativo è quello del doppio, dello scambio di persona, tema sfruttato in ogni ambito della finzione, dalla letteratura, al teatro, al cinema, qui più che mai funzionante, grazie ad uno straordinario Toni Servillo, perfetto nel doppio ruolo del politico Olivieri e del professore Ernani.

L’attore campano illumina lo schermo con una performance strepitosa, riuscendo a dar risalto alle differenze dei due ‘uguali’, rendendo l’identico aspetto fisico irrilevante agli occhi dello spettatore, se paragonato alle differenze umane e morali dei due uomini.

A far coppia cinematografica con Servillo un delizioso Valerio Mastandrea, che confessa all’anteprima stampa di essersi ‘quasi piaciuto’. Impossibile non apprezzare il suo Andrea Bottini, che dopo una militanza fianco a fianco con Olivieri si ritrova a dover quasi ‘domare’ le intemperanze dell’Ernani.

Anche i personaggi secondari sono ben costruiti, particolarmente intensa l’interpretazione di Danielle da parte di Valeria Bruni-Tedeschi, che dona una forte carica umana anche ai personaggi che le stanno accanto.

Ma oltre al divertimento dato dall’intreccio, il film di Andò è pregno di sostanza, una sostanza che attinge le sue radice nei nostri tempi, nell’insoddisfazione di un popolo stanco di vent’anni di non-politica, che aspetta al varco maggioranza e opposizione, aspettando che ciascuno si assuma le proprie responsabilità.

In un momento pre-elettorale in cui a farla da padrone è lo sconforto, Andò vuole dare un messaggio di speranza, che tenga viva l’idea di un’alternativa possibile, che ricordi soprattutto allo spettatore che ciascuno di noi ha in mano il proprio futuro, anche quello politico, perché in fondo il vero potere è quello dell’elettorato, e seppur dolga dirlo, i nostri governanti sono stati messi lì dalla maggioranza di noi, e non possono che essere specchio amplificato della nostra essenza, nel bene e nel male.

Maria Grazia Bosu

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